Dal 1° gennaio è scattato l'obbligo di emissione dello scontrino elettronico. La guida dell'Unione Nazionale Consumatori

di Redazione - Dal 1° gennaio è scattato l'obbligo di emissione dello scontrino elettronico per tutti gli esercenti, come previsto dalla legge di bilancio 2019. A ricordarlo è l'Unione Nazionale Consumatori che per l'occasione ha redatto un utile vademecum.

Scontrino elettronico: l'obbligo

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Al nuovo sistema, già in vigore dal luglio 2019 per circa 200mila soggetti, ricorda l'Unc, devono attenersi artigiani, albergatori, ristoratori, partite Iva al regime dei minimi e forfettari con redditi annui inferiori ai 65.000 euro e tutti quegli operatori economici che emettono ricevute fiscali.

Nel complesso si tratta di oltre 2 milioni di attività.

Posticipate invece al 30 giugno 2020, le sanzioni per chi non rispetterà l'obbligo.

Cosa cambia per gli esercenti

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Cosa cambia per gli esercenti? Si chiede l'Unc. Innanzitutto, al fine di sostituire o aggiornare i registratori di cassa, per omologarli ai nuovi registratori telematici, hanno dovuto sostenere una spesa tra gli 800 e i mille euro, in parte ammortizzata da credito di imposta pari al 50% della cifra investita. Inoltre, in virtù del nuovo sistema, gli esercenti non dovranno più tenere il regime dei corrispettivi, conservando le copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti. Infine, per non incorrere in sanzioni, la trasmissione dei dati fiscali attraverso i registratori telematici "dovrà essere eseguita dagli esercenti nella stessa giornata in cui è stata effettuata la vendita o al massimo entro e non oltre 12 giorni".

Cosa cambia per i consumatori?

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Per i consumatori, invece, lo scontrino elettronico significa che non si riceverà più il tradizionale scontrino o ricevuta, bensì un documento commerciale. Dunque, il cartaceo resta ma si tratta di un documento che non ha valore fiscale ma che può essere utile per far valere la garanzia (sebbene per farlo può bastare l'estratto conto) ed essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi ai fini delle detrazioni fiscali.

Il fine: la lotta all'evasione fiscale

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Il fine dell'introduzione dello scontrino elettronico è quello di contrastare l'evasione fiscale dell'IVA. L'obbligo va ad aggiungersi a quello della fatturazione elettronica, consentendo al fisco di avere a disposizione tutti i dati su vendite e calcolo Iva, "così da prevenire e individuare eventuali evasioni".

La lotteria degli scontrini

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Infine, ricorda l'Unc, dal luglio 2020 scatterà la lotteria degli scontrini. A partire da tale data i contribuenti, dando il loro consenso e fornendo il loro codice fiscale, potranno partecipare "all'estrazione di premi mensili fino a 10mila euro e di un maxi-premio annuale da un milione di euro". Chi vorrà partecipare riceverà per ogni euro speso 10 biglietti virtuali. La "giocata" minima sarà di 1 euro. Con questa iniziativa il Mef "punta a motivare i contribuenti a chiedere lo scontrino fiscale nel momento in cui effettuano qualsiasi tipo di acquisto, in modo da fare emergere quanto più nero possibile".


Foto: 123rf.com
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