L'allarme dell'associazione Avvocati Liberi sul nuovo decreto del Governo che «conterrebbe una serie di norme finalizzate all'uscita graduale dall'emergenza, ma che in realtà si concretano nella prosecuzione di misure restrittive»

Avvocati Liberi, la lettera al presidente Mattarella

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Da garante della Costituzione, il presidente della Repubblica non deve «sottoscrivere ulteriori atti aventi forza di legge che prevedano il mantenimento di misure restrittive dei diritti e delle libertà costituzionali della persona». Così "Avvocati Liberi - United Lawyers for Freedom" in una lettera inviata a Sergio Mattarella. L'iniziativa registra l'adesione delle associazioni "Avvocati Ultima Linea", "Diritti Umani e Salute" ed il "Comitato Ascoltami". Tra i firmatari anche Isabella Loiodice Professore Ordinario presso l'Università di Foggia, gli Onorevoli Senatori Bianca Laura Granato, Carlo Martelli, Gianluigi Paragone e Mario Michele Giarrusso oltre numerosi avvocati, medici, insegnanti, professionisti e liberi cittadini che hanno inteso manifestare il proprio dissenso verso una decretazione d'urgenza non più giustificata e lesiva dei diritti e delle libertà fondamentali garantiti dalla Costituzione Repubblicana Italiana.

La proroga dello stato d'emergenza

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A destare l'allarme l'annunciato provvedimento del governo che «conterrebbe una serie di norme finalizzate all'uscita graduale dall'emergenza, ma che in realtà si concretano nella prosecuzione di misure restrittive, quali l'obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie aeree, o di possesso ed esibizione della certificazione verde COVID-19 , anche di tipo rafforzato, per l'accesso ad una serie di attività e servizi, e per l'esercizio di attività lavorativa, anche in seguito alla cessazione dello stato di emergenza». In particolare «La proroga dello stato di emergenza sanitaria oltre il termine massimo di ventiquattro mesi previsto dall'art. 24 D.Lvo 1/18 avrebbe dovuto cessare in data 31 gennaio 2022 mentre è stato illegittimamente prorogato in assenza dei presupposti che hanno motivato l'adozione e le proroghe».

Il potere legislativo d'urgenza

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Il Governo, attraverso l'annunciata intenzione di emanare l'ennesimo decreto legge la cui bozza è stata diramata in esito al Consiglio dei Ministri del 17 marzo u.s., sta continuando ad esercitare il potere legislativo d'urgenza prorogando misure restrittive delle libertà dei cittadini in assenza di esigenze o condizioni sanitarie straordinarie ed eccezionali. Tutto ciò eludendo il dibattito parlamentare cui i decreti legge sono stati inviati per la conversione blindata dalla fiducia». Gli Avvocati liberi sottolineano che, in tutto questo periodo, «la democrazia è stata sospesa invocando l'emergenza sanitaria ed il Presidente della Repubblica ha nominato il Presidente del Consiglio nella persona di Mario Draghi, cui è stata conferita la "delega" espressa di risolvere le urgenze pandemiche e del PNRR, invitando l'intero Parlamento ad abdicare al patto elettorale e rimettersi alla volontà del Presidente del Consiglio onde permettere allo stesso di poter assolvere al mandato ricevuto». L'ultima speranza è l'intervento del capo dello Stato perché, come evidenzia in conclusione la missiva, «dinnanzi ad un atto normativo che limita, condiziona o addirittura priva le persone dei diritti costituzionali ed inviolabili dell'essere umano, in assenza di concrete e attuali condizioni di urgenza od emergenza sanitaria, il Presidente della Repubblica deve rifiutarne l'emanazione».

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Foto: 123rf.com
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