Dal 9 aprile al 6 maggio 2018 la categoria dei giudici di pace incrocerà le braccia. Saranno garantite un'udienza a settimana e gli atti indifferibili ed urgenti

di Redazione - Confermato lo sciopero dei giudici di pace per quattro settimane consecutive a partire dal 9 aprile al 6 maggio 2018 contro la riforma della magistratura onoraria che "precarizza la categoria". In questo periodo, saranno garantite soltanto un'udienza a settimana e gli atti indifferibili e urgenti. Lo comunica in una nota l'Unione dei giudici di pace.

Giudici di pace: le ragioni della protesta

Prosegue, dunque, la protesta incessante contro la riforma della magistratura onoraria "voluta dal Ministro Orlando che - scrivono i giudici nella nota - precarizza ulteriormente la categoria, limitando l'impiego dei giudici a 2-3 giorni la settimana, prevedendo una paga più bassa di una colf o di una badante, ponendo i contributi previdenziali integralmente a carico dei magistrati, non riconoscendo tutela alcuna in caso di malattia o gravidanza".

Una protesta che ha visto l'intera categoria scioperare negli ultimi 15 mesi ben 11 volte, per un totale di 115 giorni con il conseguente slittamento di milioni di cause. Ciò che chiedono i magistrati, è "di sospendere immediatamente l'attuazione della riforma - e rivolgendosi al Governo di imminente formazione invocano un decreto legge per la - stabilizzazione dei giudici di pace e dei magistrati onorari in servizio sulla falsariga della legge 217 del 1974, già positivamente vagliata da Corte Costituzionale e Consiglio di Stato, che stabilizzò i vice pretori onorari, peraltro in linea con le vincolanti direttive e decisioni comunitarie ed europee". In questo modo, concludono i giudici di pace, "verrà assicurata la continuità del servizio e la preservazione di professionalità acquisite da giudici e pubblici ministeri che ormai da 15-20 anni esercitano a tempo pieno la giurisdizione e trattano oltre il 60% del contenzioso civile e penale".


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