La manovra finanziaria per il 2017 rende operativa l'IRI, l'impota sul reddito imprenditoriale con aliquota flat al 24%

di Lucia Izzo - Dal primo gennaio 2017 imprese individuali e società di persone in contabilità ordinaria potranno optare per l'IRI (Imposta sul reddito imprenditoriale. Per approfondimenti: Professionisti e autonomi: arriva l'Iri), la nuova imposta sul reddito con aliquota flat al 24%.


L'operazione di semplificazione, prevista dalla manovra finanziaria (per approfondimenti: Il Governo vara la manovra: dalle pensioni ai concorsi all'addio ad Equitalia) punta ad avvicinare il regime fiscale a quello delle società di capitali: l'aliquota si applicherà sia al reddito d'impresa che per quanto riguarda gli utili reinvestiti in azienda, con un regime di tassazione più leggero per quella parte di reddito utilizzata per la crescita aziendale.


Sarà, invece, possibile dedurre dal reddito d'impresa gli utili spettanti a soci e imprenditori quale remunerazione per l'attività svolta, sicché queste somme verranno tassate in maniera ordinaria tramite Irpef nella dichiarazione personale dei redditi.


La "platea" della nuova flat tax

Potranno optare per la tassazione separata sia le imprese individuali che le società di persone, nonché le piccole società di capitali ex art. 116 TUIR. L'accesso al regime IRI avverrà con opzione da esercitare nella dichiarazione dei redditi, avente durata quinquennale (cinque periodi d'imposta) rinnovabile con effetto dal periodo a cui la dichiarazione si riferisce.


Chi ci guadagna

Al fine di valutare la convenienza o meno della nuova IRI, le imprese dovranno considerare diversi fattori ad esempio il livello del reddito, che concorre a determinare il confronto con l'aliquota Irpef, oppure l'ammontare degli utili e delle altre detrazioni personali prelevati dall'imprenditore, o ancora l'incidenza delle addizionali locali all'Irpef.


La legge ha previsto, inoltre, che le imprese minori in regime di contabilità semplificata, quanto alla regola di determinazione del reddito d'impresa, potranno passare dal criterio della competenza economica (che resterà in vigore solo per chi opta per la contabilità ordinaria) a quello di cassa. Sostanzialmente, il reddito potrà essere determinato su quanto realmente incassato, con tasse pagate solo all'atto di incasso delle fatture.


Tali imprese potranno, quindi, mantenere i soli registri IVA integrati con le annotazioni sugli incassi e pagamenti effettuati dell'esercizio oppure, alternativamente, istituire altri appositi registri contenenti annotazioni cronologiche di incassi e pagamenti. Infine, è possibile effettuare un'opzione, di durata triennale, scegliendo la tenuta dei soli registri IVA, con presunzione che la data in cui è avvenuto l'incasso o pagamento sia coincidente a quella di registrazione dei documento.


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