di Franco Pani -  Sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5/06/2013 è stato pubblicato il D.L. 63 del 4/6/2013 che, come già ampliamente trapelato dopo il Consiglio dei Ministri dello scorso 31 maggio, proroga al 31 dicembre 2013 la scadenza prima fissata per l'ormai prossimo 30 giugno e riguardante le possibili detrazioni IRPEF sui lavori di ristrutturazione edilizia con aliquota "particolarmente vantaggiosa" (del 50% contro quella ordinaria del 36%) e su quelli inerenti gli interventi volti al risparmio energetico.

Il decreto, oltre a prorogare i termini di pagamento alle imprese entro i quali poter portare le cifre spese in detrazione, contiene anche alcune novità ed ulteriori agevolazioni: l'appena accennata agevolazione sui lavori inerenti il risparmio energetico, oltre ad essere prorogata, viene "potenziata" ed innalzata al 65%; è stata introdotta la possibilità di detrazione del 50% sull'acquisto di alcune tipologie di mobili, purché finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione e finalmente, potremmo dire, sono state "riconosciute" le maggiori "difficoltà" condominiali all'accesso alle agevolazioni (reperimento preventivi in numero congruo, convocazione dell'assemblea straordinaria, idoneo raggiungimento del quorum deliberativo, ecc.), soprattutto a livello di tempo necessario ed organizzazione dei lavori, tant'è che per le opere sulle parti comuni, e solo su quelle, inerenti il risparmio energetico la scadenza è stata portata addirittura al 30/06/2014. 

Il Governo ha quindi deciso di prorogare la possibilità di accedere agli sgravi fiscali. La decisione è indubbiamente encomiabile, oltre che probabilmente molto utile, almeno si spera, per l'economia del Paese che senza ombra di dubbio si trova in grave difficoltà, ma era anche sicuramente "doverosa" ed inevitabile; quando infatti il passato Governo

, in occasione del famoso "Decreto Crescita", decise di innalzare provvisoriamente (per un anno) dall'ordinario 36 al 50% la percentuale di sgravio sulle ristrutturazioni e di prorogare ai pagamenti entro il 30 giugno 2013 la possibilità di accedere alle detrazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica, gli operatori del settore e i più attenti osservatori, non poterono che rimanere almeno stupiti della "strana" ed inopportuna nuova scadenza. Ci spieghiamo meglio: lo scorso decreto giunse quasi alla fine di giugno del 2012 e ciò, soprattutto a livello condominiale, per i motivi appena accennati e tenendo conto che gran parte degli interventi agevolati debbono essere eseguiti nella "bella stagione", mise in grande difficoltà gli stessi condomìni; pochi edifici hanno potuto cercare di approfittare dell'occasione già nell'estate 2012 per, come detto, tempi di reperimento di idonei preventivi, successive convocazioni e delibere, avvio dei lavori, ecc. 

Escludendo poi tutti i mesi del successivo inverno, inutilizzabili per qualsiasi intervento, soprattutto dal punto di vista di miglioramento dell'efficienza energetica (pensiamo ad un eventuale cambio della caldaia, soprattutto al Nord ove gli impianti risultano accesi almeno dal 15 di ottobre al 15 di aprile), ma anche per eventuali ristrutturazioni "esterne", di fatto, senza proroga, sarebbero rimasti a disposizione dei condòmini solo i mesi della primavera, più lunghi per il Centro ed il Sud, grazie alla presumibile migliore situazione climatica ed allo spegnimento anticipato degli impianti, ma troppo esigui per le realtà come la nostra se teniamo conto che, come sappiamo, entro la data prefissata non solo si sarebbero dovute eseguire le opere, ma anche già effettuare tutti i pagamenti. 

In una situazione già critica, a causa delle tempistiche appena menzionate, certamente non ha contribuito la particolare primavera di quest'anno che ha reso pressoché impossibile qualsiasi intervento in facciata o sulle coperture; si è rischiata anzi la "beffa" in quelle situazioni in cui i condomìni, nella speranza di una primavera clemente, fossero riusciti a deliberare delle opere nei mesi invernali per poi appaltarle ad inizio primavera, stagione quest'ultima mai veramente giunta, con il rischio di aver iniziato i lavori, poi prorogatisi per il maltempo e con il dilemma se pagare prima del completamento degli stessi, con i rischi che ciò comporta, o se rinunciare alle agevolazioni IRPEF, magari unico vero motivo di delibera positiva e di "convincimento" anche per i proprietari più scettici in questo particolare periodo di crisi economica. 

La proroga risulta quindi un "tocca sana" risolutivo di diverse problematiche; sarà possibile appaltare con tutta tranquillità quei lavori ancora in stand-by anche a causa del maltempo che ha costretto le imprese ad ingenti ritardi sui lavori iniziati, sarà possibile finire senza fretta quelli iniziati e, soprattutto, si potranno effettuare i pagamenti con la dovuta calma, verificando prima, come doveroso, la buona riuscita delle opere. Il Governo ha, come detto e, ritengo, stupendo tutti, dimostrato in questa occasione grande pragmatismo ed incredibile senso della realtà, concedendo ai condomìni, seppur in casi ristretti (risparmio energetico di grande entità ed incidenza), più tempo, rendendosi finalmente conto, come dichiarato da diversi ministri, che tali realtà hanno bisogno di più tempo per decidere e quindi per agire; i condòmini potranno e dovranno quindi approfittarne di questa ennesima occasione, tenendo conto del fatto che la Regione Piemonte prevede un piano di dismissione obbligatoria dei vecchi impianti con tempistica legata alla potenzialità delle caldaie e contando anche sul fatto che, nel caso di miglioramento dell'efficienza energetica, l'aliquota è stata addirittura portata la 65%. Purtroppo dobbiamo ancora però notare che la più lunga scadenza per gli stessi edifici in condominio è stata fissata all'inopportuno 30 giugno (2014); si dovrebbe fare ancora un piccolo sforzo e, per i motivi sopra espressi, lasciare almeno tutta l'estate 2014 a disposizione degli edifici che volessero divenire "virtuosi". Come associazione della Proprietà Immobiliare stiamo già predisponendo in proposito azioni di convincimento nei confronti dei governanti e dei parlamentari, pensando che la giusta ultima scadenza (gli stessi ministri hanno dichiarato che questa sarà l'ultima "occasione") possa essere almeno quella del 30/09/2014 e contiamo di poter, ancora una volta, garantire un cospicuo aiuto ai Proprietari da noi rappresentati. Chiunque fosse interessato a maggiori informazioni a proposito di questa "ghiotta" nuova occasione può rivolgersi alle nostre sedi presenti sul territorio Nazionale o inviare una mail a csc-confabitare@libero.it.

A cura di Franco Pani - Presidente del Centro Studi Condominiali di Confabitare.

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