È l'idea di Cassa Forense dopo la visita di ieri del presidente Luciano agli ordini delle zone funestate dal sisma

di Marina Crisafi - Gli avvocati, la cui attività è stata bruscamente interrotta dal terremoto che ha interessato il centro Italia, lavoreranno nei container pagati dalla Cassa Forense. Ad annunciarlo è lo stesso presidente dell'ente pensionistico Nunzio Luciano che ieri ha fatto visita ai presidenti degli ordini degli avvocati delle zone delle Marche e dell'Umbria funestate dalla tragedia sismica del 24 agosto, del 28 e del 30 ottobre, per ascoltare di persona le esigenze degli iscritti.

Spoleto, Norcia, Camerino, sono alcuni dei centri attraversati dal presidente della Cassa, "aree in cui la circolazione è estremamente difficile e i segni della devastazione sono impressionanti - e dove, ha dichiarato Luciano a ItaliaOggi - la situazione è gravissima per molti colleghi".

Studi non più operativi, edifici dissestati e "delle decine di legali che vivono in questi comuni, molti hanno subito danni pure alle abitazioni, in cui non è consentito rientrare neanche per ritirare pochi effetti personali". È questa la situazione trovata dal presidente in loco. Per cui, oltre alla vicinanza e all'ascolto, l'ente ha ribadito le misure di sostegno economico disponibili per gli iscritti in caso di calamità, tra cui un fondo per aiutare chi debba far fronte all'interruzione dell'attività.

Tra le tante iniziative messe in atto da Cassa Forense per aiutare gli avvocati delle zone terremotate a superare questo momento di difficoltà, infatti, oltre alla sospensione del versamento dei contributi e all'annuncio della dotazione dei container, vi è un capitolo del regolamento dedicato proprio all'assistenza "in caso di catastrofe o calamità naturali". Il sostegno viene erogato per i danni agli immobili e/o ai beni strumentali che incidono direttamente sull'attività professionale e il contributo è "proporzionale al danno subito".

La vicinanza della Cassa è stata "molto apprezzata, anche in termini di conforto" ha dichiarato Luciano il quale non ha mancato di sottolineare che i professionisti attivi nelle zone colpite dal sisma sono discriminati rispetto agli altri lavoratori.

"In base al decreto 189 - ha affermato infatti il presidente - coloro che sono impegnati in attività di lavoro autonomo possono, a differenza di altre tipologie di lavoratori, usufruire del contributo una tantum di 5mila euro solo in caso di sospensione dell'attività lavorativa". Mentre per altre fattispecie di lavoro "il contributo di cui sopra verrà erogato anche in presenza della sola riduzione dell'attività lavorativa". Da qui, l'invito al Governo a correggere questo squilibrio, considerato che l'attività degli avvocati subirà un forte rallentamento a seguito del pressochè totale fermo delle attività economiche.


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