Un pool di professionisti in sempre più regioni italiane affianca i padroni per decidere la sorte di Fido e Micio dopo la separazione

di Lucia Izzo - La coppia scoppia, l'amore svanisce, ma non quello per il proprio animale domestico che ha condiviso vita e affetto sotto lo stesso tetto coniugale. La sorte del fidato amico, un vero e proprio membro della famiglia, a seguito della separazione e del divorzio ha negli anni assunto un ruolo sempre maggiormente determinante nelle dinamiche relative allo scioglimento del rapporto tra i coniugi. 


La giurisprudenza in materia


Lo dimostra non solo la giurisprudenza sempre più diffusa in materia, ma anche il disegno di legge che risiede da anni in Parlamento

e che mira a introdurre nel codice civile un'apposita normativa: in particolare, l'art. 455-ter , rubricato "Affido degli animali familiari in caso di separazione dei coniugi" stabilirebbe che "In caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il Tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, a prescindere dal regime di separazione o di comunione dei beni e a quanto risultante dai documenti anagrafici dell'animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l'affido esclusivo o condiviso dall'animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere. Il tribunale è competente a decidere in merito all'affido di cui al presente comma anche in caso di cessazione della convivenza more uxorio".


Nel frattempo, in assenza di specifica normativa, la giurisprudenza ha reso diverse pronunce in materia (per approfondimenti: Quando ci si separa Fido e Micio con chi vanno?).


Se in passato la Cassazione ha ritenuto legittimo l'affidamento del gatto al coniuge presso cui era stata collocata la minore, stante il legame affettivo tra la bambina e l'animale, più di recente il Tribunale di Foggia ha rilevato che il giudice della separazione può ben disporre, in sede di provvedimenti interinali, che l'animale d'affezione, già convivente con la coppia, sia affidato ad uno dei coniugi con l'obbligo di averne cura, e statuire a favore dell'altro coniuge il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcune ore nel corso di ogni giorno


Diversa la ratio prescelta dal Tribunale di Como (per approfondimenti: Separazione: nella consensuale anche il mantenimento e la frequentazione di Fido) che ha disciplinato le spese di mantenimento e di cura del cane: parte della giurisprudenza di merito (ord. 2/3/2011 Trib. Milano), ha ritenuto che in caso di contrasto tra le parti il giudice della separazione non è tenuto ad occuparsi della assegnazione degli animali di affezione all'uno o all'altro dei coniugi, né della loro relazione con gli stessi; tuttavia, per il Tribunale Lombardo nessun problema sorge se il giudice deve decidere in presenza di accordi liberamente assunti dai coniugi, non dovendo provvedere circa il merito di dette questioni ma solo a verificare la sussistenza dei presupposti della omologazione.


Altra recente decisione del Tribunale di La Spezia ha, invece, risolto la contesta emersa a seguito della separazione di una coppia, convivente da anni: per il giudice Cesare, il labrador della coppia, dovrà essere affidato all'uomo, in quanto all'epoca era stato proprio lui a firmare il contratto d'acquisto dell'animale parti a 700 euro.


Il Tribunale degli Animali


Stante le difficoltà ancora esistenti in materia,  in sempre più province italiane ha visto la luce il "Tribunale degli Animali" una struttura coinvolgente di 70 avvocati in tutta Italia gestita da Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) allo scopo di dirimere controversie e questioni coinvolgenti gli amici pelosi.


Vi si possono rivolgere tutti i cittadini italiani e residenti in Italia che hanno questioni legali da risolvere che vedono come protagonisti gli animali, sia quelli di casa che quelli di allevamento o selvatici.


Tra le numerose questioni (ad esempio legate alla vita di condominio o possibili controversie con veterinari e allevatori) emergono anche le richieste di affidi congiunti o di parte per fido e micio in caso di separazione o divorzio: la consulenza può essere espletata online (scrivendo a  tribunaleanimali@libero.it), telefonicamente (al numero 3926552051) o prenotando un appuntamento direttamente nelle sedi del Tribunale degli animali e negli studi degli avvocati che ne fanno parte.


La sede nazionale è a Parma, ma altre sedi operative si trovano in numerose città italiane, ad esempio Milano, Como, Soncino, Torino, Genova, Padova, Verona, Firenze, Ravenna, Roma, Perugia, Foggia e Messina, mentre altre sezioni sono in via di apertura.


A seguito della consulenza (gratuita) è possibile avvalersi di uno sportello di conciliazione (al costo forfettario di 10 euro per le spese vive della pratiche) che, convocata l'altra parte, avrà lo scopo di trovare una soluzione bonaria alla controversia, nonché di una Camera arbitrale gratuita, con il giudizio di un giudice terzo o di conciliazione attraverso la presenza di avvocati.


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