Approvato oggi il decreto Milleproroghe "estivo". Tra le varie novità la proroga dell'entrata in vigore delle disposizioni sulle intercettazioni e della riforma delle Bcc. Confermato bonus cultura per i diciottenni

di Marina Crisafi - Ok alla versione "estiva" del decreto Milleproroghe. Il provvedimento, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, contiene tante novità, tra cui il rinvio della riforma delle intercettazioni e lo slittamento "del termine della piena efficacia della riforma del credito cooperativo" oltre alla conferma del bonus cultura.

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"Siamo intervenuti, "su alcune misure che in sostanza realizzano una riforma della riforma - con interventi - chirurgici ma molto significativi" ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa seguita al Cdm.

Non hanno trovato posto nel dl invece interventi sul codice degli appalti, sul quale ha sottolineato Conte, il governo sta lavorando, tramite il "tavolo tecnico" istituito ad hoc. Ma "intervenire su un codice molto corposo, che è stato concepito con un disegno legislativo molto complesso, con una decina linee guida dell'Anac, non è semplice" ha proseguito il premier assicurando che si sta "operando in questa direzione e se ci riusciamo presto, o dopo la pausa agostana, in questo momento è difficile prevederlo".

Vediamo nello specifico le novità del Milleproroghe:

Intercettazioni

Il Milleproroghe blocca in sostanza l'entrata in vigore della riforma delle intercettazioni di cui alla legge 103/2017. "Impediamo che venga messo il bavaglio all'informazione e sulla possibilità degli organi di informazione di far conoscere ai cittadini fatti rilevanti" ha detto in conferenza il Guardasigilli Alfonso Bonafede. La norma "che abbiamo impedito entrasse in vigore - ha aggiunto Bonafede - era stata scritta evidentemente con l'intento di impedire ai cittadini di ascoltare le parole dei politici indagati o che i politici pronunciano - al - telefono con persone indagate".

"Nemmeno un euro dei circa 40 milioni di euro finora spesi - per l'acquisto delle nuove attrezzature - andrà sprecato" ha quindi assicurato il ministro, precisando che anche se le attrezzature erano state acquistate nell'ottica della riforma "potranno essere utilizzate per qualsiasi norma sulle intercettazioni".

"Le intercettazioni sono uno strumento d'indagine fondamentale e per questo la norma che le regolamenta necessita una profonda rivisitazione" da riscrivere in modo equilibrato ha chiosato "coinvolgendo tutte le parti in gioco".

A tal fine "ho scritto - ha concluso - una lettera a tutte le procure distrettuali d'Italia, al Consiglio forense e ho già ricevuto contributi importantissimi".

Rinvio intercettazioni: plauso di Anm e Fnsi

"Il nostro grido d'allarme è andato a buon fine e dunque la riforma delle intercettazioni è stata bloccata" ha dichiarato il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Francesco Minisci, plaudendo alla mancata adozione di "una cattiva riforma - che - non solo non avrebbe raggiunto l'obiettivo di tutelare la privacy, ma soprattutto avrebbe danneggiato le indagini, rendendole meno efficaci, e violato il diritto di difesa".

Plauso anche da parte delle federazioni stampa e giornalisti.

"La proroga dell'entrata in vigore del decreto intercettazioni è una buona notizia. Con altrettanto favore va accolta l'intenzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di riscrivere la norma per impedire qualsiasi forma di bavaglio all'informazione" affermano in una nota congiunta Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Carlo Verna e Guido D'Ubaldo, presidente e segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti. È "auspicabile - prosegue la nota - che la fase di confronto e di ascolto annunciata dal ministro coinvolga anche gli enti della categoria dei giornalisti e consenta di mettere a punto norme per rimuovere dal nostro ordinamento tutte le forme di bavaglio ai cronisti".

Banche credito cooperativo

Sul fronte banche, il decreto proroga la piena operatività della riforma delle Bcc di 6 mesi, accogliendo le osservazioni presentate dagli operatori del settore che avranno più tempo per adeguarsi agli adempimenti richiesti.

Bonus cultura

Ad entrare nel decreto, come già annunciato nei giorni scorsi (leggi: Bonus cultura e musica confermati) anche la proroga del bonus cultura di 500 euro a favore dei diciottenni varato dal governo Renzi. Il bonus nell'attuale veste viene confermato per il 2018, ma per il 2019, ha annunciato il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli, "si cambia in maniera pesante".


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