I difensori potranno depositare telematicamente atti e documenti in ambito penale. AIGA: "Accolte le nostre istanze, possibile deposito mediante upload diretto"

di Lucia Izzo - A causa dell'emergenza Coronavirus sono state prese decisioni che hanno fortemente inciso su abitudini e stili di vita, anche per quanto riguarda l'ambito lavorativo. Ne sanno qualcosa gli operatori della giustizia che hanno dovuto approcciarsi a modalità di lavoro inedite.

Decreto Cura Italia e processo telematico

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Il decreto legge 18/2020 (c.d. Cura Italia) convertito con modifiche nella legge n. 27/2020, ha dettato disposizioni urgenti per contenere gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica sullo svolgimento delle attività giudiziarie civili e penali. Nel dettaglio, il D.L. Cura Italia ha recato misure volte a potenziare il processo telematico, anche penale, e a consentire, nella fase di emergenza, lo svolgimento da remoto delle attività processuali (dalle indagini alle udienze di trattazione).

Su tale impianto hanno poi inciso le successive disposizioni recate dal D.L. 30 aprile 2020 n. 28, entrato in vigore Il 1° maggio 2020, che ha introdotto all'art. 83 del D.L. Cura Italia il comma 12-quater.1 che, per la prima volta, consente ai difensori di depositare telematicamente atti e documenti in ambito penale.

Processo penale telematico: deposito atti e documenti

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Nel dettaglio, tale norma prevede che, sino al 31 luglio 2020, con uno o più decreti del Ministro della Giustizia non aventi natura regolamentare, presso ciascun ufficio del pubblico ministero che ne faccia richiesta a norma del terzo periodo, sia autorizzato il deposito con modalità telematica di memorie, documenti, richieste e istanze indicate dall'articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale, secondo le disposizioni stabilite con provvedimento del DGSIA (Leggi anche: Il processo penale telematico).

Il deposito degli atti, spiega la norma si intenderà eseguito al momento del rilascio della ricevuta di accettazione da parte dei sistemi ministeriali, secondo le modalità stabilite dal provvedimento direttoriale di cui al primo periodo.

"In mezzo ad un turbinio di innovazioni normative che non ha precedenti, senza fare rumore come altre riforme, ne è intervenuta una che avrà portata storica: la nascita del Processo Penale Telematico" ha annunciato AIGA in un Comunicato Stampa (qui sotto allegato).

AIGA: "Accolte le nostre istanze su processo penale telematico"

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Tuttavia, si prende atto che, ad ora, la riforma è limitata nel tempo e nella portata essendone prevista la vigenza solo sino al 31 luglio 2020 e, inoltre, essendo consentito il deposito solo di un elenco puntuale di atti. Ciononostante, secondo l'Associazione Italiana Giovani Avvocati, "tale innovazione sembra pronta a proseguire anche in futuro e ad espandersi nell'applicazione".

"L'aspetto davvero innovativo della riforma" ha affermato l'Avv. Antonio De Angelis, Presidente Nazionale AIGA, "è rappresentato però dal fatto che per i depositi è stata scelta la modalità dell'upload diretto di atti e documenti sul Portale Giustizia da parte degli avvocati. Niente PEC dunque per il deposito telematico penale; sembrerebbero pertanto scongiurate le ben note criticità che esse comportano ai fini del perfezionamento del deposito".

"Ed è con grande e viva soddisfazione che AIGA vede finalmente recepita, in ambito penale, un'istanza che la stessa da anni sostiene per tutte le giurisdizioni ovvero la facoltà di deposito di atti e documenti mediante upload diretto sul Portale dei Servizi Telematici" commenta l'Avv. Luigi Martin, Coordinatore del Dipartimento Nuove tecnologie e processi telematici dell'AIGA "Tra l'altro, il DL 28/2020 ha introdotto anche l'art. 12-quater.2 che permette anche alla polizia giudiziaria di comunicare telematicamente atti e documenti alle Procure, sembra sempre con lo strumento dell'upload diretto".

Deposito atti e documenti mediante upload diretto

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Il Comunicato Stampa precisa che le disposizioni stabilite con il provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della Giustizia (DGSIA) emanate l'11 maggio 2020 e pubblicate il 12/05/2020, spiegano che il servizio è raggiungibile accedendo al Portale dei Servizi Telematici all'indirizzo https://pst.giustizia.it, dove si trova già predisposto un nuovo punto d'accesso, il c.d. PDP (Portale Deposito atti Penali).

Accedendovi come avvocati tramite il proprio token crittografico (smart card, chiavetta USB o altro dispositivo con certificato di firma digitale CNS valido), si entra in un'Area Riservata agli iscritti nel ReGIndE con ruolo avvocato (Portale Difensore Atti). È stato dunque il provvedimento DGSIA ad aver "battezzato" il PPT, rendendolo "pronto ad affrontare la vita futura per tutti i depositi telematici, per lo meno quelli da effettuare nelle Procure".

Circa infine le specifiche modalità di funzionamento del Portale occorre per il momento attendere le specifiche istruzioni ministeriali ad oggi non ancora emanate. L'auspicio dell'AIGA è che il legislatore provveda ad una codificazione del PPT e ad adeguati investimenti, al fine di rendere la misura non collegata alla sola fase emergenziale.

Scarica pdf Comunicato AIGA PPT

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