Questa raccolta giurisprudenziale comprendente la prima e la seconda settimana di ottobre.

A cura dell'Avv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto; email: barbara.pirelli@gmail.com

Di questa autrice vedi la fan page Diritto & Photo dedicata all'associazione tra l'informazione giuridica e l'arte pittorica e fotografica.

Immagine di copertina:  opera d'arte di Piero Vinci- Taranto-

Questa settimana:  sentenza vintage anno 2010:  mandare ripetuti messaggi nella chat di Facebook configura il reato di stalking; lasciare da solo un bambino in macchina configura il reato di abbandono di minore; la carriera politica del coniuge influisce sulla determinazione dell'assegno di mantenimento; il medico multato perché  alla guida con il telefonino può invocare lo stato di necessità?  

Ed ancora:  donna condannata per il reato di getto pericoloso di cose perché puliva il proprio appartamento con candeggina ed ammoniaca intossicando i vicini; il padre non può registrare le comunicazioni intervenute tra figli e moglie; costituisce il reato di diffamazione affiggere la lista dei condomini morosi; il ricorso in Cassazione e' dichiarato inammissibile se è troppo lungo;augurare la morte a qualcuno non configura il reato di minaccia.

Qui di seguito 53 micro sentenze.

1.Nozze gay.

Ricordate che il Tribunale di Grosseto e' stato il primo a consentire la trascrizione delle nozze tra persone dello stesso sesso?  

Bene questa decisione e' stata appellata davanti alla Corte di Appello di Firenze che ha annullato la decisione.

In buona sostanza nel procedimento di primo grado, cioè davanti al Tribunale di Grosseto, si è verificato un vizio formale in pratica non è stata citata l'avvocatura di Stato, come è invece prescritto dalla legge.

2.Cancellazione dall'albo.

La Corte di Cassazione precisa che il giudizio non subisce una interruzione se l'avvocato si cancella volontariamente dall'albo.

Non può dunque ravvisarsi una lesione del diritto di difesa; il diritto di difesa può essere pregiudicato solo se la condotta del difensore non è conforme 

ai doveri di correttezza e buona fede. 

Corte di Cassazione sentenza n. 21400 del 10 ottobre 2014

3.Oltraggio ad un magistrato in udienza.

Un avvocato e' stato condannato per il reato di cui all'art. 343 c.p. per  aver offeso l'onore e il prestigio di un magistrato in udienza.

La frase incriminata e' stata la seguente:  "Questa è pazza" e' bastato tanto per essere condannato anche perché dopo la frase ingiuriosa l'avvocato ha assunto atteggiamenti che palesavano fastidio  e dissenso.

Corte di Cassazione sentenza n. 40596 del 1  ottobre 2014

4.Stalking su Facebook .

Sentenza vintage.

Una sentenza della Cassazione di qualche anno fa, ma ovviamente ancora attualissima, ha precisato che le azioni persecutorie che integrano il reato di stalking possono attuarsi anche attraverso i social network inviando in chat messaggi privati e video non graditi per chi li riceve.

Quindi, il continuo invio di messaggi o di contenuti non graditi possono creare stati di ansia e di terrore sul destinatario; in questo modo chi commette queste azioni può andare incontro a conseguenze penali molto serie.

Corte di Cassazione sentenza n. 32404 del 30 agosto 2010.

5.Art. 660 c.p. Reato di molestia o disturbo alle persone.

Un uomo e' stato condannato ai sensi dell'art. 660 c.p.  aver inserito su un sito internet, un annuncio apparentemente scritto da una donna che conteneva anche il suo numero di cellulare; ovviamente nell'annuncio si diceva che la donna(vittima in questo caso) era disponibile ad incontri sessuali.

Il reato in questione e' configurabile anche sotto l'aspetto psicologico in quanto la volontà dell'agente era diretta a creare molestia e disturbo alla persona presa di mira. 

Corte di Cassazione sentenza n. 42043 del 9 ottobre 2014

6.Lasciare da solo un bambino in macchina costituisce il reato di abbandono di minore? 

Secondo una sentenza della Cassazione di pochi giorni fa, integra il reato di abbandono di minore dimenticare un bambino in macchina per un tempo apprezzabile e con condizioni climatiche particolari, tipo troppo caldo o troppo freddo.

Perché sussista il reato non è richiesta la volontà specifica dell'agente di abbandonare il minore inoltre è sufficiente che lo stato di abbandono sia potenziale e non attuale.

Non è raro che accadano questi casi, sono noti alla cronaca i casi di bambini dimenticati in auto e poi morti a seguito dell'esposizione al caldo o al freddo.

In molti hanno cercato di trovare soluzioni al problema ad esempio pensando a dei dispositivi di allarme che, avvertono della presenza del minore, e si attivano dopo la chiusura delle portiere.

Corte di Cassazione sentenza n. 42254 del 9.10.2014.

7.Autovelox.

Diciamo la verità quando siamo alla guida viviamo spesso nell'ansia di essere beccati da un rilevatore di velocità come l'autovelox.

Bene secondo una sentenza del Giudice di Pace di Busto Arsizio se la pattuglia della polizia, su cui è installato il rilevatore mobile di velocità, e' coperta da un'altra auto,a bordo strada, la multa va considerata nulla perché la postazione non era visibile dall'automobilista che avrebbe potuto moderare la velocità .

Giudice di Pace di Busto Arsizio, sentenza n. 585 del 7 ottobre 2014

8.Rifacimento dei balconi in un condominio.

Nell'ipotesi in cui l'assemblea condominiale adotti una delibera anche all'unanimità avente ad oggetto opere relative alla ristrutturazione di beni non condominiali, la delibera, e la conseguente ripartizione delle spese in base alle quote millesimali, deve considerarsi nulla.

Dunque,il condomino che viene invitato a partecipare alle spese anche attraverso un decreto ingiuntivo non è tenuto a pagare se le opere di ristrutturazione riguardano beni non condominiali come lo sono i balconi che rientrano nelle opere di proprietà esclusiva.

Dunque, in sede di giudizio chiederà al giudice la decurtazione di quelle spese che non riguardano il rifacimento di beni comuni.

Corte di Cassazione sentenza n. n. 21343 del 9.10.2014.

9.Il Fisco può utilizzare le presunzioni nei confronti dei liberi professionisti? 

La vicenda in questione vedeva contrapposti l'Agenzia delle Entrate e gli associati di uno Studio Legale.

Con questa sentenza la Corte Costituzionale ha chiarito che: " i prelievi ingiustificati operati dai professionisti dai propri conti bancari non potranno più essere automaticamente considerati indubbi sintomi di acquisti in "nero".

In buona sostanza i giudici della Consulta hanno ritenuto illegittima la parte della norma che si riferisce ai "compensi", cioè non può essere estesa ai liberi professionisti la presunzione di "acquisti in nero" che la norma originariamente aveva previsto solo per gli imprenditori.

Corte Costituzionale sentenza n. 228 del 2014

10.L'ausiliario del traffico può fare la multa

Ebbene si anche l'ausiliario del traffico può elevare una multa all'automobilista che parcheggia in una zona pedonale.

La condizione però è che il Comune, con provvedimento del sindaco, abbia rilasciato apposita autorizzazione,per poter accertare le violazioni in materia di sosta, sia ai dipendenti comunali oppure alle società  di gestione dei parcheggi, relativamente alle aree oggetto di concessione". 

Corte di Cassazione sentenza n. 21268 del 2014

11.Adottabilita' del minore.

Non può dichiararsi adottabile il minore figlio di madre sieropositiva la quale rinuncia alle cure.

L'adozione deve quindi considerarsi come ultima ipotesi in quanto è un diritto del minore vivere nella famiglia di origine e in questi casi un ruolo attivo deve essere rivestito dai servizi sociali che devono fare il possibile per recuperare la funzione genitoriale.

Corte di Cassazione sentenza n. 21110 del 7 ottobre 2014

12.Nell'ipotesi di minore che debba essere ascoltato come persona offesa il giudice può sentirlo senza l'ausilio dello psicologo.

Le linee guida previste nella Carta di Noto sono solo dei suggerimenti dunque non hanno natura tassativa, con riferimento all'esame testimoniale del minore vittima di abusi. 

Corte di Cassazione sentenza n. 41365 del 6 ottobre 2014

13.La carriera politica del coniuge influisce anche sull'assegno di mantenimento.

Nel caso di specie l'ex marito aveva fatto carriera in politica diventando consigliere comunale.

Proprio sulla base di questi progressi economici, successivi alla cessazione della convivenza, e' stato determinato l'assegno divorzile.

In buona sostanza la crescita politica dell'ex coniuge e' stata considerata uno sviluppo naturale e prevedibile dell'attività già svolta durante il matrimonio.

Di conseguenza la carriera politica e' strettamente correlata con la posizione lavorativa ricoperta all'epoca del matrimonio e con la posizione sociale dell'uomo.

Non possono invece influire sulla determinazione dell'assegno di mantenimento tutti quegli eventi aventi carattere di eccezionalità, in quanto connessi a circostanze ed avvenimenti del tutto occasionali e imprevedibili.

 Corte di Cassazione sentenza  n. 21112 del 7 ottobre 2014

14.Medico alla guida con il telefonino.

Parlare al telefono mentre si guida, senza l'ausilio di auricolari o vivavoce, e' assolutamente vietato anche per un medico.

Nella vicenda in questione un medico e' stato multato, con conseguente decurtazione di cinque punti sulla patente, perché mentre guidava parlava al cellulare.Il medico aveva invocato l'esimente dello stato di necessità dicendo di aver ricevuto una chiamata di emergenza da parte di un suo superiore che doveva dare urgenti informazioni su un paziente in fin di vita.

 La tesi difensiva,però, non ha retto perché il medico prima di rispondere al telefono non poteva sapere si trattasse di una chiamata urgente.

Quindi c'è una bella differenza tra fare una chiamata di emergenza e ricevere una chiamata di cui non si può conoscere in anticipo il contenuto.

Corte di Cassazione sentenza n. 21266 del 2014

15.Mantenimento figli.

Il genitore che si disinteressa dei figli non provvedendo al loro mantenimento, obbligatorio per legge, risponde non solo penalmente ai sensi dell'art. 570 c.p. ma è tenuto anche a risarcire i danni.

Lo ha precisato una sentenza della Cassazione di pochi giorni fa.

Corte di Cassazione sentenza n. 41826 del 7 ottobre 2014

16.Licenziamento del lavoratore.

Deve considerarsi legittimo il licenziamento del lavoratore che durante il periodo di assenza dal posto di lavoro, per motivi di malattia, svolga presso soggetti diversi, dal datore di lavoro, un'altra attività lavorativa.

Il lavoratore può evitare il licenziamento solo se riesce a dimostrare che lo stato di malattia sia compatibile con lo svolgimento di un'altra attività lavorativa; la patologia  può anche essere una semplice depressione.

In definitiva, il licenziamento e' legittimo se viene provata la simulazione dello stato patologico oppure si dimostra che che l'attività lavorativa svolta durante la malattia abbia compromesso la guarigione.

Corte di Cassazione sentenza n. 21093 del 7 ottobre 2014

17.Affidamento esclusivo 

Come detto più volte, nel caso di separazione dei coniugi la regola e' che i figli vengano affidati in maniera condivisa ad entrambi i genitori e solo in casi eccezionali il giudice disporrà l'affidamento esclusivo dei minori; questo accade tutte le volte in cui il comportamento di un genitore si ponga in contrasto con l'interesse del minore.

Nel caso di specie la madre si era completamente disinteressata della figlia delegando completamente all'ex coniuge l'accudimento della minore; la donna infatti aveva dimostrato mancanza di autonomia e di pensiero inoltre si era dimostrata incostante portando con se la figlia a vivere con il suo nuovo compagno, poi la restituiva al padre e poi andava a riprendersela una seconda volta.

Questo atteggiamento ha dimostrato una scarsa capacità genitoriale della donna che ha determinato la scelta dell'affidamento esclusivo in favore del padre. 

Corte di Cassazione ordinanza n. 19386 del 15 settembre 2014

18.Responsabilità del pedone.

Se il pedone compare all'improvviso sulla traiettoria del veicolo che procede regolarmente sulla strada, la responsabilita' dei danni che subisce e' da attribuire alla sua imprudente condotta. 

Nel caso di specie nel  verbale della Polizia municipale veniva dichiarato  che  il pedone aveva "tagliato" la sede stradale in senso diagonale, sbucando "improvvisamente davanti alla macchina dell'imputato" . Un teste aveva anche dichiarato che il veicolo procedeva ad una velocità adeguata inoltre l'esito delle lesioni dimostrava più una conseguenza della caduta piuttosto che dell'urto.

Corte di Cassazione ordinanza n.20307 del 25 settembre 2014

19.Ultrattività del mandato alle liti.

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha chiarito che " nel caso in cui l'evento morte non sia dichiarato, è ammissibile il ricorso per Cassazione notificato alla parte deceduta presso il procuratore nominato per il precedente grado di giudizio.

Con questa decisione e' stato risolto un  conflitto giurisprudenziale; in parole semplici la notifica del ricorso e' idonea a far decorrere il termine per l'impugnazione nei confronti del defunto o del rappresentante legale della parte divenuta incapace.

La regola è che:  "se una persona muore dopo la costituzione in giudizio avvenuta per mezzo del suo avvocato, ma prima dell'udienza di discussione, il processo si interrompe dal momento in cui l'avvocato dichiara l'evento in udienza o lo notifichi nei modi e nei tempi di cui all'art. 300 c.p.c.

Il processo però prosegue normalmente se l'avvocato non dichiara la morte e non notifica alle parti.

Di conseguenza il difensore continuera' a rappresentare la parte, sia nella fase in cui si è verificato l'evento sia nelle fasi successive, come se l'evento morte non si è mai verificato.

Con questo orientamento le Sezioni

 Unite hanno applicato il cosiddetto principio dell'ultrattività al mandato alle liti, in contrasto con il precedente orientamento maggioritario.

Corte di Cassazione S.U. sent. n. 15295 del 4.07.2014.

20.Validità della cartella esattoriale.

Con questa sentenza la Corte di Cassazione fa una precisazione non da poco; in buona sostanza puntualizza che la cartella esattoriale e' nulla se si fonda  sul verbale e non sulla sentenza del gdp che decide sull'opposizione. 

Il titolo esecutivo è solo la decisione del giudice mentre non può esserlo il documento redatto in sede di accertamento della violazione. 

Corte di Cassazione sentenza n. 20983 del 6 ottobre 2014

21.Minaccia a un professore, assolto in Cassazione.

Uno studente era stato condannato per il reato di minaccia in primo e secondo grado, rispettivamente davanti al Giudice di Pace di Trebisacce e poi il Tribunale di Castrovillari, per aver minacciato un professore dicendogli:  "povera a vuie professore".

Era stato condannato a pagare 40 euro di multa e al risarcimento dei danni e alla revisione delle spese in favore della parte civile.

La questione e' giunta in Cassazione e in questa sede la Suprema Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perche' il fatto non sussiste.

Corte di Cassazione sentenza n. 41001 del 2 ottobre 2014

22.Getto pericoloso di cose.

Va bene l'igiene e la pulizia ma non bisogna esagerare soprattutto se questo può recare danno agli altri. 

In questa vicenda una condomina aveva l'abitudine di pulire l'appartamento con candeggina e ammoniaca.La donna e' stata condannata alla pena dell'ammenda e al risarcimento del danno per avere molestato condomini ed estranei con emissioni di gas e vapori tossici.

Il reato contestato e' stato quello di getto pericoloso di cose di cui all'art.674 c.p.(1) 

Corte di Cassazione sentenza n. 41726 del  7ottobre del 2014

Nota(1)

Art.674 c.p. Getto pericoloso di cose.

Chiunque getta o versa in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecentosei euro.

23.Tentato omicidio.

Si configura il reato di tentato omicidio colpire un uomo alle testa con una mazza da baseball.

Nella vicenda in questione il Tribunale di Catania ha confermato l'ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari aveva applicato la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un uomo per il reato di tentato omicidio commesso in danno di un altro uomo.

L'uomo era stato ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di neurochirurgia riportando un'emorragia cerebrale e fratture varie. 

L'imputato si era difeso sostenendo che durante una discussione era 

intervenuto a difesa propria e della fidanzata. Raccontava che contro  la propria fidanzata la persona offesa aveva lanciato un motociclo e temendo fosse armato aveva inferto alcuni  colpi; in seguito a ciò la persona offesa cadendo a terra sbatteva il viso. 

Le dichiarazioni dell'imputato non sono apparse credibili ne compatibili con una ipotesi di legittima difesa.

La condotta dell'indagato e' stata considerata idonea e inequivocamente diretta,  a cagionare la morte della vittima, in relazione all'idoneità dello strumento d'offesa, alla regione vitale attinta dai colpi, e alla gravità delle lesioni.

Corte di Cassazione sentenza n. 40642 del 1 ottobre 2014

24.Violenza privata.

Si configura il reato di violenza privata impedire ad una persona di proseguire sulla sua strada.

Nel caso di specie la Corte d'appello di Potenza ha condannato un uomo per violenza privata e danneggiamento in danno di un'altra persona oltre che per il porto ingiustificato di un bastone. 

La cassazione ha rigettato il ricorso dell 'imputato confermando la condanna in appello.

Corte di Cassazione sentenza n. 41642 del 6 ottobre 2014

25.La Corte di Cassazione non può entrare nel merito del contenuto diffamatorio delle espressioni usate.

E' bene chiarire, soprattutto nei confronti di chi non ha conoscenze tecniche di diritto, che quando una vicenda giudiziaria arriva sino in Cassazione, il collegio giudicante non entra nel merito della vicenda(cioè non deve valutare il fatto in se) ma è tenuto a verificare se vi siano vizi di legittimità sollevati da chi presenta il ricorso;nello specifico deve valutare se sussistano vizi che riguardano norme procedimentali oppure vizi relativi alla violazione o falsa applicazione di norme giuridiche.

Di conseguenza, se la storia giudiziaria ha ad oggetto espressioni diffamatorie che qualcuno ha pronunciato nei confronti di qualcun altro, il compito della Cassazione sarà semplicemente quello di controllare il rispetto delle norme che sono alla base del caso giuridico mentre i giudici, in questa sede, non sono tenuti a valutare la concreta capacità diffamatoria delle espressioni pronunciate nel contesto di un discorso.

Corte di Cassazione sentenza n. 19177 dell'11 settembre 2014

26.Il padre non può registrare le comunicazioni intervenute tra i figli minori e la moglie.

Ai sensi dell'art. 617 c.p.:  "Chiunque, fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefonica o telegrafica, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.

Salvo che il fatto costituisca più grave reato, la stessa pena si applica a chiunque rivela, mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni o delle conversazioni indicate nella prima parte di questo articolo.

I delitti sono punibili a querela della persona offesa; tuttavia si procede d'ufficio e la pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è commesso in danno di un pubblico ufficiale o di un incaricato di un pubblico servizio nell'esercizio o a causa delle funzioni o del servizio.

Fatta questa breve premessa sulla fattispecie di reato, la Corte di Cassazione con una sentenza di qualche giorno fa ha confermato la condanna di un uomo, per il reato di cui all'art. 617 c.p. perché aveva registrato le comunicazioni intervenute tra la moglie e i figli minori.

Perché possa configurarsi l'ipotesi di reato e' necessario che la conversazione o comunicazione avvenga tra persone diverse dall'agente.

I figli minori sono dunque soggetti diversi dal padre e il loro ruolo non può essere assorbito dalla potestà genitoriale o dai conseguenti doveri di vigilanza.

Corte di Cassazione sentenza n. 41192 del 3 ottobre 2014

27.Comunicazione dell'indagato con l'esterno.

Una persona sottoposta agli arresti domiciliari, se ottiene l'autorizzazione giudiziale, può comunicare con l'esterno quindi con persone diverse da quelle che coabitano o che lo assistono.

In questo caso l'indagato non incontra alcuna restrizione a compiere atti giuridici come quello di scrivere una lettera per tutelare i propri interessi.

Solo quando la pena e' definitiva allora possono applicarsi limitazioni più incisive sulla capacità di agire del condannato.

 Corte di Cassazione sentenza n. 41120 del 3 ottobre 2014

28.Abuso di ufficio.

Risponde del reato di "abuso di ufficio" (art. 323 c.p.) il carabiniere che nel caso di un arresto suggerisca all'arrestato il nome di un avvocato di sua conoscenza che non rientri tra i difensori di ufficio.

Il carabiniere,dunque, ponendo in essere questa condotta di intermediazione fa derivare un vantaggio patrimoniale indebito che viola il divieto di accaparramento di clienti di cui all'art. 19 codice deontologico forense e che non è obliterato dall'eventuale ulteriore fine lecito avuto di mira. 

Corte di Cassazione sentenza  n. 41191 del 3 ottobre 2014

29.I nominativi dei condomini morosi possono essere affissi? 

Ovviamente la risposta è no; costituisce una condotta diffamante affiggere al portone condominiale i nomi  dei condomini morosi; non c'è  nessun interesse da parte dei terzi alla conoscenza di questi fatti, anche se veri.

Corte di Cassazione sentenza n. 39986 del 26 settembre 2014

30.Abbandono di animali.

Ai sensi dell'art.727c.p. commette il reato di "abbandono di animali" chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività.

La pena prevista è l'arresto fino ad un anno o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.

Secondo una recente sentenza della Cassazione risponde di questo reato anche il proprietario del cane che affida il proprio animale a persone incapaci di custodirlo.

Nel caso di specie il proprietario di un cane e' stato condannato per "abbandono di animale" perché dovendo stare fuori città per qualche giorno aveva affidato l'animale ad alcune persone che avevano tenuto il cane con una catena troppo corta e che aveva lasciato il cane con pochissima acqua per dissetarsi.

Corte di Cassazione sentenza  n. 41362 del 6 ottobre 2014

31.Il dipendente "escort" non può essere licenziato.

Il caso di cui si è occupato la Cassazione e' davvero singolare; in pratica un dipendente impiegato in Provincia era stato sottoposto a procedimento disciplinare, con successivo licenziamento, per avere inserito sui siti per escort annunci contenenti l'offerta di prestazioni sessuali a pagamento;in questo modo avrebbe danneggiato l'immagine della Provincia.

In buona sostanza le abitudini sessuali del dipendente erano state scoperte in seguito ad una segnalazione anonima; l'amministrazione aveva dunque fatto dei controlli accedendo ai siti web indicati.

Ad avviso della Cassazione,invece, l'operazione di controllo posta in essere dall'amministrazione era illegittima; dunque, e' stato accolto il ricorso del Garante della Privacy che ha insistito sulla necessità di una tutela rafforzata per i dati che riguardano "la parte più intima della persona", come i costumi sessuali.

Corte di Cassazione sentenza n. 21107 del 2014

32.Quando può chiudersi il verbale di udienza? 

Con questa sentenza la Cassazione ha dovuto precisare che prima di poter procedere alla chiusura del verbale di udienza e' necessario aspettare l'ora canonica.

Anche se questo concetto può apparire scontato non accade sempre così.

Nel caso di specie e' accaduto che il Tribunale di Roma ha respinto l'appello proposto dall'amministrazione provinciale di Roma ritenendo che non ci sarebbe alcun obbligo per il giudice di attendere un'ora.

La Corte di Cassazione,invece, ha accolto il ricorso  avverso la sentenza d'appello che confermava la contumacia dell'amministrazione con riferimento ad una impugnazione di una cartella di pagamento davanti al giudice di pace di Ostia. 

Corte di Cassazione sentenza n. 19942 del 22 settembre 2014

33.Reato di minaccia.

Non può configurarsi alcuna responsabilità penale nei confronti di chi augura la morte ad un'altra persona, e' solo una manifestazione di odio ma penalmente e' irrilevante.

Perché possa ricorrere il reato di minaccia e' necessario che il male ingiusto e futuro  che si prospetta alla persona offesa deve essere rappresentato come conseguente ad un'azione dell'offensore. 

Nel caso di specie, un uomo augurava la morte ad un altro in un incidente stradale;  l'uomo non aveva promesso che  si sarebbe attivato per provocare incidenti automobilistici, ma si augurava  che ciò sarebbe avvenuto casualmente ad opera di terzi sconosciuti; aggiungeva poi che se avesse visto steso per terra la persona offesa  non l'avrebbe soccorsa.

Una simile condotta dimostra sicuramente un animo  malevolo ma non ha alcuna rilevanza penale.

Corte di Cassazione sentenza n.  41190 del 3 ottobre 2014

34.Mantenimento figli.

Il padre obbligato al mantenimento del figlio non può decidere autonomamente di ridurre l'assegno di mantenimento in favore del figlio.

E' necessario che presenti al giudice una domanda per la riduzione dell'assegno.

Ciò significa che il padre non può decidere ad esempio di non versare l'assegno di mantenimento preferendo pagare il mutuo della casa dove vive il figlio.

Se il giudice ha rigettato la domanda di riduzione il padre può essere condannato per violazione degli obblighi di assistenza familiare perché non può scegliere arbitrariamente" come sostenere il figlio.

Corte di  Cassazione sentenza n. 40972 del 2 ottobre 2014

35.Compensazione delle spese.

Questa sentenza della Cassazione chiarisce che:  "nel caso in cui una persona, attraverso l'assistenza di un difensore, presenti un ricorso avverso una sanzione amministrativa e lo stesso ricorso venga accolto, il giudice se annulla la sanzione non può compensare le spese obbligando il cittadino a pagare l'onorario all'avvocato.

Questo perché l'assistenza tecnica e' un diritto costituzionale di conseguenza va considerata una mera clausola di stile il rinvio all'esiguo valore della causa. 

Corte di Cassazione ordinanza n. 20717 del 1 ottobre 2014

36.Disturbo arrecato dal cane del vicino.

Se un cane abbaia in continuazione disturbando la quiete del vicino non può configurarsi alcuna responsabilità penale in capo al padrone dell'animale domestico.

Perché possa configurarsi il reato di cui all'art. 659 c.p. è necessario che il disturbo arrecato dal cane attraverso rumori o latrati arrechi danno a un numero indeterminato di persone.

Corte di  Cassazione sentenza n. 40329 del 30 settembre 2014

37.Contraffazione di marchi.

Perché possa configurarsi il reato di contraffazione di cui all'art. 474 c.p. e' sufficiente l'imitazione grossolana anche se non riproduce fedelmente il marchio originale.

A dirlo e' una sentenza della Cassazione di qualche giorno fa che ha rigettato il ricorso presentato da un esercente che nel proprio negozio aveva esposto dell'abbigliamento recante segni distintivi che interferivano con il marchio originale.

Il ricorrente aveva sostenuto la propria difesa ritenendo che si trattava di prodotti di scarsa qualità considerato il prezzo basso e il confezionamento dozzinale; quindi poteva al massimo configurarsi una forma di concorrenza sleale.

La Suprema Corte ha però confermato l'orientamento della  Corte d'Appello di Bologna che ha rideterminando la pena per il residuo reato ex art. 648 c.p. (ricettazione) perché il delitto di cui all' art. 474 c.p si era prescritto.

Corte di Cassazione sentenza n. 38919 del 23 settembre 2014

38.Il ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile se è troppo lungo.

Per cui il ricorrente per consentire alla Corte la comprensione del testo e delle relative censure deve effettuare una sintesi del fatto sia sotto il profilo sostanziale che processuale.

Dunque, non si possono riprodurre in maniera pedissequa atti processuali e documenti in quanto la Corte non può provvedere alla lettura integrale degli atti; e' dunque opportuno selezionare tutti quegli atti che effettivamente rilevano ai fini della decisione.

Corte di Cassazione sentenza n. 20589 del 30 settembre 2014

39.Responsabilità medica.

Il medico risponde della morte del paziente se non lo ha informato in maniera precisa e dettagliata dei rischi legati all'esame endoscopico.

Il medico,quindi, e' sempre tenuto ad informare il paziente e la violazione di questo obbligo di informazione può causare due tipi di danni: un danno alla salute, che può evitarsi informando correttamente il paziente il quale avendo informazioni precise può decidere di sottoporsi all'intervento e di evitare conseguenze gravi; l'altro danno riguarda la lesione del diritto all'autodeterminazione, il quale si verifica quando a causa della cattiva informazione il paziente subisca un pregiudizio, patrimoniale oppure non patrimoniale, diverso dalla lesione del diritto alla salute. 

Corte di Cassazione sentenza n. 20547 del 30 settembre 2014

40.Nell'ipotesi in cui il giudice di appello decida di discostarsi dalle conclusioni del Ctu di secondo grado preferendo quelle del CTU di primo grado non solo e' tenuto a spiegare le motivazioni della scelta  ma in particolar modo deve indicare le parti della consulenza che non gli sono apparse convincenti; inoltre, non può ignorare le contestazioni mosse dalle parti alla prima consulenza.

Corte  di Cassazione sentenza n. 20133 del 24 settembre 2014

41.Il conducente di un autobus,al bordo del quale non vi è un bigliettaio, diventa «agente unico» per questa ragione ha diritto a venti minuti di paga oraria in più .

La Corte ha quindi rigettato il ricorso di una azienda di trasporti che aveva impugnato la decisione della Corte di Appello di Napoli che aveva dato ragione ai dipendenti riconoscendo agli stessi il diritto alla corresponsione mensile della voce "agente unico" che prevede una retribuzione di 20 minuti in più se manca il bigliettaio. 

Corte di Cassazione sentenza n. 19507 del 16 settembre 2014

42.Convalida dell'arresto.

Nel caso in cui venga arrestato un cittadino straniero, il giudice deve comunque decidere sulla convalida 

dell 'arresto  anche se 

l'interrogatorio non può essere compiuto per  l'impossibilità di reperire un interprete nel breve termine di legge.

La mancanza dell'interprete va inquadrato in un caso di forza maggiore che non impedisce la decisione sulla legittimità o meno dell'arresto compiuto dalla polizia giudiziaria. 

Corte di Cassazione sentenza n. 38791 del 23 settembre 2014

43.I ricavi di un ristorante possono desumersi dal c.d. "Tovagliometro".

Per capire i reali guadagni di un ristorante basta prendere in considerazione il consumo dei tovaglioli.

In pratica il calcolo va fatto prendendo in considerazione i tovaglioli che vengono utilizzati per ogni pasto servito; ogni cliente adopera un solo tovagliolo da ciò si presume il numero dei pasti consumati.

Va però precisato che dal totale bisogna sottrarre una percentuale di tovaglioli(c.d. percentuale di sfrido)  che in genere viene utilizzata per altri scopi ad esempio sono i tovaglioli utilizzati dai camerieri oppure quello che vengono usati per altre esigenze. Corte di Cassazione sentenza  n. 20060 del 24 settembre 2014

44.La perizia calligrafica non può essere fatta su una fotocopia.

Con questa sentenza la Corte di Cassazione chiarisce che:  l'esame calligrafico non può essere eseguito su una fotocopia perché non è possibile rilevare segni grafici personalizzati ed oggettivi di chi ha redatto il documento.

Precisa però che l'esame sulla fotocopia può essere eseguito solo se prima sia stato effettuato l'esame sul documento originale.

Logica conseguenza e' che deve considerarsi inammissibile l'esame grafico effettuato solo su una semplice fotocopia.

Corte di Cassazione sentenza n. 20484 del 29.09.2014.

45.Prostituzione e foglio di via obbligatorio.

Il provvedimento di rimpatrio, con foglio di via obbligatorio, emesso nei confronti di chi esercita l'attività della prostituzione non è valido se non viene provata la pericolosità del soggetto.

La prostituzione e' sicuramente una attività contraria alla morale pubblica e al buon costume ma non può considerarsi un reato.

Per questa ragione la Suprema Corte ha accolto il ricorso di una donna che nei primi due gradi di giudizio era stata ritenuta colpevole per essersi prostituita per strada con atteggiamenti scandalosi in prossimità di civili abitazioni. 

Secondo gli Ermellini, invece, perché una persona possa essere inclusa nella categoria delle persone socialmente pericolose e' necessario che vengano acquisiti dati dimostrativi  della commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica.

Corte di Cassazione sentenza n. 38701 del 23 settembre 2014

46.Il saluto romano ha natura criminosa.

Ancora oggi il " saluto romano" e' considerato un reato:  infatti secondo l'art. 5 della Legge 645/'52, meglio nota come "Legge Scelba, questo  reato e' punito con la reclusione fino a 3 anni.

Il saluto romano infatti contiene in se forme di squadrismo e rigurgiti antidemocratici.

Nel caso di specie la Corte ha rigettato il ricorso di due uomini che erano stati accusati di manifestazioni fasciste perché in un raduno di Casa Pound avevamo salutato a braccio teso i camerati .

Corte di Cassazione sentenza n. 37577 del  12 settembre 2014

47.Parlare al telefono mentre si guida può costare caro.

Come tutti sappiamo non si può parlare al telefono, senza l'ausilio di auricolari, mentre si è alla giuda. Di conseguenza l 'automobilista che venga beccato con il telefonino mentre è alla giuda della sua auto sarà tenuto a pagare una multa salata oltre a subire la decurtazione di  5 punti dalla patente.

In alcuni casi però può andare ancora peggio. E' ciò che è capitato ad un automobilista che dopo essere stato fermato dai vigili urbani ha aggredito verbalmente gli agenti ponendo in essere una minaccia in piena regola.

In pratica il conducente avrebbe detto di essere un giornalista 

ventilando l'ipotesi  del licenziamento per i due componenti della Polizia municipale. 

Corte di Cassazione sentenza n. 40292 del 29 settembre 2014

48.Furto di energia elettrica.

Può capitare che  l'utente abbia fatto regolare disdetta per interrompere la fornitura di energia elettrica ma nonostante ciò non vi sia stata l'apposizione di sigilli sul contatore.

Bene se di fatto l'erogazione di energia  elettrica continua l'utente non può essere condannato per furto di energia elettrica.

A chiarirlo e' proprio una sentenza della Cassazione di qualche giorno fa che specifica quanto segue:  non può configurarsi il reato di furto di energia elettrica se anche dopo la disdetta del contratto di fornitura elettrica l'erogazione non viene materialmente bloccata con sigilli o altri meccanismi.

Di conseguenza se l'utente continua ad usufruire del servizio non incorre in responsabilità penali perché il fatto e' attribuibile alla disattenzione della società che fornisce l'energia elettrica.

Corte di Cassazione sentenza . n. 39809 del 25 settembre 2014.

49.Cassazione Sezioni Unite:  dopo la separazione la casa dei suoceri resta alla nuora con figli.

Con questa sentenza a Sezioni Unite la Cassazione precisa che:  nel caso in cui gli sposi vadano a vivere nella casa di uno dei genitori che ha concesso l'immobile in comodato,  per consentire lo sviluppo della nuova famiglia,  il suocero nel caso in cui i coniugi decidano di separarsi non può richiedere indietro la casa se nella stessa sono rimasti a vivere la nuora con i nipoti.

In genere questo tipo di comodato e' senza limiti di tempo o meglio la sua durata si protrae finché non vengano meno le esigenze della famiglia.

Per cui il suocero può ottenere la restituzione dell' immobile solo nel caso in cui dimostri che debba farne un uso diretto oppure che si sia aggravata la propria situazione economica.

Corte di Cassazione Sezioni Unite sentenza n. 20448 del 29 settembre 2014

50.Atti sessuali con minorenne.

Si configura il reato di "atti sessuali con minorenne" anche quando il rapporto tra il colpevole e la vittima avviene per via telematica.

In buona sostanza il reato si concretizza quando il minore  degli anni 14 viene spinto a compiere su se stesso atti di autoerotismo per soddisfare sessualmente chi lo ha indotto a compiere simili azioni.

Corte di Cassazione sentenza n. 39904 del 26 settembre 2014

51.Reato di calunnia nei confronti della Polizia di Stato.

Nella vicenda in oggetto un uomo veniva arrestato per detenzione di arma da guerra; gli agenti di polizia intervenuti sul posto nella relazione di servizio dichiaravano che l'uomo avrebbe lanciato l'arma dalla finestra prima del loro arrivo.

L'uomo invece si era difeso riportando queste testuali parole: ""Sono saliti poliziotti con le pistole in mano e mi hanno accusato di esserne il possessore"; inoltre l'uomo aggiungeva che nel condominio c'erano altri appartamenti quindi l'arma poteva tranquillamente appartenere a qualcun altro.

L'uomo dunque per essersi espresso in tal modo veniva accusato di calunnia nei confronti del personale della Polizia di Stato; l'imputato veniva assolto dalla Corte di Appello di Napoli.

Avverso questa decisione ricorreva in Cassazione il Procuratore Generale ma secondo gli Ermellini non vi era stato alcun reato di calunnia ma l'imputato aveva semplicemente esercitato il suo diritto di difesa.

Corte di Cassazione sentenza n. 39079 del 24 settembre 2014

52.Peculato commesso da un dipendente di un parcheggio. 

Commette il reato di peculato il dipendente di una società concessionaria della gestione di un parcheggio comunale che si appropri delle somme versate dai conducenti di automezzi sistemati nel parcheggio. 

Non ha importanza che il dipendente sia una guardia giurata oppure no; si configura il reato di peculato perché il dipendente e' persona incaricata di un pubblico servizio.

Corte di Cassazione sentenza n. 36176 del 27 agosto 2014 

53.Messaggi promozionali via fax.

Tutte le comunicazioni promozionali inviate a mezzo fax devono considerarsi Illecite se manca il consenso dell'interessato.

Il consenso deve essere espresso attraverso una apposita informativa inviata prima e non successivamente alla ricezione del fax che le contiene.

Corte di Cassazione sentenza n. 14326 del  24 giugno 2014 

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