Può bastare un avances anche grossolana e infantile a far perdere il posto di lavoro. E' quanto stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione (Sezione Lavoro Sent. n. 6621/2007) che ha confermato il licenziamento di un lavoratore "reo" di innocenti molestie verso una sua superiore gerarchica.
Anche se le molestie erano state poste in essere con modalità grossolane e infantili, la Corte ha ritenuto legittimo il licenziamento rilevando tra l'altro che il lavoratore si era vantato con i colleghi di stretta confidenzialità con la donna e di una "conoscenza intima".
L'intraprendente lavoratore aveva sostenuto nel suo ricorso di non meritare il licenziamento sia perché le avances erano state infantili sia perché la posizione della donna che era un suo superiore gerarchico l'avrebbe comunque posta al riparo dal timore che un rifiuto potesse pregiudicare la sua posizione lavorativa.
Nel respingere il ricorso la Corte ha confermato la legittimità della sanzione rilevando che nella fattispecie è venuto meno "l'elemento fiduciario del rapporto di lavoro".

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