Quali rischi comporta l'apertura di una partita Iva estera e quali sono le alternative per chi intende operare con altri paesi o pagare meno tasse

di Valeria Zeppilli - Ogni partita Iva è composta da un codice identificativo, la cui struttura varia da paese a paese.

Operare in uno Stato con una partita Iva estera è quindi un'attività che non passa inosservata ma che salta subito agli occhi e che può comportare dei problemi.

Partita Iva estera: la doppia imposizione

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Molti lavoratori autonomi, infatti, pensano che aprendo una partita Iva all'estero possano sfuggire alla fiscalità italiana, che in alcuni casi può essere molto pesante, ma in realtà non è così.

Infatti, sebbene operare in Italia con una partita Iva estera non sia vietato, occorre considerare che tale scelta comporta la doppia imposizione, ovverosia il pagamento delle tasse sia all'estero che in Italia.

La sede fiscale di un'impresa, del resto, è determinata facendo riferimento al luogo in cui il soggetto ha una stabile organizzazione personale e può espletare i propri compiti amministrativi.

Partita Iva estera: i rischi

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Operare in Italia con una partita Iva estera senza dichiararlo allo Stato comporta dunque un rischio di non poco conto: quello di porre in essere un'ipotesi di evasione fiscale, attraverso l'esterovestizione e la stabile organizzazione occulta.

Prima di decidere di compiere un'operazione del genere è quindi importante non farsi attrarre dalla bassa fiscalità di altri paesi sfruttabile grazie alla possibilità di svolgere la propria prestazione professionale senza confini fisici, ma occorre valutare attentamente tutti gli aspetti che possono venire in rilievo e gli effettivi pro e contro di lavorare con una partita Iva estera.

Regimi fiscali agevolati

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Si può anche verificare se si rientra in uno dei vari regimi fiscali agevolati previsti dal nostro ordinamento, come ad esempio il nuovo regime forfettario, che prevede l'assoggettamento a una tassazione ridotta e diverse semplificazioni contabili.

Vai alla guida: "Regime fiscale"

Partita Iva comunitaria

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Chi ha la effettiva necessità effettiva di operare su più mercati nazionali, può aprire una partita Iva comunitaria.

Si tratta di una partita Iva autorizzata dall'Agenzia delle Entrate ad operare con i paesi che fanno parte dell'Unione Europea. Per poterla aprire bisogna specificare nella Dichiarazione di inizio attività la propria volontà di essere inclusi nell'archivio VIES e di compiere operazioni intracomunitarie.


Vai alla guida Partita Iva: cos'è e come aprirla

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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