Contenuta nel documento programmatico inviato a Bruxelles e che dovrebbe scattare da giugno 2020 la nuova tassa sulla plastica. Ma le imprese insorgono

di Gabriella Lax - Una tassa sulla plastica da un euro per ogni chilogrammo di imballaggi. La novità è contenuta nel documento programmatico inviato a Bruxelles e che dovrebbe scattare da giugno 2020.

Tassa sulla plastica 2020

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La previsione, contenuta nel Documento programmatico di bilancio 2020, inviato dall'Italia all'Unione Europea prevede, dal prossimo primo giugno, l'introduzione di una tassa di un euro per ogni chilo di imballaggi in plastica. Ma non è l'unica misura "ecologica" contenuta nel pacchetto di interventi per «promuovere la sostenibilità dell'ambiente». Ci sono anche l'eliminazione del beneficio sul gasolio per veicoli Euro3 + Euro4 (dal 2021) e una tassa per prodotti inquinanti impiegati per la produzione di energia; nonché un incremento dal 30% al 100% nella determinazione della base imponibile ai fini Irpef del reddito ritraibile per le auto aziendali più inquinanti. Il guadagno per il Governo è stimato in almeno 1,8 miliardi di euro nel 2020 e 2 miliardi per il 2021.

Ecotassa già si paga?

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Attualmente ogni imballaggio di plastica paga un contributo Conai per la raccolta differenziata e per il riciclo, diviso in quattro fasce secondo la valenza ambientale. Ora il sovraccosto va da 15 centesimi al chilo per le plastiche più riciclabili fino ai 36,9 centesimi al chilo per gli imballaggi più impossibili da riciclare, con un costo medio di 26,3 centesimi per chilo di plastica.

Tassa sulla plastica da un euro al chilogrammo

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Rispetto alle indiscrezioni che parlavano di 20 centesimi al chilo l'aliquota prospettata è cinque volte più alta e va a colpire ogni chilogrammo di plastica da applicare agli imballaggi come, ad esempio, bottiglie, contenitori per alimenti o confezioni per prodotti alimentari.

Si tratta insomma di una tassa che si aggiunge a tasse già esistenti.

Le proteste

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Da qui si comprende il malcontento già espresso dalle organizzazioni del riciclo (il consorzio Corepla, ma anche i consorzi volontari Conip e Coripet), dal sindacato

Filctem Cgil, le associazioni delle imprese di settore Plastic Europe Italia (le aziende chimiche che sintetizzano i polimeri) e l'Unionplast (le imprese che lavorano la plastica per produrre beni finiti). Nello specifico, Ettore Fontana, vicepresidente di Mineracqua, chiarisce come, con la nuova tassa da un euro al chilo, su ogni tonnellata di plastica Pet, che costa 900 euro, ci sarebbe un aumento di oltre il 100%, perché il balzello ammonterebbe a 1.000 euro.


Foto: 123rf.com
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