Approvato alla Camera il disegno di legge AC 1455-A, Codice Rosso, sintesi di diverse iniziative presentate da varie rappresentanze politiche dal luglio del 2018 a tutela delle donne vittima di violenza

di Annamaria Villafrate - La Camera approva il testo del disegno di legge AC 1455-A (sotto allegato) che introduce nel nostro ordinamento il tanto atteso Codice Rosso, a tutela di tutte le donne vittime di violenza e dei loro figli. Voti a favore 380, contrari 0, astenuti 92. Ritirato l'emendamento della Lega sulla castrazione chimica per i reati sessuali. Ora il testo dovrà superare il vaglio del Senato. La violenza di genere per anni è stato trattato come un problema di serie B. Solo da qualche tempo, dopo le tante, troppe vittime di violenza di genere l'urgenza è stata avvertita anche nelle stanze della politica. Il testo prevede molteplici novità, dal revenge porn al nuovo delitto di deformazione dell'aspetto della persona con lesioni permanenti, dal braccialetto elettronico per garantire il rispetto dei provvedimenti del giudice a tutela della vittima, al reato di costrizione al matrimonio. Sicuramente positivi i corsi di formazione sulla violenza di genere per gli addetti ai lavori, decisamente più criticabile la volontà di estendere i benefici premiali a chi ha picchiato e maltrattato moglie e figli.

Vediamo più nel dettaglio tutte le novità del Codice Rosso:

Violenza donne: quattro nuovi reati

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Il disegno di legge AC. 1455 - A introduce nel codice penali quattro nuove fattispecie di reato:

Art 583- quinques: Deformazione dell'aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso

Questo delitto è punito con la pena della reclusione da 8 fino a 14 anni. Nel momento in cui dalla commissione di tale reato consegue la morte della vittima, è prevista la pena dell'ergastolo. Questo delitto viene incluso tra i reati violenti di tipo intenzionale che attribuiscono alla vittima il diritto a essere indennizzata dallo Stato.

Art 612 ter - cp: cosiddetto "Revenge porn"

Viene punita la diffusione illecita d'immagini o di video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone in esse rappresentate. Le pene previste sono la reclusione da 1 a 6 anni e la multa da 5.000 a 15.000 euro. La punizione è prevista anche nei confronti di coloro che, avendo ricevuto o acquisito le immagini, le diffonde al fine di recare danno ai soggetti in esse ritratti. La fattispecie risulta aggravata se:

  • si realizza all'interno di una relazione affettiva, anche se già conclusa:
  • o se vengono utilizzati strumenti informatici.

Art 558-bis c.p: Costrizione o induzione al matrimonio
Delitto punito con la pena della reclusione da 1 a 5 anni. Il reato è aggravato nel momento in cui viene commesso in danno di minori. La norma prevede la procedibilità anche se il fatto viene commesso all'estero da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia.

Art 387-bis: Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa
Viene punita con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, la trasgressione ai provvedimenti disposti a tutela della persona offesa, con l'obiettivo di renderli ancora più incisivi.

Pene più severe per maltrattamenti e stalking

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L'intervento sul codice penale non si limita all'introduzione di quattro nuove fattispecie. Esso va a modificare anche figure di reato già esistenti, come i maltrattamenti in famiglia e lo stalking.

Nello specifico:

Art 572 c.p. Maltrattamenti in famiglia
Inasprimento delle pene e fattispecie aggravata speciale se il reato viene commesso alla presenza o nei confronti di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di soggetto disabile. Il delitto di maltrattamento viene inserito tra i delitti che permettono, sulla base di soli indizi di reato l'applicazione di misure di prevenzione, come il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona da proteggere.

Art 612 bis c.p. Atti persecutori

Previsto un inasprimento della pena

Artt. 609-bis e ss. c.p. Violenza sessuale
Pene più severe e più tempo (da 6 a 12 mesi) per la persona offesa per sporgere querela. Rimodulate ma anche inasprite le aggravanti nei casi in cui la violenza sessuale ha come vittima un minore.

Art 609-quater c.p. Atti sessuali con minorenne
Viene introdotta un'aggravante che prevede un aumento di pena fino a un terzo se gli atti sessuali vengono compiuti con minori di anni 14 in cambio di denaro o altre utilità, anche se solo promessi. Questo delitto infine diventa procedibile d'ufficio.

Art. 577 cp Aggravanti delitto di omicidio
Si vuole estendere il campo di applicazione delle aggravanti dell'omicidio aggravato alle relazioni affettive, anche se cessate.

Art. 165 c.p. Obblighi del condannato
Si vuole introdurre, tra gli obblighi a cui subordinare la sospensione condizionale della pena per violenza domestica e di genere, quello di partecipare a specifici percorsi di recupero.

Codice Rosso: priorità per procedimenti penali

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Le modifiche apportate al codice di procedura penale mirano a velocizzare l'avvio del procedimento penale che ha per oggetto i delitti di violenza domestica e di genere e l'adozione d' idonei provvedimenti di protezione in danno delle vittime, nello specifico " Codice rosso".

Pertanto, nel momento in cui pervengono agli organi incaricati notizie di reati relative a delitti di violenza domestica e di genere:

  • la polizia giudiziaria deve riferire, anche oralmente, ma immediatamente al PM. A tale comunicazione deve seguire senza ritardo quella in forma scritta;
  • il PM, entro 3 giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha presentato la denunciato. Questo termine può essere prorogato solo se sono presenti imprescindibili esigenze di tutelare dei minori o per la necessità di mantenere le indagini riservate, anche nell'interesse della vittima del reato;
  • la polizia giudiziaria deve, senza ritardo, compiere gli atti d'indagine delegati dal PM e porre senza ritardo a sua disposizione i documenti che rappresentano il risultato delle attività compiute.

Il provvedimento prevede inoltre che:

  • se il giudice penale adotta provvedimenti relativi a delitti di violenza domestica o di genere ed è a conoscenza del fatto che è in corso un procedimento di separazione, di affidamento dei minori o di responsabilità genitoriale, deve trasmetterli senza ritardo al magistrato del civile;
  • viene introdotto il braccialetto elettronico per permettere al giudicante di assicurare il rispetto della misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa;
  • la persona offesa e il suo difensore devono essere informati in relazione ai provvedimenti di scarcerazione, cessazione della misura di sicurezza detentiva, evasione, applicazione delle misure dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, di revoca o sostituzione di misure coercitive o interdittive a carico del soggetto indagato.

Corsi sulla violenza di genere, recupero per i condannati e indennizzi

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Le novità però non finiscono qui. Previste infatti altre misure per formare adeguatamente il personale alla violenza di genere, per introdurre percorsi di recupero per i condannati e per indennizzare le vittime.

Corsi di formazione per gli addetti ai lavori
Il provvedimento, nell'ottica di una maggiore consapevolezza e preparazione sulla violenza di genere, intende attivare corsi di formazione in materia per la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia penitenziaria.

Modifiche all'ordinamento penitenziario
Si vuole modificare l'ordinamento penitenziario (l. n. 354/1975) al fine di estendere i benefici penitenziari per i condannati per il delitto di deformazione dell'aspetto mediante lesioni permanenti al viso. Tali benefici potranno essere applicati dopo l'osservazione scientifica della personalità del condannato, per la durata di un anno da un organo collegiale. Prevista altresì la possibilità sottoporre chi si è macchiato di reati sessuali, maltrattamenti contro familiari o conviventi e atti persecutori a trattamento psicologico, con l'obiettivo di recuperarlo, sostenerlo e concedergli i benefici penitenziari previsti.

Indennizzo per i reati commessi nei territori UE
Spostamento presso le procure dei Tribunali, al posto delle attuali procure presso la Corte d'appello, dell'autorità addetta ad assistere le vittime di un reato che da diritto all'indennizzo, quando l'illecito è commesso nel territorio di uno Stato UE e chi presenta l'istanza è residente in maniera stabile in Italia.

Scarica pdf Ddl Codice Rosso AC-1455 A

Foto: 123rf.com
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