di Marina Crisafi - Anticipo pensionistico per tutti anche per autonomi e partite Iva, bonus fiscale per redditi bassi, scivoli per facilitare l'addio al lavoro e aumento della quattordicesima. Sono queste le principali anticipazioni sui ritocchi al pacchetto pensioni diffuse proprio dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini in un'intervista a Presadiretta, il programma di Rai3 che andrà in onda stasera.
Il menu annunciato prima della trasmissione del programma sembra rendere più appetibile il meccanismo dell'Ape, l'anticipo pensionistico, che sulle prime aveva deluso molto le aspettative, dirigendosi verso una soluzione positiva, nel confronto tra il governo e i sindacati previsto oggi, sugli interventi alle pensioni attesi nella prossima legge di stabilità.
Ecco le novità annunciate:
Anticipo anche per autonomi
L'anticipo pensionistico riguarderà tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. È questa la più importante novità annunciata da Nannicini, che ha assicurato che l'Ape varrà quindi "per gli autonomi, per le partite Iva della gestione separata, per gli artigiani e commercianti". Inoltre ha affermato il sottosegretario: "le modifiche che saranno introdotte al sistema previdenziale per lasciare il lavoro prima dei termini fissati dalla legge, non richiederanno garanzie, come l'auto o l'immobile". In sostanza non si rischia nulla, ha assicurato Nannicini. "Gli interessi e l'assicurazione saranno pagati da chi richiede l'Ape - ha spiegato - non ci sono rischi reali, ma ci sono costi finanziari".
Bonus fiscale
Limato nella sua versione originaria che prevedeva l'uscita di 3 anni anticipati, con la restituzione di un prestito costoso, la nuova Ape, introduce una particolare detrazione fiscale che consentirà ai lavoratori appartenenti alle fasce più disagiate di andare in pensione prima senza sborsare nulla.
Per chi ha redditi bassi, è disoccupato senza fruire di ammortizzatori sociali oppure svolge lavori usuranti o ha parenti disabili da accudire il costo dell'anticipo sarà pari a zero.
Per la platea importante di agevolati il bonus fiscale - ha dichiarato Nannicini "coprirà non solo gli interessi e l'assicurazione, ma anche il capitale anticipato. Quindi il reddito ponte non sarà pagato dall'individuo che riceve il bonus fiscale".
Il costo dell'anticipo
Per tutti coloro che invece non rientrano nella platea che riceverà il bonus fiscale, il costo dell'anticipo partirà da un minimo di 50/60 euro e potrà arrivare sino a circa 200 euro al mese.
Nel dettaglio, ha spiegato Nannicini, un lavoratore che ha diritto ad una pensione di circa mille euro al mese, pagherà per un anno d'anticipo "una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni, mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese'.
Il prestito verrà erogato da una banca "che poi lo girerà all'Inps" ha proseguito il sottosegretario, affermando che il coinvolgimento del "sistema bancario è stata l'unica strada percorribile": le altre infatti sarebbero costate allo Stato qualcosa come 10 miliardi.
Gli scivoli
Prevista inoltre a fianco degli interventi "consolidati", secondo le anticipazioni del sottosegretario, anche la possibilità di introdurre degli "scivoli" per facilitare il passaggio dal lavoro alla pensione.
Le ipotesi riguarderanno probabilmente determinate categorie di lavoratori, andando a vantaggio ad esempio dei lavoratori precoci o di chi deve ricongiungere i contributi in diverse gestioni.
Quattordicesime più ricche
Altra novità allo studio del Governo è quella riguardante le quattordicesime dei pensionati. Si pensa ad un bonus legato ai contributi versati, secondo quanto promesso da Nannicini, che potrà arrivare fino a 400 euro. Ad oggi, la somma, diversificata in base agli anni di contributi, è pari a 336 euro per chi ha fino a 15 anni, a 420 euro fino a 25 anni e a 504 per chi ha oltre 25 anni, ed è erogata a tutti coloro che hanno compito 64 anni di età e percepiscono un reddito inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo, ossia circa 750 euro al mese e 9.786 annui.
Chiusura sulle pensioni alte
Porta chiusa definitivamente da parte del Governo, invece, alla proposta del presidente dell'Inps, Tito Boeri, che invocava un sacrificio a chi percepisce di pensione molto più di quanto ha versato.
Per Nannicini, "questo tipo di ricalcoli non sono semplicissimi, richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perché non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un po' intellettualistica'. Il rischio, ha aggiunto il sottosegretario, è quello "di fare danni. Rischi davvero di tagliare pensioni alte ma meritate, oppure di toccare pensioni che sono generose rispetto ai contributi versati ma sono basse'. Per cui, ha concluso, considerato che "il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso abbiamo deciso di fermarci'.