Il calcolo della ritenuta d'acconto va fatto considerando che questa è pari al 20% e grava sull'importo da pagare al professionista o al collaboratore

Come calcolare la ritenuta dall'importo lordo

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Se si ha a disposizione l'importo complessivo da corrispondere, ovverosia l'importo lordo, considerando che la percentuale imputabile a ritenuta d'acconto è di norma pari al 20%, per calcolarne l'importo occorre fare una semplice operazione matematica: moltiplicare l'importo lordo per 0,2. In tal modo si ottiene la ritenuta.

In alternativa - ma è un'operazione più "macchinosa" - si può moltiplicare l'importo del lordo per 0,8. Si ottiene in tal modo il valore netto della prestazione, al quale aggiungere il suo 20% a titolo di ritenuta. Quest'ultima, quindi, va calcolata moltiplicando il netto per 0,25 o, in alternativa e più semplicemente, sottraendo il netto dal lordo.

Come calcolare la ritenuta dall'importo netto

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Se, invece, si ha a disposizione l'importo netto e su di esso deve essere applicata la ritenuta, l'operazione da compiere è la seconda delle due sopra descritte.

Quindi occorre moltiplicare il netto per 0,25: il risultato è pari all'ammontare della ritenuta.

Alternativamente si può dividere il netto per 0,8 e ottenere in tal modo l'importo lordo. Da questo va poi sottratto il netto, ricavando così la ritenuta d'acconto.

Calcolo ritenuta d'acconto: attenzione all'Iva e alle rivalse

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In ogni caso, la ritenuta d'acconto si applica considerando l'importo netto della prestazione, quindi tutte le predette operazioni vanno sempre compiute senza considerare né l'IVA né le marche da bollo.

Per quanto riguarda le rivalse, invece, occorre fare un ragionamento distinto a seconda che si tratti di rivalsa Inps o di rivalsa di una cassa professionale.

La prima, infatti, è imponibile ai fini Irpef e, quindi, rileva ai fini del calcolo della ritenuta d'acconto. Il suo ammontare è pari al 4% e il suo inserimento in fattura è facoltativo.

Le rivalse delle casse professionali, di importo variabile a seconda dell'ente di riferimento, sono invece irrilevanti ai fini Irpef. Esse, pertanto, non vanno considerate nell'importo di riferimento per calcolare la ritenuta d'acconto, per il quale rileva esclusivamente il compenso concordato con il cliente.

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Valeria Zeppilli

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