L'abbandono dei cani in estate raggiunge livelli allarmanti, ecco qualche dato, le campagne di sensibilizzazione e le conseguenze civili e penali di questa condotta

di Annamaria Villafrate - E' proprio di questi giorni la notizia di un cane abbandonato per strada su una vecchia poltrona e con accanto un televisore rotto. Arriva l'estate e come ogni anno, puntualmente, gli amici a quattro zampe vengono abbandonati al loro destino. I dati del fenomeno sono preoccupanti, soprattutto al Sud, in cui si registrano tassi elevati di abbandono e percentuali ridotte di rientri in famiglia. Tanti gli enti che promuovono campagne di sensibilizzazione per contrastare una condotta che non è solo moralmente riprovevole, ma che ha importanti conseguenze civili e penali.

Cani abbandonati: è allarme

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Fanno impressione i dati forniti dall'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Nel solo weekend compreso tra il 30 maggio e il 2 giugno sono state registrate più di 350 telefonate, che hanno segnalato la presenza di cani abbandonati sulla strada. Di questi 110 in Puglia, 54 in Sicilia e 44 in Campania.

La cosa peggiore è che il fenomeno cresce ogni anno di più. Dati tristemente confermati anche dal Ministero della Salute, che evidenzia come al Sud in effetti il fenomeno dell'abbandono è addirittura fuori controllo. Non solo, dei cani recuperati per strada, solamente il 6% torna dai padroni. Al Nord la percentuale si impenna al 69%, mentre al Centro ridiscende al 39%.

La presenza dei canili al Sud rappresenta il 44% del dato complessivo nazionale, contro il 30% del Nord. I cani ospitati in queste strutture al momento sono all'incirca 11.500 e ogni cane costa 3.5 euro al giorno. La Puglia, che come visto, ha il primato degli abbandoni è anche quella che, ovviamente, spende di più per fare fronte al problema del randagismo.

Le campagne di sensibilizzazione

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Da qui le varie campagne promosse per scongiurare l'abbandono di animali nel periodo estivo.

Il Comune di Roma, ad esempio, sta diffondendo lo spot "Se abbandoni sei complice!" La conferenza stampa, tenutasi mercoledì 26 giugno, ha visto protagonista il Sindaco Virginia Raggi. Queste le sue parole:"Abbandonare un cane

non e' solo un atto disumano ma anche un reato. Dobbiamo contrastare questa pratica e anzi dire che adottare un cane e' un atto d'amore che arricchisce i cani ma anche le famiglie". In Francia la campagna anti-abbandono promossa dalla Fondazione 30 Millions d'Amis, diffonde, attraverso la canzone dei Queen "We are the Champions" il triste primato dei francesi nell'abbandono degli animali domestici. Campioni sì quindi, ma non in positivo. Anas e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, hanno avviato una campagna antiabbandono che verrà diffusa tramite RAI Isoradio 103,3 FM e sui social network con l'hashtag #AMAMI e BASTA.

Abbandono cani: le conseguenze civili e penali

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Abbandonare un cane non è solo un atto moralmente riprovevole. La legge prevede per questi comportamenti precise conseguenze, per non parlare dei problemi che possono provocare i cani lasciati liberi di circolare. L'abbandono in effetti può avere diverse e a volte terribili conseguenze. Non è raro che i cani lasciati a se stessi sul ciglio della strada vengano investiti. I più fortunati vengono catturati e messi nei canili, ma vivere in gabbia in attesa di un'adozione, non può essere la soluzione. Altro terribile effetto dell'abbandono è il randagismo. Dal rapporto del 2018 della Lav emerge che sono 500-700mila i cani che vivono per strada. Con l'iscrizione all'anagrafe degli animali da affezione è possibile limitare e contrastare il girovagare senza meta dei cani senza famiglia. Iscrizione che comunque non è obbligatoria solo per i cani, ma tutti gli animali domestici, gatti compresi.

Il risarcimento del danno

Passando agli effetti civili dell'abbandono, si segnala la recente pronuncia del Tribunale di Milano, che farà sicuramente scuola. Il caso di abbandono riguarda un lupo cecoslovacco, lasciato da solo in casa per diversi giorni, senza cibo né acqua, tra gli odori delle proprie deiezioni ed escrementi. Dopo le segnalazioni dei vicini di casa, l'ufficio tutela animali del Comune di Milano ha preso in carico il cane, bisognoso di cure veterinarie e rieducative, per ben tre mesi. Nel processo penale contro il proprietario il Comune si è costituito parte civile e ha ottenuto il risarcimento del danno patrimoniale per le spese sostenute per l'animale e per danno all'immagine in quanto "ente titolare di pubbliche funzioni in materia di convivenza tra uomo e animale", per un totale di oltre 2.400 euro. Per il giudice milanese il Comune ha "visto frustrati i propri scopi statutari, con conseguente detrimento del prestigio dell'istituzione e dell'immagine pubblica". Non solo, la condotta del proprietario ha costretto "il Comune ad assumersi numerose voci di spesa per la cura e la custodia dell'animale".

Le sanzioni penali

L'abbandono degli animali è punito infine anche dal codice penale, che con l'art. 727 c.p. punisce con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività.

La norma in realtà non punisce solo l'abbandono dell'animale per strada, ma anche chi, nella consapevolezza dell'impossibilità del cane di provvedere autonomamente alle proprie necessità, non se ne prende più cura. Anche la trascuratezza e il disinteresse per l'animale rappresentano quindi condotte rilevanti sotto il profilo penale, come dimostrano ormai numerose sentenze di merito e di legittimità.


Foto: 123rf.com
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