La proposta del presidente dell'Inps contempla un anticipo pensionistico per la parte contributiva a 62-63 anni e la quota retributiva a 67 anni

Pensioni, l'idea di Tridico

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Da tempo si discute sulla riforma delle pensioni, con quota 100 in scadenza, anno sabbatico o meno serve ritoccare il sistema. Ma in che modo? Un importante contributo dialettico arriva da Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, esternata nel corso del convegno "Pensioni: 30 anni di riforme". Tridico pensa alla divisione delle pensioni in due quote: una contributiva che si può anticipare a 62/63 anni e una parte retributiva che si otterrebbe solo a 67 anni.

Pensioni, le altre proposte

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Secondo il numero uno dell'Istituto già per il 2022 si potrebbe procedere con un anticipo della quota contributiva della pensione a 62 o anche a 63 anni con 20 di contributi; a cui si aggiunge la quota retributiva a 67 anni. Inoltre il presidente ha parlato anche una riduzione degli anni di contributi che riguarderebbero, nello specifico:

- un anno in meno di contributi per ogni figlio;

- un anno in meno di contributi ogni 10 anni per i lavori usuranti e gravosi.

Pensioni per i lavoratori fragili

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Si tratterebbe di una sorta di pensionamento anticipato sperimentale nel periodo post-pandemico per i cosiddetti "lavoratori fragili" . Ipotesi che non coinvolgerebbe moltissimi pensionati e che necessiterebbe di costi molto minori rispetto, ad esempio, a quota 100. di pari passo andrebbe rafforzata l'Ape sociale attualmente in vigore fino a fino al 2021.

L'ultima proposta riguarda la staffetta generazionale e l'utilizzo del contratto di espansione con la possibilità di estenderlo anche alle aziende al di sotto dei 250 lavoratori.


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