Il tribunale di Catania condanna un ente governativo al ricalcolo dell'indennità di risultato in favore di una dipendente disabile alla quale non era stato riconosciuto il premio per le assenze dovute alla fruizione dei permessi legge 104

Ente governativo condannato per discriminazione

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Il Tribunale di Catania - Sezione Lavoro, con sentenza del 29 maggio 2023 (sotto allegata), Giudice la dott.ssa Chiara Cunsolo, ha condannato un ente governativo etneo al ricalcolo dell'indennità di risultato in favore di una dipendente disabile alla quale, nel quadriennio 2017/2020, non era stato riconosciuto il premio di risultato a causa del superamento dei giorni di assenza stabiliti in sede sindacale, in seguito alla legittima fruizione dei permessi per legge 104/92.

La ricorrente, con il patrocinio della scrivente Avv. Mattia Gattuso, infruttuoso il tentativo stragiudiziale di comporre la vicenda, adiva il Tribunale del Lavoro etneo chiedendo che fosse accertato il comportamento discriminatorio patito dalla ricorrente, indicando anche la giurisprudenza della Cassazione che, con sentenza 13 ottobre 2016, n. 20684 ha ritenuto equiparabile l'assenza per permessi del lavoratore disabile grave all'assenza per maternità.

Illegittima decurtazione premi aziendali per assenze permessi legge 104

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Nella sentenza in commento il Giudice del Lavoro oltre alla giurisprudenza offerta dalla ricorrente, ha condiviso appieno la posizione della Corte di Appello di Torino che, in fattispecie analoga, con sentenza 212/2022, ha richiamato la Carta di Nizza, la direttiva comunitaria n. 2000/78, il d.lgs. 216/2003 e un orientamento costante della Corte di Giustizia Europea, ritenendo illegittima la decurtazione dei premi aziendali per i giorni di assenza ai lavoratori che fruivano dei permessi di cui alla legge 104/92.

Discriminazione diretta

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Per questioni di brevità espositiva basti evidenziare che l'arresto giurisprudenziale in parola riconduce ciò che apparentemente è una violazione del principio della parità di trattamento ad una discriminazione diretta fondata sulla situazione di handicap.

Il datore di lavoro, che in quanto datore di lavoro pubblico, non ha interesse alcuno a mantenere una situazione di tal fatta, certamente provvederà a modificare gli accordi sindacali eliminando da essi quanto oggetto di contestazione.

Avv. Mattia Gattuso, Foro di Catania

Scarica pdf Trib. Catania n. 2330/2023

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