Fare il dog o il pet sitter può diventare una professione vera e propria se ci si mette in regola e si frequentano corsi per imparare a gestire al meglio gli animali

Pet e dog sitter: com'è regolata l'attività?

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Non solo i bambini, ma anche gli animali domestici hanno spesso bisogno di essere accuditi quando il padrone non può a causa di altre incombenze. Ed è qui che entra in gioco la figura del dog o cat sitter, che non solo si occupa dei bisogni primari dell'animale, come ad esempio uscire di casa o mangiare, ma anche di sostituire in tutto e per tutto il padrone assente.


Infatti, a differenza del "pet walker", che si occupa principalmente di portare a spasso l'animale per qualche ora al giorno, il pet sitter ha mansioni più ampie arrivando a gestire asili, ospitare gli animali e a prendersene cura a 360°.


Nonostante la professione non sia regolata in Italia, questa rappresenta uno dei "lavoretti" più diffusi per giovani e meno giovani che desiderano raggranellare qualcosa nel tempo libero. Tuttavia, va tenuto presente che si tratta di un vero e proprio impegno dal quale possono scaturire responsabilità civili e penali.

Profili di responsabilità del dog o pet sitter

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Lo dimostrano le pronunce che hanno condannato persone a cui era stato affidato l'animale domestico. Ad esempio la Cassazione, nella sentenza

n. 14189/2021, ha chiarito che: "In materia di lesioni colpose è costante l'insegnamento della Corte di Cassazione la posizione di garanzia assunta dal detentore di un cane impone l'obbligo di controllare e di custodire l'animale adottando ogni cautela per evitare e prevenire le possibili aggressioni a terzi anche all'interno dell'abitazione (sez.4 16.12.2011 n. 18814), laddove la pericolosità del genere animale non è limitata esclusivamente ad animali feroci ma può sussistere anche in relazione ad animali domestici o di compagnia quali il cane, di regola mansueto così da obbligare il proprietario ad adottare tutte le cautele necessarie a prevenire le prevedibili reazioni dell'animale (sez.4, 10.1.2012 n.6393).


La Cassazione n. 30548/2016, sempre in relazione ad un caso di lesioni colpose recate da un cane a un bambino, aveva invece chiarito che: "per giurisprudenza dl S.C., in caso di trasferimento degli obblighi di garanzia su persona diversa dal proprietario, la responsabilità di questi residua nel caso in cui lo stesso sia in concreto tuttora in grado di esercitare il potere di controllo, ovvero nel caso in cui abbia affidato l'animale a persona non in grado di esercitare su di esso una effettiva custodia (cfr. sez.IV 3.4.2008 n.34765) o di contenerne il naturale slancio."

Come si diventa dog o pet sitter?

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Nel nostro paese non sono richiesti particolari requisiti per fare il pet o dog sitter, per cui è in linea di massima un tipo di lavoro aperto a tutti. Indubbiamente, l'amore per gli animali è un ottimo punto di partenza, ma non basta. Occorrono diverse capacità per svolgere al meglio questo lavoro: empatia, flessibilità e capacità di risoluzione dei problemi in tempi rapidi. Tutte doti che se sono innate è meglio, ma che si possono anche acquisire.


Sempre più spesso infatti gli aspiranti dog e pet sitter frequentano appositi corsi di educazione, a seguito dei quali i centri organizzatori rilasciano un vero e proprio "patentino", utile elemento da inserire nel proprio curriculum da presentare ai possibili clienti e che consente all'aspirante pet sitter di essere preparato a ogni eventualità e necessità (fisiolofica, etologica o comportamentale) che potrebbe insorgere nel prendersi cura di un animale domestico affidato in custodia.

Come lavorare in regola

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Il compenso richiesto da un pet sitter è variabile, orientativamente tra gli 8 e 15 euro all'ora oppure con tariffe giornaliere. Non è richiesto alcun permesso e, quanto a regime fiscale, questo lavoro rientra nelle prestazioni occasionali. In questo caso l'attività di lavoro accessorio può essere svolta fino a un massimo di 5 mila euro l'anno, sommando gli incarichi dei diversi datori di lavoro, rivalutati ogni anno sulla base degli indici Istat. Se, invece, l'attività non è svolta in maniera saltuaria, ma abituale, e gli introiti superano tale somma la posizione fiscale andrà regolarizzata in altro modo e iscrivendosi obbligatoriamente alla Gestione Separata INPS con il versamento dei relativi contributi e aprendo una Partita Iva, con il consiglio, in ogni caso, di stipulare un'assicurazione, visto che il dog sitter, come anticipato, non va esente da forme di responsabilità penali e civili a titolo di risarcimento del danno.


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