Dissenso degli avvocati penalisti e dell'Aiga contro la riforma della prescrizione contenuta nell'emendamento presentato al ddl anticorruzione
di Redazione - Netto no degli avvocati alla riforma della prescrizione che dovrebbe rientrare nel testo del disegno di legge anticorruzione (cosiddetto ddl spazzacorrotti).


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Aiga: no alla riforma sulla sospensione della prescrizione

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Un primo no arriva dall'Associazione Italiana Giovani Avvocati che "esprime la propria netta contrarietà alla paventata riforma sulla sospensione della prescrizione" che dovrebbe rientrare nel testo del ddl spazzacorrotti.

L'annuncio formulato dal ministro Bonafede sulla riforma della prescrizione, si legge nella nota diramata, "già criticata dai giovani avvocati durante un incontro privato con l'attuale Guardasigilli prima della sua nomina al dicastero di giustizia, ha messo tutta l'avvocatura sulla difensiva e sta diffondendo un forte sentimento di preoccupazione per un progressivo deperimento dei valori che stanno alla base del nostro Stato di diritto".

"Il cittadino indagato e imputato, così come la persona offesa, ha diritto di sapere che l'esito del procedimento penale avverrà in un tempo preventivamente stabilito dall'ordinamento stesso che non può, evidentemente, essere subordinato alle lungaggini e carenze del singolo ufficio giudiziario" rincara il presidente Aiga, Alberto Vermiglio. Ed anzi, viceversa, precisa, "la prescrizione costituisce un naturale pungolo affinché sia assicurata la speditezza del processo, risponde anche al principio che, trascorso lungo tempo, vede ridursi l'interesse sociale all'accertamento del reato, e garantisce, per tutti le parti coinvolte, un possibile diritto all'oblio".

Da qui l'auspicio che "il confronto parlamentare porti ad un deciso cambio di rotta affinchè venga garantito il diritto alla ragionevole durata del processo senza intaccare la prescrizione tout court, ma attraverso maggiori investimenti nel settore giustizia ed immaginando una nuova forma di responsabilizzazione della magistratura".

Penalisti: norma in contrasto con la Costituzione

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Dal canto loro anche gli avvocati penalisti esprimono netto dissenso alla riforma della prescrizione, contenuta nell'emendamento presentato dai relatori al ddl anticorruzione, per i quali è "espressione di una concezione autoritaria del diritto penale e del processo - e che si pone - in netto contrasto con la Costituzione ed in particolare con l'art. 111 che statuisce la ragionevole durata del processo".

L'istituto della prescrizione, ribadisce la giunta dell'Unione delle Camere penali "ha origini antiche e chi oggi ipotizza la sua sostanziale abolizione è disposto a cancellare conquiste della civiltà giuridica pur di ottenere risposte di vendetta sociale in nome di una efficienza che lo Stato non sa altrimenti garantire. Dovesse entrare in vigore una tale disciplina nel nostro Ordinamento il risultato sarebbe l'insopportabile allungamento del tempo del processo che in ragione della sua organizzazione si dipana verso il limite prescrizionale".

A giudizio dei penalisti E' poi "da pensare che, anche in questa occasione - concludono i penalisti nel loro appello ai deputati - sia intervenuta una 'manina tecnica' nella stesura della proposta: infatti con l'aggiunta della semplice parola 'continuazione' nel corpo della lettera d) bis dell'art. 158 del codice penale, come d'incanto si è recuperato il medesimo inciso abrogato nel 2005 e, dunque, ripristinata la disciplina originaria prevista dal codice Rocco circa l'unicità del reato continuato ai fini della prescrizione".

Di Maio: stop prescrizione in spazzacorrotti

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Nel frattempo, il vicepremier Luigi Di Maio fa sapere in diretta Facebook: "per quanto mi riguarda lo stop alla prescrizione deve entrare nella legge spazza-corrotti perché la prescrizione oggi è la legge dei furbi".

In questo paese, sostiene il ministro, "i più grandi furbetti del quartierino si sono salvati dai processi grazie alla prescrizione. Con la prescrizione si sono salvati grandi personaggi tra cui Licio Gelli. Bisogna arrivare a processo".

Infine, precisa Di Maio, "lo stop alla prescrizione è entrata nel contratto di governo" prevedendo "che la decorrenza dei termini si ferma dopo il primo grado di giudizio", confermando che "la riforma della prescrizione si farà".


Foto: 123rf.com
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