Ci sta pensando l'esecutivo nel decreto Ristori ter: bonus a fondo perduto anche per i professionisti e per le imprese che abbiano subito un calo nel fatturato

Decreto Ristori ter

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Buone notizie per le imprese ed i professionisti dal decreto Ristori ter: secondo alcune indiscrezioni potrebbe comprendere contributi a fondo perduto anche per i professionisti nel prossimo provvedimento. Mancano solo pochi giorni alla stesura definitiva del nuovo decreto con gli aiuti economici per le attività in difficoltà economica a causa delle restrizioni governative ed alla creazione delle zone rosse, arancioni e gialle. Tra le novità anche la proroga delle scadenze fiscali richiesta dai commercialisti.

Decreto Ristori ter: fondo perduto per i professionisti

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Nel decreto Ristori Ter anche misure e aiuti a favore di quelle categorie "dimenticate" dai precedenti decreti, come riporta Italia Oggi, compresi i professionisti iscritti agli Ordini che potrebbero trovare nel decreto Ristori 3 la possibilità di richiedere nuovi contributi a fondo perduto. Rimarrebbe il requisito del calo del fatturato nonostante l'operatività dello studio o dell'attività, ma la riduzione dei corrispettivi si dovrebbe calcolare su più mesi (ad esempio da maggio a ottobre) o forse addirittura su tutto l'anno. Per i professionisti, e chi in generale non è in regime di fattura elettronica come i forfettari, i tempi per la ricezione degli aiuti potrebbero essere più lunghi di quelli attualmente garantiti, visto che i dati degli incassi seguono tempi diversi da quelli comunicati al Fisco. Quindi nel caso di avvocati, commercialisti e notai si tratta di un cambio di metodo dopo l'esperienza non felice dell'una tantum da 600 euro di marzo e aprile. Infine si riconosceranno indennizzi anche nella logica della filiera e non più per singoli codici Ateco e le misure potranno ampliarsi o restringersi negli importi tenendo conto anche delle ordinanze del ministero delle salute per lo stato di lockdown da applicare alle diverse regioni.

Decreto Ristori ter: proroga delle scadenze fiscali

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Tra le ipotesi prese in considerazione dall'Esecutivo anche il rinvio dei termini per le dichiarazioni dei redditi in scadenza il prossimo 30 novembre. In una lettera indirizzata al ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, il consiglio nazionale dei commercialisti aveva chiesto uno slittamento dei termini per Unico con la stessa tempistica concessa per il modello 770, rinviato al 10 dicembre, considerato che molti studi registrano gravi assenze per quarantene. Infine, il governo

studia dove inserire il pacchetto di norme salva imprese fortemente voluto dal viceministro Laura Castelli: o nel decreto Ristori Ter o in legge di Bilancio. Sarebbe, in sintesi, un anticipo di alcune misure già previste nel codice delle crisi di impresa, e di un allungamento di alcuni termini relativi ai piani di risanamento e concordati.


Foto: 123rf.com
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