In attesa dell'annunciata riforma, dal 2021 entrano definitivamente a regime i nuovi requisiti per le pensioni di vecchiaia. Atteso anche il Regolamento Unico della Previdenza Forense

Avvocati: in arrivo la riforma del sistema previdenziale

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È di questi giorni la notizia che Cassa Forense sarebbe al lavoro per elaborare una nuova riforma del sistema previdenziale forense. Un'esigenza particolarmente avvertita alla luce delle mutate condizioni socio-economiche dell'avvocatura. Tra l'altro, su una situazione già delicata, hanno inciso e incideranno anche le difficoltà causate dal periodo di emergenza sanitaria dovuto all'epidemia di Covid-19.


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Una Commissione ad hoc sarebbe già all'opera, "attenta all'ascolto delle richieste che giungono dai vari settori dell'Avvocatura: con la mano tesa per aiutare gli avvocati di oggi e lo sguardo al futuro, per salvaguardare gli iscritti di domani" come dichiarato dal Presidente Nunzio Luciano. Addirittura, una delle più discusse ipotesi al vaglio del gruppo di lavoro sarebbe quella che potrebbe condurre al passaggio al sistema contributivo puro.


Intanto, dal prossimo anno saranno definitivamente a regime alcune delle previsioni contenute nella precedente riforma, quella risalente al 2009, iter procedimentale complesso e che ha profondamente riformato il sistema previdenziale degli avvocati e in vigore dal 2010, a seguito della pubblicazione della nota 12 dicembre 2009 del Ministero del lavoro (in G.U. n. 303 del 31 dicembre 2009).

Pensione avvocati 2021: 70 anni di età e 35 di contributi

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Da un lato, tale riforma ha disposto l'aumento dei requisiti per la maturazione del diritto alla pensione di anzianità: di conseguenza, l'età pensionabile è stata portata da 58 a 62 anni e gli anni di contribuzione sono stati elevati da 35 a 40, con un regime transitorio iniziato nel 2012 e terminato nel 2020.


Ad essere ritoccati sono stati anche i requisiti minimi per la pensione di vecchiaia di tipo retributivo, a seguito di un regime transitorio che giungerà a definitivo compimento proprio dal prossimo anno. La riforma ha previsto un graduale aumento, nel corso degli anni, dei requisiti minimi di età e di contribuzione per fruire del trattamento di pensione di vecchiaia "retributivo". Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2021 gli avvocati potranno accedervi in presenza di due requisiti: l'aver maturato 70 anni di età e almeno 35 anni di effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa.


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Vi potranno accedere anche i Cancellati dalla Cassa, che abbiano i requisiti di cui sopra, e che non abbiano chiesto il rimborso dei contributi soggettivi, di cui all'art. 21 legge 576/80, nel periodo di vigenza della norma.


Potranno accedere alla pensione di vecchiaia contributiva, invece, gli iscritti alla Cassa, che abbiano maturato il requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia senza aver raggiunto l'anzianità contributiva prevista, dunque, dal 1° gennaio 2021: 70 anni di età con almeno 5 ma meno di 35 anni di effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa.


La relativa domanda potrà essere inoltrata direttamente a Cassa Forense, via PEC o con raccomandata a/r debitamente compilata e sottoscritta unitamente alla documentazione richiesta (documento d'identità e autocertificazione sulle detrazioni d'imposta) utilizzando questo apposito modulo messo a disposizione direttamente dall'ente previdenziale.

Previdenza Forense: dal 2021 in vigore il Regolamento Unico

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Intanto, il Presidente di Cassa Forense, Nunzio Luciano, all'interno di un editoriale della Rivista "La Previdenza Forense" (Maggio-Agosto 2020), ha reso nota l'avvenuta approvazione del Regolamento Unico della Previdenza Forense. Si tratta di un progetto di raccolta e semplificazione della normativa regolamentare, al fine di semplificare la conoscenza e l'applicazione della disciplina previdenziale.

Il Regolamento Unico, approvato dal Comitato dei delegati il 21 febbraio 2020 e dal Ministero del Lavoro il 21 luglio 2020, entrerà in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a decorrere dal 1° gennaio 2021.

Come precisato dalla Cassa, si tratta di un vero e proprio "testo unico della previdenza forense": si compone di 88 articoli che riportano la disciplina contenuta nei 10 regolamenti preesistenti, i quali vengono abrogati dal nuovo testo normativo. Il Regolamento Unico armonizza le norme previgenti e risulta di agevole consultazione, semplificando in tal modo la ricerca della disciplina degli istituti.

Con l'iscrizione, la retrodatazione, la cancellazione e la sospensione. Al centro della raccolta vi sono le norme sulle prestazioni previdenziali, ma al suo interno trovano spazio anche disposizioni inerenti modello 5, contributi, istituti particolari, riscatto, ricongiunzione e totalizzazione, nonché sanzioni, disciplina speciale e norme finali.


Foto: 123rf.com
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