Governo e sindacati sono pronti a definire le categorie di lavoratori che potranno approfittare dell'Ape social, anticipo pensionistico a costo zero

di Lucia Izzo - Se la nuova flessibilità in uscita tramite anticipo pensionistico, soprannominata "Ape" è qualcosa con cui gli italiani hanno iniziato ad interfacciarsi negli ultimi mesi, diversa è la questione per quanto riguarda la sua versione "social".

L'Ape "volontaria" è, infatti, onerosa mentre quella "aziendale" sarà finanziata totalmente o parzialmente dal datore di lavoro. Queste sono solo alcune delle novità che interesseranno il nostro paese per quanto riguarda le pensioni (per approfondimenti: Pensioni: trovato l'accordo. Cosa cambia da gennaio).


L'Ape social, invece, sarà totalmente a costo "zero" (grazie ad appositi bonus fiscali e trasferimenti monetari) e sarà riservata solo a determinate categorie di lavoratori che potranno beneficiare dell'anticipo pensionistico senza oneri aggiuntivi. L'elenco è sostanzialmente in dirittura d'arrivo, nonostante il Governo stia vagliando la possibilità di inserire ulteriori nuove categorie.


Ed è proprio la lista delle mansioni considerate rischiose, faticose e usuranti che attualmente è al vaglio del Governo al fine di individuare chi potrebbe godere dell'uscita in anticipo senza costi. Al fine di individuare in maniera ufficiale le qualifiche specifiche sono previsti ulteriori incontri con i sindacati, anche se una prima scrematura delle mansioni e dei profili professionali coinvolti nell'operazione è stata effettuata dagli esperti dell'Inps e del ministero.


Sarebbero ritenute attività gravose al fine dell'applicazione dell'Ape social

ad esempio, quelle degli operai dell'edilizia, di macchinisti e autisti di mezzi pubblici (ad esempio treni, autobus, metropolitane) e pesanti (anche che svolgono attività come lavoratori autonomi), del personale sanitario e di sala operatoria e anche le maestre d'infanzia (operatrici nelle scuole pubbliche e nidi e anche in strutture private). L'anticipo pensionistico gratuito è, oltretutto, stato già riconosciuto a favore di disoccupati anziani privi di reddito, lavoratori disabili o che assistono familiari disabili entro il primo grado. 


Se queste categorie saranno definitivamente confermate, i lavoratori in possesso dei requisiti richiesti potranno accedere al beneficio a partire dal 2017, se aventi almeno 63 anni d'età, e con anticipo massimo di 43 mesi. Le rate, inoltre, saranno rimborsate solo in relazione a determinate soglie reddituali che il Governo vorrebbe fissare in 1.200 euro netti, circa 1.500 lordi.


Per un Ape oltre soglia, invece anche gli interessati dovrebbero provvedere a versare una quota. Come precisato, infatti, l'Ape garantirà un reddito ponte interamente a carico dello Stato per un ammontare prefissato (ferma restando la facoltà dell'individuo di richiedere una somma maggiore).


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