Dal ritorno dei voucher agli incentivi per le assunzioni, al rafforzamento dei centri per l'impiego, le novità del decreto dignità all'esame delle commissioni della Camera

di Gabriella Lax - Ritorno dei voucher e incentivi alle assunzioni. Ma anche norme per salvare i precari della scuola, rafforzare i centri per l'impiego e marcia indietro sulla stretta alle sigarette elettroniche. Sono queste le chiavi del decreto Dignità 2.0. "Abbiamo pronto un emendamento sui voucher e credo che nascerà un decreto Dignità 2.0" ha chiarito infatti il vicepremier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio, annunciando le modifiche al provvedimento attualmente all'esame delle commissioni alla Camera.

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Voucher ma non per tutti

Dopo l'abolizione voluta dal governo Renzi, grazie alla spinta del referendum CGIL i voucher, allora usciti dalla porta ora dovrebbero rientrare dalla finestra, ma solo per determinati settori e soprattutto in determinati periodi, quando "c'è bisogno di un numero di persone più alto" ha precisato Di Maio.

Il decreto dignità del governo Conte, fortemente voluto dall'ala pentastellata segna, dunque, il ritorno dei voucher lavoro, ossia i buoni rilasciati a titolo di prenotazione o di ricevuta di pagamento per determinati servizi ed impieghi occasionali di tipo accessorio, richiesti a gran voce dalle associazioni datoriali e dalle imprese.

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L'obiettivo sarebbe quello di farli rientrare per migliorare la condizione delle fasce più deboli, estendendoli ad agricoltura, turismo ed enti locali. I "nuovi voucher" sarebbero digitali ma anche cartacei, in ogni caso tracciabili e limitati a studenti, disoccupati e pensionati.

Decreto dignità 2.0: le altre novità

Altri punti sui quali la maggioranza avrebbe già trovato l'intesa, sarebbero la proroga di due anni del bonus assunzioni per gli under 35 e il regime transitorio per i contratti a termine dove, facendo salva la durata massima di 2 anni e il numero di 4 proroghe ammissibili, si prevede che le imprese possano rinnovare oltre i 12 mesi senza l'indicazione della causale. Convergenza raggiunta anche sul rafforzamento dell'operatività dei centri per l'impiego, grazie alla destinazione di quota delle assunzioni che le regioni potranno fare nel triennio 2019-2021, previa necessità di accordo tra Stato e regioni.

Si prevede anche l'allentamento della stretta sulle delocalizzazioni con la decadenza degli incentivi incassati per le aziende che tagliano posti oltre il 50% e non il 10%.

Si punta, inoltre, a togliere la stretta sulle vamping e le e-cig introdotta lo scorso anno con il decreto fiscale, consentendo di nuovo la vendita online di liquidi con o senza nicotina e togliendo l'imposta di consumo e dimezzando l'accisa (dal 50 al 25%) per i tabacchi da inalazione senza combustione.

Decreto dignità: iter in Parlamento

Ora, scaduto il termine per presentare gli emendamenti, da domani dovrebbe avviarsi il voto in commissione ed entro giovedì il testo dovrebbe approdare in aula. Il via libera di Montecitorio è previsto entro il weekend.


Foto: 123rf.com
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