Può scattare il licenziamento orale per la colf. Ricorda la Cassazione che per il lavoro domestico è espressamente prevista l'esenzione dalla forma scritta del recesso

di Redazione - La colf può essere legittimamente licenziata a voce. È quanto ricorda la sezione lavoro della Cassazione nella recente ordinanza n. 23766/2018 (sotto allegata), rigettando il ricorso di una donna avverso il licenziamento orale intimatole dalla datrice di lavoro presso cui aveva prestato servizio per diversi anni.

La vicenda

La donna, una collaboratrice domestica straniera, in appello, vedeva rigettato il reclamo proposto avverso la sentenza di primo grado, che ne aveva respinto le domande di impugnazione del licenziamento orale intimatole dalla datrice di lavoro dopo quattro anni di servizio. Proponeva, quindi, ricorso per Cassazione deducendo tra l'altro la nullità del licenziamento perché intimato oralmente.

Lavoro domestico e licenziamento orale

Per gli Ermellini, però, la violazione denunciata è inconferente, posto che nel caso di specie relativo al lavoro domestico, "è espressamente prevista l'esenzione dall'applicazione dell'onere della forma scritta, imposto dall'art. 2 I. 604/1966, come novellato dall'art. 2 I. 108/1990". Per cui il ricorso è bocciato.

Cassazione testo ordinanza n. 23766/2018

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