L'Inps comunica l'avvio della seconda fase della verifica dell'esistenza in vita per i pensionati all'estero. Come fare attestazione e le conseguenze per chi non la presenta

di Redazione - Assegno sospeso ai pensionati all'estero che non dichiarano la propria esistenza in vita. Lo comunica l'Inps con messaggio n. 815/2019 (sotto allegato) annunciando l'avvio della seconda fase dell'accertamento per il pagamento delle pensioni 2018 e 2019 ai pensionati residenti all'estero.

Pensioni estero: chi sarà soggetto a verifica

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I paesi oggetto delle verifiche saranno i seguenti:

  • Sud America;
  • Centro America;
  • Nord America;
  • Asia;
  • Medio ed Estremo Oriente;
  • Paesi Scandinavi;
  • Stati dell'Est Europa e Paesi limitrofi

Questa fase della verifica, affidata a Citibank, spiega l'istituto, oltre ai beneficiari di pensioni di nuova liquidazione, comprende i soggetti residenti nelle sopra indicate aree geografiche, non comprese nel primo blocco dell'accertamento (ad esempio, Brasile) e successivamente trasferitisi in Paesi già oggetto di controllo (ad esempio, Francia).

Come fare attestazione

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Le attestazioni dovranno pervenire a Citibank entro il 15 giugno 2019. Il pagamento della rata di luglio 2019, per chi non abbia attestato in tempo l'esistenza in vita, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza.

Pagamenti pensione sospesi

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In caso di mancata riscossione personale entro il 19 luglio, avvisa l'Inps, il pagamento della pensione sarà sospeso a partire dalla rata di agosto 2019.

I pagamenti saranno sospesi, invece, a partire dalla rata di luglio, nei casi in cui non sia possibile disporre il pagamento presso le agenzie Western Union del Paese di residenza, per i soggetti che non avranno prodotto la prova di esistenza in vita entro il 15 giugno 2019.

Leggi anche Pensioni all'estero: al via i controlli dell'Inps

Scarica pdf messaggio Inps n. 815/2019

Foto: 123rf.com
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