Il Codacons ha comunicato che secondo i dati forniti dall'Inps, il 52,1% di pensionati, pari a 7,2 milioni di persone, ha un reddito pensionistico complessivo inferiore a 1.000 euro al mese: secondo l'associazione si tratta di cittadini che vivono di rinunce, considerando che anche chi vive solo, per far fronte alle spese necessarie, avrebbe bisogno di almeno 1.700 euro nette al mese, che diventerebbero 2.400 euro in caso di una coppia.

"Aver bloccato le rivalutazioni delle pensioni sopra 1405 euro lorde, come se si trattasse di milionari, è a dir poco vergognoso, specie se poi si infiammano volontariamente i prezzi con aumenti delle accise e dell'Iva", ha dichiarato il Codacons.

Queste pensioni definite "da fame" dovrebbero secondo l'associazione essere allineate secondo quello che è il reale aumento del costo della vita dei pensionati, considerando che un pensionato ha più spese obbligate di un single e la maggior parte dei consumi è concentrata in spese alimentari e per la casa, come acqua ed elettricità.

Da dieci anni a questa parte l'inflazione dei pensionati sarebbe stata sempre superiore rispetto a quella ufficiale secondo il Codacons, a volte doppia, considerando che rispetto a un lavoratore conta molto di più per i pensionati l'inflazione di beni di alto consumo, e questo avrebbe diminuito il loro potere d'acquisto.

"È scandaloso che il Governo abbia chiesto proprio a loro di contribuire al risanamento dei conti pubblici invece che a chi guadagna più di 55.000 euro, alzando, una tantum, le ultime due aliquote Irpef", ha infine commentato il Codacons.


Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: