Per la Cassazione c'è violazione del vincolo fiduciario e comportamento superficiale in grado di pregiudicare la guarigione e il rientro al lavoro

In malattia va al mare: licenziato

Un lavoratore destinato alla guida di automezzi per la raccolta di rifiuti subisce un infortunio. Il medico del pronto soccorso gli prescrive l'assunzione di farmaci antidolorifici. Il dipendente, durante la convalescenza, nel corso della quale avrebbe dovuto astenersi dal compiere atti che pregiudicassero o ritardassero la sua guarigione, si è messo alla guida di una motocicletta di oltre 240 kg e si è recato al mare.

L'azienda datrice di lavoro ha così proceduto al licenziamento, confermato sia dal Tribunale sia dalla Corte di Appello territoriale. Il lavoratore è ricorso per Cassazione.

Violato il rapporto fiduciario tra datore e lavoratore

I giudici della Suprema Corte - con la sentenza numero 29280/2022 (sotto allegata) - hanno concordato con quanto rilevato dai loro predecessori, vale a dire che il comportamento del lavoratore aveva provocato un pregiudizio alla sua salute e rallentato la sua guarigione.

Inoltre, si legge in sentenza, sono assolutamente censurabili i fatti commessi dal ricorrente, in quanto le attività da egli svolte - in considerazione del loro carattere ludico e non necessario - sono tali da ledere il rapporto fiduciario.

Risulta pertanto proporzionata la sanzione irrogata per una condotta contraria sia agli obblighi formali sia ai generali principi di correttezza e buona fede.

Scarica pdf Cass. n. 29280/2022

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