Cos'è la proroga e come viene in rilievo nel diritto pubblico, nel diritto processuale, nel diritto amministrativo e nel diritto del lavoro

di Valeria Zeppilli - Il termine proroga indica, letteralmente, il prolungamento della durata di una determinata cosa per la quale, originariamente, era previsto un termine più breve.

La proroga viene in rilievo, nel mondo del diritto, sotto diversi aspetti:

Proroga nel diritto processuale

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Innanzitutto, nel diritto processuale la proroga riguarda, ad esempio, i termini di deposito degli atti scadenti in un giorno festivo, che sono prorogati di diritto al primo giorno non festivo successivo ai sensi dell'articolo 155 del codice di procedura civile.

Ancora, di proroga si parla nell'articolo 406 del codice di procedura penale con riferimento alle indagini, il cui termine può essere prorogato dal giudice su richiesta del PM per giusta causa e, successivamente, nei casi di complessità o di impossibilità oggettiva di concluderle entro il termine già prorogato.

Proroga nel diritto pubblico

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Nel diritto pubblico, la proroga è relativa soprattutto alla durata delle cariche, che può estendersi ulteriormente rispetto alla scadenza per attendere l'insediamento del successore. In genere, in questo ambito si parla più correttamente di prorogatio.

Il riferimento va innanzitutto all'articolo 61 della Costituzione

, che, con riferimento all'elezione delle nuove Camere del Parlamento, sancisce che finché queste non sono riunite, i poteri delle precedenti vengono prorogati. Di prorogatio si interessa anche il successivo articolo 85, che stabilisce che, se le Camere sono sciolte o se manca meno di tre mesi alla loro cessazione, l'elezione del Presidente della Repubblica avviene entro quindici giorni dalla riunione delle nuove Camere e che, nel frattempo, sono prorogati i poteri del Presidente in Carica.

Proroga nel diritto amministrativo

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In diritto amministrativo, la proroga riguarda la durata degli atti amministrativi, determinando uno spostamento in avanti del termine finale entro il quale gli stessi possono produrre effetti.

L'atto di proroga è disposto dall'amministrazione unilateralmente nell'esercizio del proprio potere discrezionale e si ritiene che debba essere emanato prima della scadenza del termine finale (in caso contrario, dovrebbe parlarsi di rinnovo o di riconferma dell'atto amministrativo).

Proroga nel diritto del lavoro

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Merita infine un cenno la proroga nel diritto del lavoro, che riguarda i contratti a tempo determinato.

L'attuale disciplina di tale tipologia contrattuale (come modificata dal cd. decreto dignità del 2018) prevede, infatti, che i contratti a termine possono essere prorogati solo se la loro durata iniziale è inferiore a ventiquattro mesi, con indicazione di una causale specifica se il rapporto supera i dodici mesi di durata. La proroga è in ogni caso possibile per massimo quattro volte nell'arco di ventiquattro mesi, a prescindere dal numero di contratti stipulati.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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