Oltre all'assegno di 52,91 euro mensile gli aventi diritto potranno richiedere fino a 3.400 euro di arretrati

di Lucia Izzo - Il coniuge, a seguito della morte del partner, ha diritto non solo alla pensione di reversibilità, ma anche a un assegno fino a 52,91 euro al mese laddove sia "inabile al proficuo lavoro". Una possibilità che in pochi conoscono e che può farsi rientrare in quei "diritti inespressi" su cui l'Inps tace salvo espressa richiesta dell'interessato (per approfondimenti: Pensioni: aumenti e "diritti inespressi", facciamo chiarezza).

L'integrazione alla pensione di reversibilità

L'integrazione alla pensione di reversibilità, in caso di invalidità, è un diritto poco noto che, tuttavia, trova il suo ancoraggio nella legge ed è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione. Gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF) sono previsti dall'art. 2 comma 8, del D.L. 13 marzo 1988, n. 69, convertito nella legge 153/88.

Secondo la norma, "Il nucleo familiare può essere composto di una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendente ed abbia un'età inferiore a 18 anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell'assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro".

Nonostante l'iniziale interpretazione restrittiva dell'Inps, che aveva escluso dall'assegno il coniuge superstite, successivamente la Cassazione (sentenza n. 7668/96) ha chiarito che il beneficio, nonostante l' assenza di figli contitolari di pensione ai superstiti, dovrà essere collegato al solo stato di inabilità della vedova/o superstite. Della pronuncia l'Inps ha preso atto con circolare n. 98/98.

Pensione reversibilità: chi ha diritto all'assegno?

Il diritto spetta a vedove e vedovi dei dipendenti pubblici e privati, titolari di pensione di reversibilità, se riconosciuti inabili a proficuo lavoro, condizione che si riscontra in caso di invalidi al 100% e titolari di pensione di accompagnamento.


Quanto ai non invalidi al 100% la Circolare Inps n. 11/2014 ha precisato che "la verifica dello stato invalidante necessario al riconoscimento del diritto all'assegno per il nucleo familiare compete, in ogni caso, all'Istituto" e pertanto "si dispone che l'accertamento del requisito dell'inabilità a proficuo lavoro possa ritenersi soddisfatto qualora (...) l'Ufficio sanitario di Sede, dopo visita diretta ovvero dopo valutazione della documentazione sanitaria prodotta, giudichi il richiedente in possesso del suindicato requisito (assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro)".

A quanto ammonta l'assegno e il diritto agli arretrati

Per redditi familiari fino a euro 27.899,67, l'assegno è pari a euro 52,91 che scendono a euro 19,59 per redditi da 27.899,68 fino a euro 31.296,62. Non spettano assegni familiari, invece, se il reddito supera quest'ultimo valore.

Il coniuge superstite potrà dunque avere un plus di 600 euro annui. Il riconoscimento è anche retroattivo di cinque anni dal momento della domanda: ciò significa che si ha diritto anche agli arretrati che possono arrivare a circa 3.400 euro.

Come fare domanda


Per richiedere l'ANF destinato ai vedovi/vedove, il portale dell'INPS ha fornito precise istruzioni.

La domanda per la prestazione andrà presentata online tramite il servizio dedicato alla prestazione, sezione nella quale sono presenti le seguenti voci:


- Informazioni: pagina che specifica quale documentazione e quali dati sono necessari per compilare la domanda a seconda della composizione del nucleo familiare e del soggetto che presenta la domanda;

- Invio domanda: funzionalità che permette di compilare e inviare la domanda;

- Consultazione domande: funzionalità che permette di consultare le domande già inviate.


In alternativa, si potrà inoltrare domanda per la spettanza dell'Assegno al nucleo familiare spettante ai superstiti in possesso dei requisiti tramite:


- Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;

- Enti di patronato e intermediari dell'Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.


Prima di inoltrare la richiesta, tuttavia, si consiglia di effettuare il c.d. "controllo della pensione" dal portale INPS oppure gratuitamente presso i patronati e i CAF presenti sul territorio.


Si potrà così accertare la corresponsione delle somme spettanti oppure verificare i limiti di reddito per avere diritto alle maggiorazione e richiedere i diritti inespressi tra cui: integrazione al trattamento minimo; maggiorazioni sociali della pensione e incremento; importo aggiuntivo dell'assegno pensionistico; quattordicesima mensilità; prestazioni a favore degli invalidi civili; assegno al nucleo familiare.


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