L'estate è il periodo dell'anno che registra il più alto tasso di abbandono di cani su strade, autostrade e dimore private. Cosa fare in questi casi?

di Annamaria Villafrate - Il fenomeno dell'abbandono estivo dei cani su strade e autostrade o all'interno degli appartamenti si ripete tristemente ogni anno. Non solo una condotta incivile, ma un vero e proprio reato che, con quello che punisce i maltrattamenti degli animali, devono essere opportunamente segnalati. Restare indifferenti e non fare il proprio dovere di cittadini non può migliorare la situazione, ma a chi si può chiedere aiuto in questi casi? Quali sono le autorità a cui ci si può rivolgere quando si è testimoni diretti di un abbandono o di un maltrattamento o quando ci imbattiamo in un cane abbandonato, a cose fatte? Vediamolo insieme dopo aver fatto alcune precisazioni sui reati di abbandono e di maltrattamento.

Indice:

Il reato di abbandono

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Il nostro ordinamento punisce il reato di abbandono di animale all'art. 727 del codice penale. La norma prevede infatti che "1. Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. 2. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze."

Per abbandono si intende quindi non solo quello per strada, ad esempio, ma anche la detenzione dell'animale in condizioni che contrastano con la sua natura e che per questo gli causano gravi sofferenze. Chi infatti trascura o si disinteressa al proprio animale senza rendersi conto della sua incapacità di provvedere a se stesso è responsabile penalmente.

La norma punisce "chiunque", non solo il proprietario quindi, ma anche il soggetto a cui, ad esempio, è stato affidato temporaneamente l'animale per prendersene cura. Non integra invece il reato di abbandono lo smarrimento del proprio cane da parte di un padrone distratto, che ad esempio, ha lasciato aperta la porta di casa, così come non commette questo illecito penale chi, dopo aver trovato un randagio, se ne prende cura e poi lo rimette in libertà. Nel momento in cui infatti viene rispettata la natura degli animali che vivono abitualmente senza dipendere dall'uomo, non è configurabile il reato di abbandono.

Il reato di maltrattamenti

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L'altra condotta che il codice penale punisce a tutela degli animali è quella che di maltrattamento, prevista dall'art 544 ter c.p, che così dispone: "1. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale."

A parte la lettera della norma, la giurisprudenza ha fornito ulteriori precisazioni sul reato di maltrattamento, precisando che è punibile anche chi commercia illecitamente animali, chi sopprime un cane in assenza di ragioni valide da giustificare una simile decisione, chi lo detiene in condizioni igieniche precarie o incompatibili con la sua natura e chi non provvede a nutrirlo. Di recente poi la Cassazione, con la sentenza n. 22579/2019 ha chiarito che "Configura la lesione rilevante per il delitto di maltrattamento di animali, art. 544 ter, in relazione all'art. 582, cod. pen., l'omessa cura di una malattia che determina il protrarsi della patologia con un significativo aggravamento fonte di sofferenze e di un'apprezzabile compromissione dell'integrità dell'animale."

Chi chiamare in caso di abbandono o maltrattamenti?

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Nel momento in cui si assiste in prima persona all'abbandono di un animale, visto che si tratta di un reato, è opportuno chiamare l'autorità che può intervenire in tempi più rapidi, scegliendo tra Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia.

L'alternativa, se l'animale abbandonato versa anche in condizioni di salute compromesse o si teme, a causa delle stesse, la diffusione di malattie infettive, è di rivolgersi alla Asl. Le aziende sanitarie infatti si occupano anche della salute degli animali attraverso il loro servizio veterinario e prevengono la diffusione di patologie infettive di cui sono portatori.

Abbandono del cane che può essere segnalato alla Asl anche quando avviene all'interno di luoghi di privata dimora. Non è infrequente infatti che gli animali vengano lasciati soli in appartamenti privati e che dagli stessi si spargano odori tali da allarmare il vicinato. Ecco, anche in questo caso è possibile chiedere l'intervento della Asl che, in tutti i casi di abbandono è tenuta a segnalare l'illecito alle autorità competenti.

Ci sono poi le guardie zoofile e le associazioni animaliste come l'Enpa, entrambi possono essere contattati in caso di abbandono perché deputate alla tutela della salute degli animali. La differenza è che le guardie zoofile sono pubblici ufficiali e svolgono, come Carabinieri e Polizia la funzione di prevenire e reprimere i reati, anche a loro spetta quindi il compito di denunciare il reato di abbandono, quando esso si configura.

Infine, se l'abbandono avviene in autostrada, la prima autorità da chiamare è senza dubbio la Polizia stradale, che è tenuta a intervenire ogniqualvolta si verifichino fatti da costituire intralcio alla circolazione.

Tutti i soggetti da contattare in caso di abbandono, possono essere chiamati anche se si è testimoni di episodi di maltrattamento. L'Asl deve essere la scelta primaria se le condizioni di salute dell'animale sono così gravi da richiedere l'intervento immediato di personale competente e qualificato a fornire allo stesso le cure mediche necessarie e urgenti.

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Foto: 123rf.com
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