Quando è possibile licenziare il dipendente nel periodo di malattia secondo la Cassazione. Ne parliamo in Diritto pret-a-porter, la rubrica dell'Avv. Barbara Pirelli
Nella sesta puntata della nuova rubrica "Diritto pret-a-porter" ideata dall'avv. Barbara Pirelli, parliamo dei due casi nei quali, secondo la Cassazione, è possibile licenziare un dipendente nel periodo di malattia.

Licenziare in malattia? Solo in due casi

Come dice un vecchio adagio: "Il lavoro nobilita l'uomo" ma spesso lavorare troppo stressa e questo può determinare delle patologie.

Proprio durante il periodo di malattia è fatto divieto al lavoratore di svolgere altre attività lavorative pena il legittimo licenziamento.
Attenzione però il licenziamento può considerarsi legittimo soltanto in due casi, ovvero:

- quando "il comportamento posto in essere dal lavoratore sia sufficiente a far presumere l'inesistenza dell'infermità (addotta per giustificare l'assenza dal lavoro);

- oppure quando l'attività compiuta, durante la malattia del lavoratore, possa ritardare o pregiudicare la guarigione dello stesso.

Premesso ciò, la Cassazione (cfr. sentenza n. 27333/2017) ha ritenuto illegittimo il licenziamento di un lavoratore che nel periodo di malattia aveva svolto attività lavorativa analoga a quella eseguita nei confronti del datore di lavoro, utilizzando un locale attiguo alla propria abitazione.

Dunque, in questa ipotesi non si è configurata la violazione del dovere di correttezza e buona fede nei confronti del datore di lavoro tale da giustificare il licenziamento.

Leggi anche Cassazione: non sempre è legittimo il licenziamento del dipendente che lavora in malattia

Barbara PirelliAvv. Barbara Pirelli del Foro di Taranto - profilo e articoli
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