Il processo penale telematico è uno degli ultimi passi della digitalizzazione del diritto. Ancora incompiuto, nel 2021 ha ricevuto una grande spinta

PPT: le notificazioni

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Già dal 15 dicembre 2014, la digitalizzazione ha fatto il suo primo ingresso anche nel settore penale, in particolar modo nell'ambito delle notificazioni.

A partire da quella data, infatti, la posta elettronica certificata è l'unico mezzo con il quale è possibile legittimamente provvedere a effettuare le notificazioni a persona diversa dall'imputato per i tribunali e le corti d'appello.

Per la Cassazione, i giudici di pace, i tribunali e le procure per i minorenni e gli uffici di sorveglianza, invece, l'utilizzo della p.e.c. per le notifiche è subordinato all'adozione di decreti ministeriali.

A tale proposito, ad esempio, il decreto del 7 marzo 2019 ha disposto l'avvio delle notificazioni e delle comunicazioni telematiche presso il tribunale per i minorenni di L'Aquila, la procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Firenze, il tribunale di sorveglianza di Genova, l'ufficio di sorveglianza di Genova e l'ufficio di sorveglianza di Massa - settore penale.

Il SICP

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Un altro passo già compiuto lungo la strada della digitalizzazione del processo penale è rappresentato dall'informatizzazione dei registri di cancelleria, che il Ministero della giustizia ha realizzato con la creazione del SICP - Sistema Informativo della Cognizione Penale.

Si tratta di un registro unico nazionale obbligatorio composto da:

  • Re.Ge. Web, che è il registro generale delle notizie di reato,
  • SIRIS, che l'applicativo con il quale si possono eseguire ricerche nel Re.Ge storico e nel Re.Ge web,
  • Consolle del magistrato, con il quale il magistrato può monitorare i dati relativi ai suoi impegni e alle sue scadenze.

Processo penale telematico: gli altri sistemi

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Oltre al SICP, nell'ambito del processo penale telematico sono stati sviluppati ulteriori sistemi, ovverosia:

  • il SIES - Sistema Integrato Esecuzione Sorveglianza
  • il SIAMM, relativo alle spese di giustizia e alla gestione del personale
  • il SIPPI, che è il sistema per le misure i prevenzione e che di recente è evoluto nel S.I.T. M.P.,
  • il SIGMA, che il sistema degli uffici minorili civile e penale,
  • il SNT - Sistema Notifiche Telematiche,
  • il TIAP e l'AUROR@, che sono due gestori documentali.

I magistrati e le cancellerie hanno poi a propria disposizione diversi applicativi che permettono una più efficace organizzazione del processo penale e del lavoro degli uffici.

Ostacoli allo sviluppo del PPT

In realtà, come evidenziato anche dal CSM nella relazione del 2019 relativa all'informatizzazione del processo penale, quest'ultima trova un ostacolo proprio nella persistenza di più applicativi che non sempre sono in collegamento tra loro. Solo il SICP e il SNT sono infatti in uso in tutta Italia, mentre gli altri sistemi restano circoscritti solo ad alcuni uffici.

Un altro ostacolo nella strada del processo penale telematico è rappresentato dalla prolungata assenza di una normativa cogente, con conseguente discrezionalità degli uffici nello scegliere se informatizzare o meno le diverse fasi processuali.

PPT: la disciplina del CAD

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In ogni caso, non può trascurarsi che il decreto legislativo numero 179/2016 ha esteso al processo penale la disciplina del codice dell'amministrazione digitale (cd. CAD), così sostenendo lo sviluppo del PPT.

Al processo penale telematico, poi, nel corso degli anni sono stati estesi, progressivamente, molteplici principi e istituti del processo civile telematico, seppur con la consapevolezza della peculiarità del primo e dell'impossibilità di uniformarlo in tutto al secondo.

I principi del processo penale telematico

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Per il CSM, ad esempio, nell'ambito del PPT occorre prestare particolare attenzione alla massima sicurezza delle comunicazioni, ad esempio attraverso la creazione di tecniche di crittografia avanzate.

Inoltre, è indispensabile garantire che il dato giudiziario sia preciso e di estrema qualità, considerato che i diversi sistemi cui lo stesso si riferisce incidono su diritti fondamentali del cittadino.

I sistemi di rete e hardware devono inoltre assicurare la rapidità e la sicurezza nella gestione degli affari giudiziari.

Covid: una spinta al PPT

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Il processo penale telematico ha avuto una significativa spinta in avanti a partire dal 2020, per effetto della pandemia da coronavirus che, imponendo il distanziamento sociale, ha sollecitato la digitalizzazione del rito.

Si è dato quindi lo slancio a un ampio spettro di riforme programmate per il 2021, che, in un certo senso, può definirsi l'anno della svolta.

Ad esempio, proprio per fronteggiare l'emergenza sanitaria, con il d.m. 13 gennaio 2021 è stato previsto che i difensori debbano depositare esclusivamente in via telematica:

  • le istanze di opposizione all'archiviazione;
  • le denunce, le querele e le relativa procure speciali;
  • le nomine del difensore;
  • le rinunce o le revoche del mandato.

Leggi: Avvocato penalista: nomina e revoca online

Portale del processo telematico

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Un ultimo significativo passaggio verso la digitalizzazione del processo telematico è rappresentato dall'avvio della fase di sperimentazione del portale del processo telematico, iniziata il 25 gennaio 2021.

Da tale data, infatti, i difensori già costituiti in giudizio possono accedere ai fascicoli processuali da remoto, consultando il TIAp-Document@.

Istanze e fascioli

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Gli avvocati oggi possono digitalmente anche consultare i fascicoli di propria competenza presso gli uffici di sorveglianza, presentare le istanze di liquidazione (tramite il servizio LSG), chiedere i certificati di iscrizione delle notizie di reato di cui all'articolo 335 c.p.p. (tramite il sistema P@ss).

Leggi: Processo penale telematico: al via da domani


Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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