Causa crisi, stralciato dalla relazione giustizia ogni riferimento politico, rendere efficiente la giustizia però è necessario per accedere alle risorse UE

Relazione Bonafede e progetto di decreto in fumo?

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La relazione sulla Giustizia del Ministro Bonafede è stata trasmessa alle Camere nella serata di mercoledì 27 gennaio 2021 ed è stata pubblicata sul sito del Senato (sotto allegata).

Una relazione che, stante la crisi di Governo, assume il valore di una descrizione dettagliata della situazione della giustizia italiana. Assente ogni riferimento di natura politica.

Un testo che supera le 200 pagine e che si apre proprio con questa frase: "La presente relazione intende esporre lo stato dell'amministrazione della giustizia".

In fumo a quanto pare anche il progetto di Bonafede di elaborare un decreto, in grado di integrare i testi di riforma del processo civile, penale e dell'ordinamento giudiziario e che avrebbe dovuto prevedere: incentivi fiscali per rendere più appetibili le ADR, previsione del criterio di sinteticità e chiarezza degli atti di parte e del giudice del processo civile, meccanismi premiali per chi concorre a snellire la fase decisoria in Cassazione.

Tornando alla relazione, vediamo quali sono gli aspetti più rilevanti trattati dal Ministro Bonafede.

Recovery Plan e Country specific recommandations

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Circa 3 i miliardi messi a disposizione per recuperare efficienza nel settore della giustizia, a tutto vantaggio di cittadini e imprese. Nelle Country specific recommandations 2019-2020 la Commisione Europa sprona il nostro paese "ad aumentare l'efficienza del sistema giudiziario civile, a favorire la repressione della corruzione, anche attraverso una minore durata dei procedimenti penali e ad attuare tempestivamente e a favorire l'applicazione dei decreti di riforma in materia di insolvenza, al fine di velocizzare i procedimenti di esecuzione forzata e di escussione delle garanzie e a rafforzare ulteriormente la resilienza del settore bancario."

Aiuti che risultano condizionati dalla capacità di metter mano alle riforme sul processo civile e penale (all'esame del Parlamento) e di apprestare misure efficaci per contrastare la corruzione.

Volontà che emerge dal Piano nazionale di ripresa e resilienza 2021, che nell'affrontare il tema della modernizzazione del paese ammette che "Questo vuol dire innanzitutto affrontare con determinazione alcune riforme essenziali: quella della giustizia civile e penale, per garantire un'effettiva tutela dei diritti e degli interessi attraverso procedimenti snelli e processi rapidi."

Risorse umane e strumentali per smaltire l'arretrato

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La macchina della giustizia però, ovviamente, non può ripartire senza risorse. Da qui la previsione di assumere:

  • 16.000 addetti all'Ufficio per il processo con contratto a tempo determinato
  • 2.000 magistrati onorari aggregati
  • 4.200 operatori a tempo determinato per rafforzare la capacità amministrativa;
  • 100 magistrati onorari ausiliari a supporto della sezione tributaria della Corte di Cassazione.

"Lo scopo è quello di assorbire, nell'orizzonte previsto (2026), l'arretrato che rappresenta il principale fattore di rallentamento dei processi e l'ostacolo pratico all'attuazione del diritto alla ragionevole durata."

Piano di assunzioni di personale amministrativo di circa 13.313 unità, di cui già assunte 4.836, in corso il reclutamento, entro il prossimo triennio, di 8.287.

Agli uffici giudiziari di merito, ai Tribunali, alle Corti d'appello, agli Uffici di sorveglianza e a quelli Uffici minorili, pianificata la distribuzione di 422 unità aggiuntive.

Con la "pianta organica flessibile", si vuole reclutare un contingente di magistrati destinato ad ovviare alle "criticità di rendimento" , e in primavera è prevista la pubblicazione di un bando per colmare i vuoti della pianta organica del personale in magistratura.

Per quanto riguarda l'edilizia giudiziaria 470 milioni di euro saranno destinati alla realizzazione di nuove cittadelle giudiziarie e alla riqualificazione degli edifici esistenti, in un'ottica green e di sicurezza sismica.

Digitalizzazione della giustizia

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Nel 2020 si è continuato a lavorare sulla digitalizzazione della giustizia al fine di rendere più efficiente il sistema giudiziario. Grandi passi in avanti sono stati compiuti sia nel processo civile che penale. Durante la fase pandemica sono state adottate misure importanti per fronteggiare l'emergenza, soprattutto da parte della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati.

Gli interventi più rilevanti hanno riguardato: la gestione da remoto delle udienze civili, la gestione dei servizi di deposito telematico degli atti e dei documenti e del pagamento del contributo unificato (anche per la Corte di Cassazione) e la partecipazione a qualsiasi udienza delle persone detenute, internate o in stato di custodia cautelare. "In corso le attività di evoluzione dei sistemi per rendere utilizzabili da remoto (…) i registri di cancelleria civili degli uffici del Giudice di Pace, dei tribunali ordinari e delle corti di appello."

Pandemia: uffici giudiziari e istituti penitenziari

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Il Ministro ricorda le difficoltà riscontrate durante il periodo pandemico nel conciliare il funzionamento della giustizia e la tutela della salute di addetti ai lavori e utenti. Il lavoro da remoto ha evitato contatti pericolosi e la trasmissione del contagio, mentre la fornitura di dispositivi di protezione ha consentito di proseguire le attività in presenza. "Ammonta a 31 milioni la spesa degli uffici per acquisto di dispositivi di protezione (mascherine, barriere para-fiato, sanificazioni, materiale igienizzante)."

"… degno di nota come il personale amministrativo, la magistratura ordinaria e la magistratura onoraria abbiano continuato a svolgere il loro lavoro in condizioni difficili, non facendo mai mancare la loro professionalità." Lo dimostra il fatto che le pendenze dei tribunali e le corti di appello civili nel 2020 sono diminuite rispetto al 2019, anche se ovviamente c'è stato un rallentamento della giustizia.

Per quanto riguarda la pandemia negli istituti penitenziari, il Ministro sottolinea l'impegno nel contrastare la diffusione del contagio nelle carceri, grazie alla fornitura dei necessari dispositivi di protezione e a un cambio di rotta per le pene detentive di una certa durata, convertite in arresti domiciliari. Per evitare il sovraffollamento previste inoltre licenze premio per detenuti in regime di semilibertà e ampliata la durata straordinaria dei permessi premio.

Norme progetti e monitoraggio in materia penale

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Nel corso del 2020 gli interventi normativi in ambito penale sono stati diretti a contrastare:

  • le agro mafie attraverso la riforma dei reati agro alimnetari;
  • la violenza urbana, con l'inasprimento delle pene previste per la partecipazione alla rissa semplice e alla rissa aggravata e all'allargamento del "daspo urbano".

Avviati importanti progetti per contrastare la corruzione, dotazione da parte del Ministero di un portale informatico del whistleblowing e attività di monitoraggio sull'attuazione del Codice Rosso.

Monitorate da parte dell'Ispettorato Generale invece le domande di riparazione per ingiusta detenzione.

"Rinnovato l'impegno sui temi della restorative justice e della prevenzione della devianza minorile (in special modo quella di gruppo)."

Partiti a dicembre 2020, i lavori dell'Alleanza contro la corruzione, a cui hanno collaborato eminenti esperti di varie discipline, che si sono confrontati sui temi del contrasto penale e delle strategie investigative. Approfondito il tema delle tutela dei segnalatori di illecito (whistleblower) nel settore pubblico e nell'impresa privata.

Dati, analisi e riforma del processo civile

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Dopo l'illustrazione degli interventi normativi e organizzativi adottati nel corso del 2020, incentrati principalmente ad affrontare la situazione emergenziale, la relazione passa illustra i dati e l'analisi della giustizia civile.

Questa la situazione: "Il totale dei fascicoli pendenti del settore civile nel 2020 risulta complessivamente stabile rispetto al 2019. Nel dettaglio, presso la Corte di Cassazione, in linea con la tendenza registrata negli anni precedenti, si mantiene un andamento crescente (+2,9%); in Corte d'Appello prosegue il trend decrescente degli ultimi anni (-4,8%); i Tribunali ordinari presentano un dato stabile rispetto allo scorso anno, i Tribunali per i Minorenni mostrano una decrescita pari all'1,3% e, da ultimo, la pendenza dei Giudici di Pace evidenzia una lieve crescita (+1,2%)."

Emerge in sostanza una certa stabilità dei dati, mentre si arresta l'erosione dell'arretrato patologico che nel 2020 è aumentato.

Il dll di Riforma del processo civile, presentato al Senato, punta alla razionalizzazione del processo di primo grado e di appello, attraverso la riduzione dei riti e la loro semplificazione. Emanato nel 2020 anche il decreto legislativo n. 147, correttivo del codice della crisi d'impresa.

Dati, analisi e riforma del processo penale

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L'azione governativa nel penale, così come in quello civile, è stata fortemente condizionata dalla pandemia. Numerosi gli interventi per scongiurare la paralisi del sistema come il rinvio d'ufficio delle udienze, la sospensione dei termini per il compimento degli atti, la sospensione del corso della prescrizione nei procedimenti pendenti dinanzi alla Corte di Cassazione, la partecipazione alle udienze delle persone detenute, internate o in stato di custodia cautelare assicurata, ove possibile, tramite videoconferenze o con collegamenti da remoto, ecc.

Interventi importanti in materia di razzismo e xenofobia mediante strumenti informatici, violenza, intercettazioni.

I dati ci dicono che "Nei primi nove mesi del 2020, in relazione con il rallentamento delle attività dovuto all'emergenza epidemiologica, il totale dei procedimenti penali pendenti presso gli uffici giudicanti è cresciuto del 4,3%. Nello stesso periodo si è, invece, ridotto il numero di procedimenti pendenti dinanzi agli uffici requirenti (-2,7%)."

La Riforma del processo penale vuole assicurare la ragionevole durata del processo penale, garantire il contraddittorio e la coerenza della pena e la sua finalità rieducativa e attuare un sistema di natura preventiva.

Ordinamento giudiziario

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L'obiettivo principale delle innovazioni che si intendono apportare all'ordinamento giudiziario è quello di "garantire un esercizio dell'autogoverno della magistratura libero da condizionamenti esterni e da logiche estranee all'interesse del buon andamento dell'amministrazione."

Scarica pdf Relazione sull'amministrazione della Giustizia anno 2020

Foto: giustizia.it
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