Approda in Gazzetta Ufficiale il decreto disciplinante le modalità con cui i lavoratori gravosi potranno accedere ai benefici per la pensione previsti dalla legge

di Lucia Izzo - È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 134 il decreto del 18 aprile 2018 (qui sotto allegato) con cui il Ministero del lavoro ha definito le "procedure di presentazione della domanda di pensione, ai fini dell'applicazione del beneficio di cui all'articolo 1, commi 147 e 148, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e di verifica della sussistenza dei requisiti da parte dell'ente previdenziale".


Il decreto, in sostanza, definisce le procedure con cui i lavoratori adibiti a mansioni gravose potranno accedere alla pensione anticipata (leggi: Chi andrà in pensione prima? Ecco l'elenco) e di verifica della sussistenza dei requisiti dell'ente previdenziale.

Lavori gravosi: quali benefici?

I lavoratori che svolgono professioni gravose, infatti, possono accedere all'Ape Sociale se in possesso di almeno 63 anni e almeno 36 anni di contributi, oppure in alternativa, se maggiormente favorevole, potranno ritirarsi dal mercato con 41 anni di contributi a qualsiasi età se vantano almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del diciannovesimo anno di età (c.d. precoci).

Leggi anche: Pensioni: Ape social a disoccupati, mamme e caregiver

Per godere dei benefici, l'ultima Legge di Bilancio ha stabilito che a decorrere dal 1° gennaio 2018, lo svolgimento delle attività lavorative c.d. gravose utile per accedere all'Ape sociale si intenderà realizzato, alternativamente, nei casi in cui il soggetto, al momento della decorrenza dell'indennità ovvero dalla data di perfezionamento dei requisiti, se anteriore alla prima data utile di presentazione della domanda di accesso:

- svolga o abbia svolto negli ultimi 10 anni, almeno 7 anni di attività c.d. gravosa;

- svolga o abbia svolto negli ultimi 7 almeno 6 anni di attività c.d. gravosa.

Inoltre, come ulteriore beneficio, i lavoratori delle 15 categorie di professioni gravose saranno dispensati dall'adeguamento dell'età pensionabile, stimato in relazione all'allungamento della speranza di vita che, già da ora, è previsto (in aumento) per il 2019.

Pensione gravosi: come presentare domanda

Le domande, si legge nel provvedimento, potranno essere presentate all'INPS dai lavoratori che si trovino nelle condizioni previste dalla legge esclusivamente in modalità telematica (a pena di irricevibilità) secondo il modello predisposto dall'Istituto e approvato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

La domanda dovrà, inoltre, essere corredata dalla dichiarazione del datore di lavoro, resa su modulo predisposto dall'INPS, attestante i periodi di svolgimento della professione gravosa resa alle proprie dipendente, nonchè il contratto collettivo applicato, il livello di inquadramento attribuito, le mansioni svolte e il relativo codice professionale ISTAT ove previsto.

Il diritto al beneficio sarà comprovato attraverso la verifica, anche d'Ufficio, delle comunicazioni obbligatorie del rapporto di lavoro. In mancanza della comunicazione obbligatoria il diritto potrà essere provato anche per mezzo della dichiarazione del datore di lavoro e ove manchi anche quest'ultima, per accertabile oggettiva impossibilità o per cessazione dell'attività del datore di lavoro, il lavoratore potrà allegare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Ministero del Lavoro, decreto del 18 aprile 2018

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