Riduzione di 6 mesi per ogni figlio per le donne lavoratrici. La misura introdotta dal ddl bilancio per il 2018 approvata ieri dal governo

di Marina Crisafi - Fino a due anni di "sconto" per le mamme lavoratrici che desiderano andare prima in pensione. È questa la previsione contenuta nel ddl della legge di bilancio approvata ieri dall'esecutivo.

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Ape Sociale Donna

L'Ape sociale donna, è stata introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017 e permette di accompagnare le donne in determinate condizioni (ossia almeno 63 anni di età e senza titolarità di pensione diretta) con una indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Ape sociale: sconti fino a 2 anni per chi ha figli

La misura introdotta nella bozza della legge di bilancio per il 2018 prevede l'ampliamento della platea dei beneficiari dell'Ape sociale donna e la riduzione dei requisiti contributivi per le mamme lavoratrici. La riduzione prevista, ad oggi, è pari a 6 mesi per ogni figlio fino a un massimo di due anni.

Ape a tempo determinato

Sempre sul fronte previdenza, il ddl amplia la platea dei beneficiari dell'anticipo pensionistico, "estendendo l'indennità - spiega l'esecutivo nel comunicato ufficiale - anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi".

Rita semplificata

Al contempo viene stabilizzata e semplificata, la "Rendita integrativa temporanea anticipata" (Rita).

Niente blocco adeguamento età

Sul fronte aumento età pensionabile, invece, nulla di fatto. La manovra al momento, nonostante le ire dei sindacati, non riserva alcuno spazio in ordine al blocco dell'età per l'adeguamento alle speranze di vita. Anzi sul punto, il premier Gentiloni, ha affermato: "c'è una legge in vigore e la rispetteremo".


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