Crediti d'imposta, oneri dimezzati per le Zone economiche speciali, attrattori d'investimenti al Sud

di Gabriella Lax - Con bonus che possono arrivare fino a 50 milioni partono le Zes. In programma un credito d'imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, con tempi dimezzati per autorizzazioni e procedure  e oneri amministrativi e istruttori più bassi. Come riporta il Sole 24 Ore, queste caratteristiche dovrebbero avere le nuove Zes (Zone economiche speciali), attrattori d'investimenti per eccellenza, pronti ad agganciare contatti con l'estero per dare respiro ai grandi porti del Sud e far arrivare i flussi di merci in grande crescita nel Mediterraneo.

Ecco le principali Zes

Sono due le Zone speciali che prenderanno corpo: Napoli - Salerno e Gioia Tauro in dirittura d'arrivo, già nel mese di febbraio, poiché basteranno solo due decreti del presidente del consiglio dei ministri. In un futuro prossimo si penserà a Bari-Brindisi, Augusta (con Catania e Siracusa), Palermo, Cagliari e Taranto (collegate anche alle zone industriali di Matera e della Basilicata) e un ultimo porto che unisca le aree di Molise e Abruzzo.

Il decreto di costituzione per le Zes

Le Zes avranno l'interregionalità come caratteristica, consentendo così sinergie tra aree a vocazione industriale delle regioni sprovviste di porti con regioni vicine che non ne possono disporre.

L'estensione della Zes interregionale sarà, in ettari, pari alla somma delle disponibilità previste in modo dettagliato per ogni regione dal decreto appena varato. Il decreto enuclea i requisiti previsti da i piani di sviluppo strategico che dovranno essere presentati dai candidati al ministero della Coesione territoriale responsabile delle operazioni.

A far da incentivo c'è l'accesso ad un credito d'imposta per gli investimenti potenziato con la soglia a 50 milioni (solitamente sono 15 milioni per le grandi aziende). Altre misure previste saranno le semplificazioni oggetto di un decreto che dovrà essere elaborato insieme alle Regioni. A questo si aggiunga il dimezzamento dei tempi per autorizzazioni (come l'apertura di stabilimenti nuovi) e riduzione degli oneri amministrativi e istruttori. Con la possibilità per chi governa le Zes di chiedere all'esecutivo di esercitare il potere sostitutivo.


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