Alla 61esima assemblea generale di Federalberghi, gli iscritti non l'hanno proprio appresa bene l'ultima novità approvata in Parlamento, nel pacchetto del cosiddetto "federalismo fiscale". Andando incontro alle richieste dei comuni, infatti, si è data loro la possibilità (ma solo per le città d'arte e a forte intensità turistica), di imporre una tassa fino a 5 euro a notte, sui turisti, da riscuotere tramite gli alberghi. In sostanza, i comuni potranno imporre una tassa sul turismo che dovrà essere fatta pagare dagli albergatori, che si troveranno nella poco felice situazione di fare da addetti fiscali. Federalberghi teme ricadute pesanti per il turismo, già in difficoltà dopo il biennio di recessione mondiale. Il suo presidente, Bernabò Bocca, ritiene che la tassa possa colpire il settore e divenire un boomerang per i comuni stessi, con la fuga dei turisti. E, intanto, parte la conta dei sindaci che imporranno la tassa. Se Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha già detto che la introdurrà, ritenendo giusto che il turista paghi il costo dei servizi che gli vengono offerti, il sindaco di Cortina ha già fatto sapere che per lui non se ne parla. E c'è da scommettere che l'elenco dei pro e contro continuerà.

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