di Gabriella Lax - Ha parlato di fisco e di pace fiscale, così come della necessità e della volontà di ridurre la pressione fiscale, Giovanni Tria, ministro dell'Economia, nel corso di un'audizione in Commissione Finanze al Senato sulle linee programmatiche del suo ministero.
Anche l'Irap nel pacchetto della riforma fiscale
Non piace al ministro dell'economia l'imposta regionale sulle attività produttive, al punto che, lo stesso, ha annunciato imminenti modifiche in un disegno più ampio di riforma del fisco allo studio, come precisa Italia oggi. Ed ha specificato «L'Irap è un'imposizione che non ha mai goduto del mio favore, da un punto vita della logica economica. Deve rientrare nel pacchetto della riforma che si sta studiando». Tria ha evidenziato la necessità di una più ampia prospettiva di riforma fiscale che comprende lo studio per l'introduzione della flat tax, per la quale è stata istituita una task force per valutarne gli effetti. In particolare, proprio questo gruppo lavorerà per attuare il programma di governo e «analizzare i profili di gettito e distributivi del sistema in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressività dell'imposta. Principi che, invece, l'attuale struttura dell'Irpef ha difficoltà a garantire». Ed ancora la data avvio della fatturazione elettronica prevista dal primo gennaio 2019, non avrà ulteriori differimenti, anzi «costituirà un obbligo generalizzato, quindi, non solo per le cessioni nei confronti della pubblica amministrazione ma anche per le cessioni tra privati, conseguentemente verrà abrogato lo strumento dello spesometro, in coerenza con il contratto di governo».
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