Salgono ufficialmente a 15 le attività gravose esentate dall'adeguamento dell'età pensionabile e che potranno accedere all'Ape social

di Lucia Izzo - È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 47 del 26-02-2018) il Decreto del Ministero del Lavoro del 5 Febbraio 2018 (qui sotto allegato) recante "Specificazione delle professioni di cui all'allegato B della legge 27 dicembre 2017, n. 205".


Come preannunciato (per approfondimenti: In pensione prima: ecco le 15 categorie), l'elenco che porta a 15 le categorie di professioni c.d. "gravose" inciderà, a partire dal 2018, sia sulla c.d. Ape sociale
e sui c.d. lavoratori precoci, che vedranno aumentare la platea degli interessati e, allo stesso tempo, inciderà sull'età pensionabile dei soggetti in elenco.

Professioni gravose: i benefici 2018 per le pensioni

L'adozione del provvedimento attua quanto previsto dall'art. 1, comma 147 e ss. della legge n 205/2017 tramite il quale il Governo ha recepito quanto stabilito nell'intesa con i sindacati relativamente all'aumento della platea degli aventi diritto all'Ape Sociale e dei soggetti che potranno andare in pensione con 41 anni di contributi (c.d. lavoratori precoci).

In pratica, dal 1° gennaio 2018, tali benefici, introdotti dalle legge n. 232/2016, saranno estesi anche alle ulteriori quattro categorie di lavoratori incluse nell'elenco. Infatti, tali professioni si aggiungeranno a quelle a cui viene consentito di uscire dal mercato del lavoro anche con 4 anni di anticipo (Ape sociale), a 63 anni e 36 anni di contributi.

Quest'ultimo requisito potrà essere ulteriormente ridotto nei confronti delle addette ai lavori gravosi con figli, precisamente di sei mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni (c.d. Ape Rosa). In sostanza, alle lavoratrici sarà consentito di accedere all'anticipo pensionistico anche con un minimo di 34 anni (per approfondimenti: Pensioni 2018: le agevolazioni per le donne).

In alternativa, se maggiormente favorevole, i lavoratori addetti alle professioni gravose potranno altresì ritirarsi dal mercato con 41 anni di contributi a qualsiasi età se vantano almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del diciannovesimo anno di età (c.d. precoci)

Per godere dei benefici, la Legge di Bilancio ha stabilito che le professioni gravose dovranno essere state svolte per per almeno 7 anni negli ultimi 10, mentre è stato soppresso il vincolo di una tariffa Inail non inferiore al 17 per mille.

Professioni gravose in pensione prima dal 2019

Inoltre, come ulteriore beneficio, i lavoratori delle 15 categorie di professioni gravosi saranno dispensati dall'adeguamento dell'età pensionabile, stimato in relazione all'allungamento della speranza di vita che, già da ora, è previsto (in aumento) per il 2019.

Nei confronti di questi lavoratori, dal prossimo anno, non sarà applicato lo scatto di cinque mesi, pertanto potranno continuare ad andare in pensione a 66 anni e sette mesi (la soglia attuale) e non, invece, a 67 anni, nonchè accedere alla pensione anticipata a 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno le donne).


Questi lavoratori dal prossimo anno potranno continuare ad andare in pensione a 66 anni e sette mesi (la soglia attuale) e non, invece, a 67 anni. Oltre a minimo 30 anni di contributi, tale beneficio sarà concesso ove le attività siano state svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 prima del pensionamento.

Lavori gravosi: le 15 categorie

Ma quali sono le categorie per le quali l'uscita dal mondo del lavoro rimarrà fissata a 66 anni e sette mesi, ovverosia la soglia attuale, e non salirà, invece, a 67 anni come per tutti gli altri a partire dal 2019?

L'elenco (qui sotto allegato) ha visto passare le professioni gravose da 11 a 15 (le ultime quattro in lista), e queste ricomprendono:

- Operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici;

- Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;

- Conciatori di pelli e di pellicce;

- Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;

- Conduttori di mezzi pesanti e camion;

- Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro

organizzato in turni;

- Addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;

- Insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido;

- Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;

- Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;

- Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;

- Operai dell'agricoltura, zootecnia e pesca;

- Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;

- Siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature

non già ricompresi tra i lavori usuranti di cui al d.lgs n. 67/2011;

- Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.

Elenco professioni gravose
Decreto Ministero del Lavoro del 5 Febbraio 2018

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