La Cassazione ricorda che si tratta infatti di mera irregolarità sanabile con il successivo deposito dell'originale

di Valeria Zeppilli - Chi fa opposizione a decreto ingiuntivo e si costituisce poi mediante deposito in cancelleria della copia dell'atto di citazione (cosiddetta velina), pone in essere una mera irregolarità, che può essere sanata dal successivo deposito dell'originale.

La Corte di cassazione infatti, con l'ordinanza numero 21671/2017 del 19 settembre (qui sotto allegata), ha avuto modo di precisare che in tal caso l'opponente non arreca alcuna lesione sostanziale ai diritti della parte opposta e che in assenza di una specifica previsione di improcedibilità dell'opposizione un simile comportamento è sanabile.

Decreto ingiuntivo in materia locatizia

La questione alla base della pronuncia della Cassazione aveva preso le mosse da un decreto ingiuntivo emesso in materia locatizia, al quale era stata fatta opposizione mediante rito ordinario anziché con il dovuto rito del lavoro.

A tale proposito i giudici hanno chiarito che tale opposizione resta sanata se l'atto di citazione viene depositato mediante iscrizione della causa a ruolo entro quaranta giorni dalla notifica del monitorio.

Nel caso di specie, vi era stata tempestiva iscrizione a ruolo della sola velina. Circostanza sufficiente, per la Cassazione, per cassare con rinvio la sentenza con la quale la Corte d'appello di Bologna aveva rigettato l'impugnazione del ricorrente avverso la sentenza dichiarativa dell'inammissibilità dell'opposizione.

Corte di cassazione testo ordinanza numero 21671/2017
Valeria Zeppilli

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