Rinnovate Opzione donna e Ape social, contorni da definire sulla pensione di garanzia per i giovani, nessun cenno a quota 100. Ecco cosa prevede il Nadef per le pensioni 2020

di Annamaria Villafrate - Prorogate opzione Donna e Ape Sociale per il 2020, anche se servirà un provvedimento apposito per far scattare le due misure. Ancora nebuloso il quadro sulla pensione di garanzia per i giovani. Questi i primi interventi in materia di pensioni contenuti nel Nadef 2019, in attesa della manovra di bilancio del 2020. Interessanti anche le analisi e le previsioni contenute nel documento sulle spese pubbliche collegate all'invecchiamento, da cui emerge una flessione del rapporto tra spesa pensionistica e pil a partire dal 2027.

Nadef e pensioni 2020

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La nota di aggiornamento al Def (Nadef) si occupa della materia pensionistica nel capitolo dedicato al "Mercato del lavoro, politiche attive del lavoro e politiche sociali".

Proroga opzione donna e Ape social

Dalla nota emerge la volontà di rinnovare gli istituti previdenziali noti come "Opzione donna" e "Ape social

". Per il rinnovo però servono misure per farli scattare, che dovranno necessariamente essere inserite nella legge di bilancio o in un decreto collegato. I requisiti di opzione donna infatti dovevano essere raggiunti entro la fine del 2018, per cui, tale istituto è applicabile solo alla platea attuale. Considerazioni simili per l'Ape social, che termina il 31 dicembre 2019.

Pensione di garanzia per i giovani

Mancano notizie di dettaglio anche per quanto riguarda la pensione di garanzia per i giovani, così come nel nessun riferimento viene fatto a quota 100, che a quanto pare, secondo le intenzioni dell'esecutivo, dovrebbe giungere a scadenza senza modifiche.

Pensioni 2020: analisi e previsioni

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Interessante l'analisi contenuta da pagina 57 a 60, in cui il Nadef evidenzia come le previsioni della spesa pensionistica scontano, in rapporto al PIL, gli effetti delle misure previste dai vari interventi di riforma che si sono succeduti negli ultimi venti anni:

  • la legge n. 335/1995 ha infatti applicato il regime contributivo
  • la Legge n. 214/2011 ha elevato i requisiti di accesso per la pensione vecchiaia e anticipato, migliorando la sostenibilità del sistema pensionistico nel medio-lungo periodo e assicurando una maggiore equità tra le generazioni;
  • dal 2012 il regime contributivo è stato esteso a tutti i lavoratori;
  • a partire dal 2013 i requisiti di età sono stati periodicamente indicizzati in base alle variazioni della speranza di vita, misurata dall'Istat;
  • la legge di bilancio 2019 n. 145/2018 ha introdotto un nuovo regime di indicizzazione;
  • la Legge n. 26/2019 ha previsto agevolazioni per accedere al pensionamento anticipato a quei soggetti che congiuntamente maturano i requisiti anagrafici e contributivi di 62 anni di età e di 38 anni di contributi entro il 31 dicembre del 2021.

Pensioni, l'andamento fino al 2027

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Limitandoci a riportare l'analisi tendenziale prevista a partire dall'anno in corso, il documento precisa che "L'andamento dal 2019 al 2027 è condizionato, in una prima fase di crescita del rapporto spesa/pil, sia dall'esplicarsi delle misure in ambito previdenziale contenute nel Decreto Legge n. 4/2019, che favoriscono una più rapida uscita dal mercato del lavoro e il conseguente aumento del numero di pensioni in rapporto al numero di occupati, sia dalla crescita reale molto contenuta del Prodotto Interno Lordo. Nel periodo successivo, la flessione del rapporto tra spesa pensionistica e PIL è imputabile, in parte, alla riduzione dell'importo medio di pensione conseguente all'anticipo del pensionamento e, in parte, dal recupero dei livelli occupazionali."

Leggi anche Manovra: ok alla Nadef, stop aumento Iva

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Foto: 123rf.com
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