La pensione di vecchiaia è una prestazione previdenziale che assicura una rendita vitalizia ai lavoratori al termine della loro carriera

Cos'è la pensione di vecchiaia

[Torna su]

La pensione di vecchiaia è il trattamento pensionistico riservato ai lavoratori, dipendenti e autonomi, che hanno raggiunto l'età anagrafica e l'anzianità contributiva e assicurativa richieste dalla legge. Essa consiste in un assegno corrisposto mensilmente, il cui importo è calcolato secondo specifici criteri.

La pensione di vecchiaia Inps

[Torna su]

Ai fini dell'accesso alla pensione di vecchiaia Inps, occorre fare una distinzione tra il sistema retributivo o misto e quello contributivo, con le relative eccezioni:

Sistema retributivo o misto

I lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria Inps, alle forme esclusive, sostitutive, esonerative e integrative della medesima o alla gestione separata in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 possono ottenere la pensione di vecchiaia al ricorrere dei seguenti due requisiti:

- un'anzianità contributiva di almeno 20 anni, composta da contributi versati o accreditati a qualunque titolo,

- un'anzianità anagrafica variabile a seconda della gestione di appartenenza e dell'anno di riferimento per la decorrenza della pensione.

A tale ultimo proposito, con la riforma Fornero del 2011 è stato previsto il graduale innalzamento dei requisiti anagrafici, con periodici adeguamenti alle speranze di vita, e la progressiva equiparazione dell'età pensionabile tra uomini e donne, raggiunta nel 2018.

Basti pensare che nel 2012 i lavoratori e le lavoratrici del settore pubblico andavano in pensione a 66 anni, le lavoratrici dipendenti a 62 anni e le lavoratrici autonome a 63 anni e 6 mesi, mentre nel 2018 l'età anagrafica è stata portata per tutti a 66 anni e 7 mesi, che sono diventati 67 anni a partire dal 2019.

Nei prossimi anni sono previsti ulteriori adeguamenti alle aspettative di vita, in forza dei quali dovrebbero essere richiesti 67 anni e 3 mesi nel biennio 2023/2024, 67 anni e 6 mesi nel biennio 2025/2026, 67 e 9 mesi nel biennio 2027/2028 e così via.

Lavoratori quindicenni

Un'eccezione riguarda i lavoratori cd. quindicenni, ovverosia coloro che hanno perfezionato, al 31 dicembre 1992, quindici anni di contributi o coloro che sono stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione prima di tale data.

Ad essi si affiancano i lavoratori dipendenti con anzianità assicurativa di almeno 25 anni e che risultano occupati per almeno 10 anni, non per forza consecutivi, per meno di 52 settimane nell'anno solare e i lavoratori che al 31 dicembre 1992 hanno maturato un'anzianità contributiva tale che, nonostante l'incremento dei periodi intercorrenti tra il 1° gennaio 1993 e la fine del mese di compimento dell'età pensionabile, non raggiungerebbero comunque il requisito contributivo in quel momento richiesto.

Tali soggetti possono accedere alla pensione di vecchiaia non con 20 ma con 15 anni di contributi, mentre resta immodificato il requisito anagrafico.

Sistema contributivo

Anche i lavoratori per i quali opera il sistema contributivo, ovverosia quelli per i quali il primo accredito contributivo è avvenuto a partire dal 1° gennaio 1996, possono accedere alla pensione di vecchiaia, ai medesimi requisiti anagrafici e di contribuzione richiesti ai lavoratori appartenenti al sistema retributivo o misto. Ma per loro non basta ed è necessario qualcosa in più: l'importo della pensione deve essere superiore a 1,5 volte quello dell'assegno sociale (cd. importo soglia, pari, per il 2020, a euro 689,75).

Se tale ulteriore requisito non è rispettato, i lavoratori con anzianità contributiva decorrente dal 1° gennaio 1996, per accedere alla pensione di vecchiaia, devono attendere il raggiungimento, nel 2020, dei 71 anni di età e vantare almeno 5 anni di contribuzione effettiva (obbligatoria, volontaria e da riscatto ma non figurativa). Si precisa che, anche in questo caso, il requisito anagrafico è soggetto agli adeguamenti alle aspettative di vita e, se nel 2012 era fissato in 70 anni, nel 2023 dovrebbe arrivare a 71 anni e 3 mesi, per poi crescere ulteriormente.

Leggi anche:

- Requisiti pensione

- Andare in pensione: i requisiti fino al 2022

Pensione vecchiaia Inps, come fare domanda

[Torna su]

I lavoratori che hanno diritto alla pensione di vecchiaia Inps possono farne domanda esclusivamente avvalendosi dei servizi web messi a disposizione dall'Istituto (personalmente o tramite intermediari autorizzati) o chiamando il Contact Center integrato (803164 da rete fissa o 06164164 da rete mobile).

La decorrenza della pensione di vecchiaia

[Torna su]

La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui chi vuole beneficiarne ha compiuto l'età pensionabile richiesta o, se successivo, ha raggiunto i requisiti di anzianità assicurativa e contributiva.

Le decorrenza è anticipata al giorno successivo alla maturazione dei requisiti per gli iscritti alla gestione esclusiva dell'AGO.

In ogni caso, per poter conseguire la pensione di vecchiaia è necessario interrompere il rapporto di lavoro subordinato, ma non l'attività di lavoro autonomo.

La pensione di vecchiaia per avvocati e professionisti

[Torna su]

Tutto quanto appena detto vale esclusivamente per i lavoratori iscritti all'Inps, mentre i requisiti richiesti per l'accesso alla pensione di vecchiaia da parte dei lavoratori iscritti alle diverse casse professionali variano a seconda dell'ente previdenziale di appartenenza.

Pensione vecchiaia avvocati

Agli avvocati, ad esempio, Cassa forense chiede 69 anni di età e almeno 34 anni di effettiva iscrizione e contribuzione per il biennio 2019/2020. Per il biennio 2017/2018 erano chiesti 68 anni di età e almeno 33 anni di effettiva iscrizione e contribuzione, mentre dal 1° gennaio 2021 dovrebbero essere richiesti 70 anni di età e almeno 35 anni di effettiva iscrizione e contribuzione.

La decorrenza coincide con il primo giorno del mese successivo al compimento dell'età anagrafica o con il 1° febbraio dell'anno di maturazione dell'anzianità contributiva prevista, se successiva al compimento dell'età anagrafica richiesta, o, infine, con il primo giorno del mese successivo alla trasmissione della domanda o alla maturazione dei requisiti minimi richiesti, se successivi, in caso di anticipazione della pensione.

Per la pensione di vecchiaia contributiva, poi, Cassa forense richiede 69 anni di età e almeno 5 ma meno di 34 anni di effettiva iscrizione e contribuzione per il biennio 2019/2020.

Per il biennio 2017/2018 erano richiesti 68 anni di età e almeno 5 ma meno di 33 anni di effettiva iscrizione e contribuzione, mentre dal 2021 dovrebbero essere richiesti 70 anni di età e almeno 5 ma meno di 35 anni di effettiva iscrizione e contribuzione.

Leggi Avvocati: quando si va in pensione?

Pensione vecchiaia professionisti

Ai commercialisti, invece, la Cnpadc richiede 68 anni di età e 33 anni di contributi a coloro che sono nati dopo il 1944 o 70 anni di età e 25 anni di contributi a tutti. Anche in questo caso con possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia anticipata. La decorrenza coincide con il primo giorno del mese successivo al raggiungimento sia dei requisiti anagrafici che di quelli contributivi e consente comunque di continuare con l'esercizio dell'attività professionale.


Leggi anche:

- A che età si può andare in pensione

- Pensioni: tutte le tipologie

- Chi ha la pensione può lavorare ancora?

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: