Lo prevede un emendamento alla legge di Stabilità 2016 in discussione al Senato

di Marina Crisafi - Chi si separa ed è costretto a lasciare la casa coniugale di sua proprietà all'ex coniuge, a seguito dell'assegnazione disposta dal giudice, non dovrà pagare le tasse come seconda casa. È una delle novità apportate da un emendamento alla legge di Stabilità, in questi giorni all'esame delle commissioni del Senato, dove si auspica che i lavori si chiudano entro il 20 novembre prossimo, per dare un mese di tempo alla Camera per esaminare la manovra e giungere all'approvazione entro fine anno.

Ratio della misura è quella di colmare una delle lacune contenute nel testo della legge che contempla l'eliminazione delle tasse soltanto sulla prima casa, preservandole invece sugli altri immobili di proprietà. Ciò avrebbe portato ad un impoverimento ulteriore dei proprietari che, dopo la separazione con il coniuge, cui viene assegnata la casa coniugale, sono costretti ad andare a vivere in affitto, spostando la residenza e pagando dunque le tasse come seconda casa.

Medesima ratio ha anche l'emendamento che prevede l'esenzione dal pagamento di Imu e Tasi da parte dei genitori che danno in comodato l'uso l'immobile ai figli (e viceversa), purché i destinatari risiedano nell'abitazione concessa dai familiari.

Sempre sul fronte casa, infine, rileva la proposta di rendere strutturale la cedolare secca al 10% sugli affitti a canone concordato.


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