Un nuovo saggio di Stefano Sylos Labini del Gruppo Moneta Fiscale

Stefano Sylos Labini ci ha inviato un altro saggio di estremo interesse per i lettori di Law In Action. Buona lettura!

Le detrazioni fiscali per la natalità
Stefano Sylos Labini*

Il Ministro dell'Economia ha ipotizzato di assegnare detrazioni fiscali per incentivare la natalità in Italia. Questa idea nasce dalla mancanza di euro nelle casse dello Stato: i crediti fiscali li possiamo creare noi senza chiedere soldi in prestito sui mercati finanziari, mentre per avere euro ci dobbiamo indebitare. Però è essenziale che le detrazioni siano trasferibili a terzi senza limiti per creare immediatamente nuovo potere d'acquisto. Questo è il modo per sostenere le classi meno abbienti le quali possono cedere le detrazioni in cambio di merci e servizi oppure possono monetizzarle in euro a sconto. Se le detrazioni non dovessero circolare e fossero utilizzabili alla scadenza per scontare le tasse andrebbero a favorire solo le persone benestanti che pagano le tasse: gli incapienti sarebbero tagliati fuori da questo intervento.

Ora supponiamo che l'idea di Giorgetti sia attuata e supponiamo anche che queste detrazioni siano trasferibili a terzi senza limiti. Se ci dovessero essere delle truffe la causa sarebbe da ricondurre alla trasferibilità delle detrazioni oppure al fatto che vengono dichiarati figli che non esistono portando certificati di nascita falsi prodotti da medici compiacenti?

E' chiaro che la causa di eventuali truffe andrebbe ricondotta alla mancanza di controlli nelle assegnazioni delle detrazioni fiscali e non perché le detrazioni possono essere cedute liberamente. Tradotto: le truffe nel settore edilizio sono derivate dalla mancanza di controlli sulla reale esecuzione dei lavori e installazione degli impianti e non perché i crediti fiscali fossero cedibili senza limiti. La cedibilità delle detrazioni ha fatto esplodere la domanda di ristrutturazioni edilizie ma non è stata la causa delle truffe.

Queste considerazioni devono spingere il governo a potenziare l'Agenzia delle Entrate che si deve dotare anche di società di consulenza per esaminare i documenti che vengono presentati al fine di ottenere i crediti fiscali e dovrebbe avere del personale per controlli sul campo.

Ricordo che la proposta elaborata dal Gruppo della Moneta Fiscale ha sempre previsto l'assegnazione di crediti fiscali trasferibili e frazionabili alle fasce a basso reddito proprio per aumentarne il potere d'acquisto. Ciò avrebbe dato una spinta immediata ai consumi e quindi alla produzione e all'occupazione delle imprese.

La recente decisione del governo di bloccare la cessione delle detrazioni sottrae margini di manovra alla politica economica del nostro Paese. Le motivazioni sono state di vario tipo, in primis quella sul buco nei conti pubblici ma non solo: la creazione di una moneta parallela, l'opposizione di Eurostat e le truffe di cui si è già detto.

Per quanto riguarda il buco nei conti pubblici, fino ad ora nessuno lo ha visto: la posizione finanziaria del nostro Paese è nettamente migliorata nel biennio 2020/22 essendo il rapporto debito/Pil diminuito di 10 punti percentuali passando dal 155% del 2020 al 145% del 2022.

Nel futuro l'andamento dei conti pubblici dipenderà dalla possibilità di monetizzare rapidamente i crediti fiscali incagliati per far ripartire i cantieri ed evitare il fallimento di tante imprese edilizie e per far affluire euro nel sistema economico.

In merito alla creazione di una moneta parallela ritenuta in contrasto con i Trattati europei, bisogna sottolineare che i crediti fiscali trasferibili sono titoli di Stato denominati in euro che danno il diritto a scontare le tasse: è il mercato che in modo libero di autonomo decide di scambiarli contro merci e servizi oppure contro euro. E' un'operazione assolutamente legale nell'eurozona.

Sull'opposizione di Eurostat, ricordiamo che Luca Ascoli in audizione ha ribadito che i crediti fiscali trasferibili non fanno aumentare il debito di Maastricht all'emissione ma incidono solo sul profilo temporale del deficit. Dunque Eurostat non ha formulato alcuna obiezione in merito all'emissione di questi crediti fiscali.

In conclusione, l'emissione di detrazioni fiscali trasferibili è uno strumento molto potente che ci può consentire di fare interventi di politica economica evitando di aumentare il debito pubblico. Bloccare la cessione dei crediti fiscali è un'azione che va contro gli interessi nazionali e non ha alcuna motivazione economica e giuridica.

*Gruppo Moneta Fiscale

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