Via libera di Camera e Senato alla risoluzione di maggioranza al Def 2018. Nella lista, stop a aumento Iva, accise e più flessibilità

di Marina Crisafi - Superato lo scoglio della Camera con 330 sì, 242 no e 4 astenuti, la risoluzione di maggioranza sul Def 2018 ha trovato anche il via libera del Senato con 166 sì (127 contrari e 6 astenuti).

La risoluzione al documento di economia e finanza 2018 presentata da M5S e Lega e appena approvata mette nero su bianco quindi l'impegno del governo ad assumere tutte le iniziative per disinnescare le clausole di salvaguardia inerenti l'aumento dell'Iva e delle accise su benzina e gasolio nonché ad individuare le misure da adottare nel 2018 per il rispetto dei saldi di bilancio e a riconsiderare i tempi per il raggiungimento del pareggio di bilancio (fissati ora al 2020).

Nel documento approvato oggi, dunque, vengono confermate le anticipazioni sulla sterilizzazione dell'Iva e la domanda di flessibilità all'Europa sullo slittamento del pareggio di bilancio dal 2020 al 2021 con la rimodulazione del deficit nel rispetto dei vincoli Ue.

Def: la via da seguire

A indicare la via da seguire, come formalizzata nel Def che, si ricorda, è il documento dove vengono ufficializzati gli orientamenti (e i desiderata) della maggioranza ma senza numeri, è il ministro dell'economia Giovanni Tria.

"Lo scenario tendenziale dell'indebitamento netto sarà oggetto di una seria riflessione in sede di predisposizione del quadro programmatico" ha affermato il titolare dell'economia nella discussione generale, aggiungendo che le "opportune coperture" per le misure che saranno portate avanti dal governo saranno indicate a settembre. "Ogni proposta di riforma sarà articolata in considerazione degli effetti sulla crescita e sulla dinamica delle finanze pubbliche" ha assicurato quindi Tria, ivi compreso "il reddito di cittadinanza - che - avrà un ruolo centrale".

L'esecutivo dovrà "realizzare nel tempo un cambio radicale del paradigma economico". Sarà "d'obbligo impostare in Europa un dialogo nuovo, per ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive" ha detto dal canto suo il relatore al Def, Federico D'Incà, intervenendo in aula. Tra le priorità, secondo D'Incà, "il superamento della logica del fiscal compat, la cui integrazione all'interno dei trattati europei è da scongiurarsi assolutamente". I temi che dovranno affrontarsi con la prossima legge di bilancio saranno, dunque: lotta alla povertà, stimolo politiche attive, superamento legge Fornero, misure per la scuola. "Un mix virtuoso di maggiori investimenti pubblici, riduzione della pressione fiscale e sostegno ai redditi più bassi" ha indicato il relatore, semplificando "il rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuente e - abolendo - misure penalizzanti per i contribuenti onesti".


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