Le misure di sostegno della famiglia messe a disposizione dal nostro ordinamento sono molteplici. Analizziamo i diversi bonus per favorire la genitorialità

Il premio alla nascita

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Innanzitutto, possiamo citare il cd. premio alla nascita, che è un premio di 800 euro riconosciuto a tutte le madri per la nascita, l'adozione o l'affido di un minore.

La domanda può essere fatta a partire dal compimento del settimo mese di gravidanza ed entro un anno dall'evento e va indirizzata all'Inps tramite i canali telematici, il contact center o un ente di patronato.

Per ulteriori approfondimenti vai alla guida Bonus mamma

Il bonus bebè

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Vi è poi il bonus bebè, che è un assegno mensile riconosciuto alle famiglie per ogni nascita, adozione o affidamento, per la durata di un anno (dalla nascita o dall'ingresso in famiglia).

In passato spettava solo alle famiglie che non superavano una certa soglia di ISEE, mentre oggi spetta a tutti, ma con un importo variabile a seconda delle possibilità economiche del nucleo familiare.

La relativa domanda va presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall'ingresso in famiglia del figlio o, in caso di affidamento temporaneo, dall'emanazione del provvedimento del giudice o del provvedimento dei servizi sociali reso esecutivo dal giudice tutelare.

Per ulteriori approfondimenti vai alla guida Il bonus bebè

Il bonus asilo nido

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Un'altra forma di sostegno alle famiglie è rappresentata dal bonus asilo nido, ovverosia un contributo erogato per sostenere le spese per l'asilo nido o per il supporto domiciliare per bambini di età inferiore a tre anni affetti da gravi patologie croniche.

L'importo del bonus varia a seconda dell'ISEE, ma è riconosciuto a tutti.

In particolare, sono previsti tre scaglioni:

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Il congedo parentale

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Ricordiamo, infine, il congedo parentale, che è un'astensione facoltativa dal lavoro della quale possono beneficiare i lavoratori genitori, nei primi anni di vita del figlio.

In particolare, l'astensione facoltativa dal lavoro spetta sino al compimento dei dodici anni di vita del bambino o fino ai dodici anni dal suo ingresso in famiglia se adottato, per un periodo massimo di dieci mesi complessivi per entrambi i genitori, che diventano undici se il padre ne gode per almeno tre mesi.

Il congedo parentale dà diritto a un'indennità sostitutiva della retribuzione, pari al 30% di quest'ultima, ma solo per sei mesi e fino ai sei anni del bambino (o fino agli otto anni al ricorrere di specifiche condizioni).

Per ulteriori approfondimenti vai alla guida Il congedo parentale

Si precisa che il congedo parentale si affianca al congedo obbligatorio di cinque mesi previsto per le lavoratrici madri in prossimità del parto (o, a determinate condizioni, in alternativa ai lavoratori padri) e al cd. congedo papà.

Vai alle guide Il congedo di maternità e Il congedo papà: cos'è e quanti giorni spettano

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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