L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno deciso di effettuare controlli su oltre quattro mila giocatori italiani che, secondo le prime stime, avrebbero ottenuto vincite su tavoli esteri per oltre 97 milioni di euro (circa 73 milioni di euro). Tali vincite non sarebbero state dichiarate al fisco: si tratta di numerosi giocatori di poker che sono residenti nel nostro Paese e che partecipano a tornei all'estero, soprattutto tornei della modalità Texas Hold'em. In Italia, come nel resto d'Europa, il Poker si sta diffondendo in maniera esponenziale e il giro d'affari che ruota intorno a questo "gioco" assume proporzioni sempre più elevate. Le vincite riferibili a prove di abilità in tornei e giochi sono considerate "redditi diversi" e, come tali, pienamente tassabili: "ovunque prodotti (art. 67), per l'intero ammontare percepito nel periodo di imposta e senza riconoscimento di alcuna deduzione per le eventuali spese sostenute (art. 69)". Il periodo preso in esame dall'Agenzia
delle Entrate e dalla Guardia di Finanza comprende gli anni 2006-2009. Tutti i giocatori non in regola con il fisco verranno invitati formalmente a presentarsi negli uffici territoriali dell'Agenzia per chiarire la propria posizione. Per il momento sono esclusi dai controlli incrociati i giocatori che hanno ottenuto vincite online.

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