Indossare la toga nera per l'avvocato è un obbligo disciplinare sanzionato se non rispettato davanti a certe giurisdizioni. Durante la pandemia la Consulta ha sospeso l'obbligo di indossarla nelle udienze da remoto, da maggio 2022 l'obbligo è tornato

La toga dell'epoca romana

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L'emozione che un avvocato prova nel momento in cui indossa la toga per la prima volta è unica. La toga infatti non è solo un paramento. Essa ha un significato illustre e origini antichissime.

Vediamo qual è la sua storia, come è fatta e quale messaggio trasmette:

La toga nasce nell'antica Roma. In quel periodo è un drappo che si indossa sopra la tunica, annodato sulla spalla sinistra per avvolgere il corpo e passato sotto l'ascella destra, per lasciare libero il braccio.

La toga può essere indossata solo dai cittadini romani maschi e liberi, che rivestono determinate cariche e funzioni. Essa infatti è l'emblema esteriore del potere civile e politico di chi esercita funzioni pubbliche di un certo rilievo.

Le toghe hanno colori e fogge diverse e possono essere indossate n situazioni particolari e solo da chi ricopre certe cariche. La toga bianca, ad esempio, viene indossata da chi si candida alle elezioni, quella orlata di porpora invece è l'indumento distintivo di magistrati, senatori e antichi Re di Roma.

Il nero non è un colore molto usato nell'epoca romana per tingere i tessuti. La toga più importante di colore scuro (grigio o marrone) è "la pulla", indossata nei giorni di lutto.

La toga nel Medioevo diventa nera

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Durante l'età di mezzo il nero, colore tipico dell'oscurantismo del periodo, assume un significato diverso e la toga, trasformandosi in un abito vero e proprio, diventa una specie di uniforme. Medici, professori, avvocati e notai la indossano in considerazione del ruolo che ricoprono nella società. Ecco quindi il momento in cui la toga degli avvocati diventa nera.

La toga: come è fatta?

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Forma, tessuto, decori e accessori della toga sono stabiliti dal R.D. n. 2641 del lontano 14-12-1865 che, nella sezione dedicata alle "divise" di avvocati e procuratori, stabilisce:

"Nelle pubbliche udienze delle corti e dei tribunali gli avvocati patrocinanti indossano le seguenti divise: Toga di lana nera alla foggia di quella prescritta per i funzionari giudiziari, ma abbottonata sul davanti con maniche orlate di un gallone di velluto nero, rialzate e annodate sulle spalle con cordoni e nappine di seta nera; hanno il tocco di seta nera fregiato di un gallone di velluto nero, e il collare di tela batista.

I procuratori vestono toga di lana nera, abbottonata sul davanti, con maniche rialzate e annodate sulle spalle con cordoni di lana nera; hanno tocco di seta nera senza gallone, e collare di tela batista."

Un elemento distintivo importante della toga è la cordoniera. I colori di questo elemento decorativo variano in base alle magistrature superiori innanzi alle quali l'avvocato è abilitato a patrocinare. Oro e seta nera per la Cassazione, argento e seta nera per il Consiglio di Stato.

Toga: quando è obbligatorio indossarla?

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La legge prevede l'obbligo, punibile con sanzione disciplinare, d'indossare la toga nelle pubbliche udienze delle corti e dei tribunali e innanzi ai consigli dell'ordine e al consiglio superiore forense.

In realtà da tempo gli avvocati hanno adottato l'abitudine di vestire la toga solo nel corso delle udienze penali e quando devono patrocinare una causa davanti alla Corte Cassazione o al Consiglio di Stato.

Toga: simbolo del diritto di difesa

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Rispondendo alla domanda posta all'inizio, gli avvocati vestono la toga perché essa è un simbolo esteriore di libertà e prestigio. Il professionista della legge infatti garantisce e tutela il diritto costituzionale alla inviolabilità della difesa. Il difensore svolge un mestiere nobile, che ha il suo fondamento nella Costituzione e la sua autorevolezza nella storia.

Nel momento in cui l'avvocato indossa la toga davanti all'autorità giudiziaria si mette al servizio del cittadino, diventando suo tramite e strumento, per cercare verità e giustizia.

Come sosteneva Calamandrei del resto: "Avvocato sommo è colui che riesce a parlare in udienza colla stessa semplicità e la stessa schiettezza con cui parlerebbe al giudice incontrato per via: colui che, quando veste la toga, riesce a dare al giudice l'impressione che può fidarsene come se fosse fuori di udienza."


La toga ai empi del coronavirus e della cessata emergenza

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La toga degli avvocati non è stata trascurata neppure in tempo di pandemia. La Corte Costituzionale, con decreto del 30 ottobre 2020 (sotto allegato) ha infatti stabilito che in relazione alle udienze delle giustizia costituzionale, tenute in modalità da remoto, a partire dal 3 novembre, 2020, avvocati e giudici sono stati esonerati dall'obbligo di indossare la toga.

Cessata l'emergenza, con un comunicato del 5 maggio 2022 (sotto allegato) la Corte Costituzionale è intervenuta per disporre di nuovo l'obbligo per giudici e avvocati di indossare le toghe nelle udienze pubbliche, dopo il lungo periodo di sospensione causato dalla pandemia, precisando tuttavia che, per motivi sanitari la Corte non mette a disposizione le toghe. Chi è presente in aula quindi e non collegato da remoto, dovrà portare la propria toga e indossarla durante la trattazione della causa in udienza.

Scarica pdf Decreto 30 ottobre 2020

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